Proviamo, continuando il ragionamento, a dedicare una
paginetta alla Burocrazia.
Se cerchiamo il significato nei motori di ricerca troviamo
diversi risultati, a me piace la seguente descrizione: “Con il termine burocrazia si intende l'organizzazione di persone e
risorse destinate alla realizzazione di un fine collettivo secondo criteri di
razionalità, imparzialità, impersonalità. Il concetto fu definito in maniera
sistematica da M. Weber nella sua opera "Economia e società", il
quale considerò la struttura burocratica come espressione ed effetto dei
processi di razionalizzazione e specializzazione delle comunità moderne nelle
quali si sviluppa una relazione di subordinazione fra i cittadini e i pubblici
funzionari, che conquistano la legittimità dell’esercizio del potere per la
razionalità tecnica con la quale svolgono il loro operato. L'organizzazione
burocratica costituirebbe così un momento fondamentale in questa
legittimazione.”
La realtà che noi conosciamo è quella che proverò a
descrivere.
Oggi parlando di Burocrazia ci riferiamo solamente al
"potere degli uffici", ad una forma di esercizio del potere che si
struttura intorno a regole impersonali ed astratte, procedimenti, ruoli
definiti una volta per tutte e immodificabili dall'individuo che ricopre
temporaneamente una funzione.
La Burocrazia, grazie al proprio moderno DNA, ha
polverizzato la Meritocrazia all’interno degli apparati pubblici e (a pensarci
bene) anche fuori. La Burocrazia moderna non è mai orientata verso dei valori,
verso la positività, verso il bene comune, essa in sostanza si è materializzata
in uno strumento tecnico superiore a qualsiasi
altra amministrazione che pretende di dimostrare di essere superiore ad altri
modelli di amministrazione.
Nel suo concetto moderno e concreto la Burocrazia si
concretizza in un apparato al servizio di un potere politico. Il responsabile
di un apparato burocratico è il funzionario che segue le direttive di un capo
politico, mentre il capo politico muta a seconda delle vicende storiche. Ma non sempre un capo politico ha il sopravvento
ed i burocrati attuano i programmi dei politici interpretandoli e adattandoli,
attenuandoli o ritardandoli. La burocrazia può anche rivelarsi nemica di un’amministrazione
eletta, degenerando così il funzionamento delle pratiche amministrative ed
impostando un rapporto disfunzionale tra potere politico e potere burocratico.
La Burocrazia oggi, qualunque sia il proprio rapporto col
potere, si traduce in rigidità,
lentezza, incapacità di adattamento, inefficienza, inefficacia, lessico
difficile o addirittura incomprensibile, mancanza di stimoli,
deresponsabilizzazione, eccessiva pervasività, tendenza a regolamentare ogni
minimo aspetto della vita quotidiana. Più che altri Paesi oggi l’Italia si
manifesta quale sistema iperburocratizzato e ipercentrista , tutto procedure e poco
raggiungimento degli obiettivi. Stiamo parlando del Paese con il maggior numero
di regole e norme, ma anche quello con
il maggior numero di controlli amministrativi, nonché con il maggior numero di
enti che si sovrappongono.
L’antidoto è la Semplificazione (non occorre un genio per
capirlo), che sarà possibile solo inseguendo quell'unica, risoluzione possibile
citata ad inizio ragionamento il precedente articolo.
Proseguiremo presto la riflessione,
Giorgio Bargna