Da qualche anno ormai nel nostro Paese si parla con sempre più
frequenza di Indipendenza e di Autonomia, questo perché l’Italia è un paese
statalista e centralista dove lo Stato comanda e controlla quasi tutto.
L’esempio più evidente di questa forma di governo centralista è data dal fatto
che le imposte dei cittadini vengono versate in gran parte direttamente allo
Stato il quale poi decide, a suo piacimento, in che misura, con quale modalità
e in quanto tempo ridistribuirle ai territori.
Va detto che però è un tema che appassiona una gran parte di
italiani, ma non tutti; una fetta di territorio, ma non tutto; per vari motivi,
alcuni sociali, alcuni di interesse privato.
Un esempio sono i recenti referendum indetti da Lombardia e
Veneto.
Sebbene la Lombardia abbia indetto un referendum su temi
risolvibili con una normale dialettica Stato-Regione e il Veneto abbia indetto un quesito del tutto
generico molto simile ad un sondaggio d’opinione, il fatto che 5 milioni di
persone che, in due grosse regioni, escono di casa per votare generiche
richieste di autonomia sono un dato politico rilevante di interesse sul tema.
Una politica seria e lungimirante avrebbe da tempo capito che nel Paese “monta”
una richiesta sempre maggiore di spazi di governo decentrato e di autentica
autonomia nella gestione delle competenze e delle risorse, a cui è doveroso
dare risposte.
Su questo diamo dei dati:
- Il 93% della spesa pubblica è deciso e attuato a livello
ministeriale. Gli enti territoriali (regioni comprese) pesano per il 7% del
totale.
- Il 97% del debito pubblico è prodotto dai ministeri, mentre
meno del 3% è prodotto dagli enti territoriali.
A livello pratico la situazione ormai è chiaro che la
situazione sia insostenibile e che sarebbe stato opportuno procedere per tempo
a un’inversione di rotta; al contrario con i precedenti Governi abbiamo
assistito al ritorno di politiche centralistiche e accentratrici.
Abbiamo finora puntato sulla parte prettamente di attualità ed
economica, ma l’Autonomia matura anche e soprattutto per maturità oltre che per
volontà.
L’autonomia intesa come facoltà di determinarsi, libertà di
agire e di pensare, possibilità di provvedere da soli alle proprie necessità, è
uno degli obiettivi principali nello sviluppo di ogni essere umano; è un traguardo
che si aggiunge attraverso le normali tappe della crescita via via che il
bambino, l’adolescente e il giovane adulto si sperimentano in situazioni nuove.
Libertà, indipendenza, autostima, fiducia in sé stessi,
concetti che per ciascun individuo sono fondamentali per sentirsi vivo, persona
integrata a pieno nella società.
- Libertà: prima fra tutte di pensiero ma anche di azione, di
scelta, di gestire la propria vita. Non basta, infatti, saper fare le cose
meccanicamente o su espressa richiesta. E' importante anche poter scegliere
quando, come farle e se portarle a termine da soli o con interventi esterni.
- Indipendenza: attraverso la quale si conquista gran parte
della libertà. Saper pensare, decidere ma anche "fare" autonomamente
fa sì che ogni momento della giornata possa essere autogestito. Quindi oltre a
rivestire il ruolo di "organizzatori" si diviene
"esecutori" in prima persona delle varie attività di vita.
- Autostima: è fondamentale per ottenere il meglio dalla vita.
Poiché il proprio livello di autostima nasce da un confronto fra sé e il mondo
circostante, se il confronto è errato, errate sono le conclusioni.
Spesso e volentieri ci siamo ritrovati ad urlare a squarciagola
contro le stesse persone che per tutto l'arco della nostra vita ci hanno “guidati”.
Abbiamo parlato di autonomia, di voglia di fare da soli e
spesso, a questo, ci hanno risposto con toni forti, rimproverandoci di non essere
in grado, come semplici cittadini, di badare a noi stessi.
Parliamo però di autonomia, ma sappiamo che cosa vuol dire
questo termine? Ne conosciamo le conseguenze?
Se facciamo la classica ricerca internet scopriamo che
l’Autonomia è “nel suo senso più generale, il potere di dar legge a sé
stesso". Ma dare legge a se stesso, cosa vuol dire? Non vuol dire soltanto
fare ciò che ci piace, ma "darsi legge" vuol dire anche prendersi le
proprie responsabilità, vuol dire essere autonomi e indipendenti anche di
fronte alle situazioni brutte e tragiche. Vuol dire semplicemente fare tutto da
sé, non solo quello che fa comodo. Senza poi correre da nessuno a chiedere
aiuto. L’autonomia è l’uscita dell’uomo da uno stato di minorità il quale è da
imputare a lui stesso. Minorità è l’incapacità di servirsi delle proprie
capacità senza la guida di un altro. Imputabile a se stessi è questa minorità
se la causa di essa non dipende da difetto di capacità, ma dalla mancanza di
decisione e del coraggio di servirsi delle proprie forze senza esser guidati da
un altro.
“Do it yourself!” (Fallo con le tue mani) è dunque il motto
dell’autonomia.
Per oggi ci fermiamo qui, proseguiremo presto il discorso,
Giorgio Bargna