Ho la presunzione di intendermi di partecipazione e politica,
sulla partecipazione anni fa ho impegnato molto tempo nello studio, tempo che
mi ha consentito di sviluppare con Emilio Arnaboldi (principalmente) e con
altri aderenti LiC e Rugiada tutta la regolamentazione sulla partecipazione
popolare a Cantù, poi discussa e approvata a piene mani da Commissioni Comunali
e Consiglio Comunale.
Parlando della Consultazione Popolare che a Cantù ha determinato la nuova
destinazione d’uso dell’area dell’ ex Tribunale, non prendo nemmeno in
considerazione i commenti delle altre forze politiche canturine che parlano di
flop in relazione al numero dei partecipanti, ma devo ammettere che, se posso
capire alcune affermazioni, purtroppo rimango basito da quelle del PD,
movimento che della partecipazione ha fatto spesso bandiera, probabilmente
senza sapere di cosa si parla.
140 è il numero dei partecipanti. Secondo qualcuno è un
flop. A mio avviso è un numero che sta nella norma, nelle previsioni, visto che
il popolo italiano è stato, da sempre, indottrinato a non scegliere
direttamente del proprio futuro.
Ma qui stiamo parlando di un evento che è stato fortemente
voluto dalle uniche forze politiche e dall’unica amministrazione che praticano
la vera democrazia. Non è il numero a contare, conta l’occasione creata a
favore del cittadino.
Davanti a questa Consultazione Popolare lo sforzo più grande è stato
riuscire a organizzare il tutto, al prossimo giro l’obbiettivo sarà far
partecipare almeno un solo cittadino in più e sarà già questa una seconda
vittoria.
Dalle nostre parti non si parla di politica, si propone
Democrazia, quindi, prima di parlare sciacquarsi la bocca.
Giorgio Bargna