Patto per il Nord, tra le altre cose si identifica quale "Difensore del Nord".
Uno degli obbiettivi della nostra forma "difensiva" è il salario basato sul costo della vita dei territori, la contrattazione collettiva non basta come Milano ed altre città hanno ampiamente dimostrato.
Nel mondo moderno - vedi il “London living wage” - gli stipendi non sono più nazionali ma territoriali.
Non è certo la scoperta dell'acqua calda, in Italia erano già in vigore le "Gabbie Salariali"
Le prime applicazioni risalgono al 1946, ma il sistema fu formalmente in vigore tra il 1954 e il 1969, con cancellazione definitiva nel 1972.
Si tratta sostanzialmente di sostenere il potere d’acquisto dei dipendenti attraverso la previsione di trattamenti economici accessori collegati al costo della vita dei beni essenziali, così come definito dagli indici Istat, nelle aree territoriali presso cui si svolge l’ attività lavorativa, con particolare riferimento alla distinzione tra aree metropolitane urbane, suburbane, interne e di confine.
Si iniziò a parlarne, anche attraverso Umberto Bossi, nel primo decennio del 2000, se ne riparlò anche in tempi più recenti, ma nulla sembra essersi concretizzato.
A causare la loro cancellazione furono le agitazioni sindacali dell'autunno caldo del 1969 che portarono all'abolizione graduale delle gabbie salariali.
Questo sistema fu considerato ingiusto e penalizzante per i lavoratori del Sud, che percepivano salari più bassi pur svolgendo mansioni simili a quelli del Nord, senza tenere in considerazione che in alcune zone del Paese la vita ha voci di spesa maggiori in confronto ad altre e spesso anche a costi superiori.
Tra l'altro non è necessario applicare contratti diversi da quelli nazionali, ma è sufficiente introdurre sgravi e agevolazioni in alcune zone dove si rendono necessarie e sottrarne dove non sono necessari.
Oggi abbiamo uno squilibrio sul numero delle famiglie considerate povere, meno al nord che al sud; di primo acchito potrebbe sembrare che le gabbie salariali possano essere un ulteriore capestro, invece noi affermiamo che già il salario attuale penalizza il nord e che il sud soffra perché, in zone meno organizzate a livello strategico sul lavoro, stipendi "troppo adeguati" limitino le possibilità di sviluppo delle aziende locali.
Di conseguenza ci spenderemo molto su questo obbiettivo, fino al raggiungimento.
Giorgio Bargna
Patto per il Nord