Nella prima mattinata del 28 gennaio scorso un autista della
società ASF Autolinee emette un verbale di accertamento e sequestra a mio
figlio minorenne tesserino identificativo ed abbonamento (regolarmente pagato).
Viene contestato al ragazzo un “ABBONAMENTO FUORI TRATTA”,
sostanzialmente la linea indicata sul tesserino e quella indicata sull’abbonamento
non coincidono. A prima vista sembrerebbe che ci troviamo in una situazione di
torto, ma secondo me vale la pena di contestare il verbale per i motivi che
elenco in seguito e mi viene spontaneo porgere alcune domande ad ASF
Autotrasporti.
Innanzitutto contesto all’azienda il luogo dove
viene elevato il verbale; è
testimoniabile da terza persona che è stato elevato in altro luogo rispetto a
quanto indicato nel verbale.
Chiedo all’azienda come sia possibile ricevere una multa
utilizzando un tesserino avuto in possesso dopo una richiesta compilata tramite
assistenza di un loro rivenditore.
Chiedo perchè, visto che il problema è stato rilevato in
salita sull'autobus ad Albate, mio figlio non sia stato fatto scendere
immediatamente dal mezzo anzichè essere stato accompagnato e fatto scendere in Como città.
Chiedo se è nelle facoltà di un autista il sequesto di un
documento personale di riconoscimento e di un abbonamento regolarmente pagato.
Chiedo se avendo pagato regolarmente l'abbonamento sia
giusto che il viaggio di ritorno il giorno 28 e i viaggi andata/ritorno del
giorno 29 siano dovuti essere stati pagati di nuovo tramite acquisto di
biglietti giornalieri.
Ma soprattutto, ed è questo il punto su cui voglio
focalizzare la situazione, mi chiedo come sia possibile lasciare senza tesserino
ed abbonamento (regolarmente pagato) necessari per il rientro a casa tramite
mezzo pubblico un ragazzo minorenne senza prima accertarsi se abbia le facoltà fisiche
e/o mentali di poter avvisare la famiglia e/o di comprare un biglietto e senza
accertarsi se sia dotato di un telefono per chiamare un genitore e/o del denaro necessario per acquistare un
qualsiasi biglietto.
Mi chiedo nel caso fosse successo qualcosa di spiacevole
al ragazzo chi avrebbe dovuto rispondere legalmente. L'autista? ASF? I
genitori?
Buona riflessione, Giorgio Bargna