martedì 26 novembre 2013

Assefuazione

Pensiamo ad esempio ai particolari ignobili legati a quanto viene spacciato per unione europea. La sovranità economica è stata cancellata e gli stati sono debitori di una banca privata che impone scelte politico/economico/sociali; il pretendere il rispetto di queste norme viene affidate ad una forza militare internazionale.
Negli anni addietro tutto ciò era impensabile, oggi se le proteste sociali (legate attualmente  alla fame e non alle idee) non venissero soffocate “in casa” interverrebbe, anche senza bisogno di richiesta ufficiale, una forza militare sovranazionale. Nel giro di pochi decenni (direi quasi anni) si è imposto che pochi producono tutto, pochi decidono della distribuzione delle risorse, del disporre del laddove vadano concentrati redditi, del lavoro gratificante e di quello schiavizzante, dei diritti civili, le loro parvenze, la loro assenza totale.
Questa gente non è che agisca propriamente sola, li accompagna una classe politica adeguatamente rimpinguata nelle proprie casse, che ha acconsentito che governi, parlamenti e partiti diventassero i semplici esecutori di decisioni prese più a monte da agenti inappellabili.
Ormai i parlamenti (parlo di assoggettamento a Lisbona e successivi) ratificano semplicemente normative (diciamo così) europee. Ormai chi dovrebbe tutelare il nostro bene comune ed il nostro futuro punta orgoglioso solo sulla crescita e su un ipotetico bilancio di cassa virtuosa creando, quale effetto collaterale ed inevitabile, un enorme debito pubblico ed una recessione implacabile ed autoalimentante che regala nuovi poveri al pianeta ogni ora.
In funzione di un pensiero politico/economico sono state cancellate conquiste e benessere, inventate gabelle impensabili a chi lo sosteneva bonariamente ed impostata una schiavitù economico/culturale.
Organizzazioni, ufficiali e non, per nulla elette dai cittadini e per nulla obbligate a rispondere delle proprie scelte possono violentare i diritti sociali, sottoporre a diktat i paesi aderenti, rendere povera la cittadinanza.
 Si è vissuta un involuzione inedita nei rapporti tra il popolo ed il potere costituito (non si sa bene da chi), poiché il potere non è più lo stato, ma un entità superiore ed evanescente. Diritto, democrazia, responsabilità sono stati cancellati a colpi di spugna; nessuno, a certi livelli è tracciabile e punibile. In un modo nettamente più silenzioso stanno nascendo totalitarismi digeriti col tempo che scorre lento.
Pochi di noi malgrado le molte esperienze precedenti di totalitarismo pare accorgersi. Ancora si sprecano energie a discutere di un Berlusconi ed un Renzi, delle adozioni ai gay si o no e altri temi depistatori senza accorgersi della trappola mortale tesaci in nome dell’Europa.
A questo punto abbiamo due orizzonti, o un brusco risveglio o una totale abnegazione verso il totalitarismo…io direi svegliamoci.

Giorgio Bargna

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