Iniziamo il discorso specificando cos'è una Comunità, quantomeno cosa identifica quella specifica che rientra nel nostro discorso.
Una comunità è un gruppo di persone che condividono uno o più elementi comuni, come un territorio, degli interessi, una lingua, una cultura, o dei valori, a volte secolari, questi elementi compattano, rafforzano e plasmano la reciproca interdipendenza.
Da questo nascono un senso di identità condivisa e di appartenenza a un gruppo, un insieme di relazioni, scambi e collaborazioni tra i membri, la condivisione di scopi e valori che guidano le azioni del gruppo e volendo un sistema di do ut des, in cui i membri contribuiscono alla collettività.
Sostanzialmente si tratta di Patto Sociale, nel nostro specifico un Patto Sociale per il Nord.
Se il Federalismo, soprattutto se basato sulle mere Autonomie Locali è vicinanza, questo deve anche tradursi in welfare.
Attenzione non scambiate il tutto per assistenzialismo, stiamo parlando di solidarietà responsabile, concetto fondante per una Comunità che ormai sembra caduto in disuso.
Nei nostri programmi e previsto un Patto sociale che prevede:
Sanità di prossimità: ospedali integrati con medici di base, case della salute, servizi domiciliari.
E qui personalmente la intendo come un modello incentrato sulla persona e sul suo domicilio, integrando reti di supporto formali e informali. Questo modello prevede la creazione di servizi come le Case della Comunità e gli ambulatori di prossimità, che offrono assistenza sanitaria e socio-sanitaria integrata e a bassa soglia, riducendo la necessità di ospedalizzazione. Si deve inoltre promuovere un approccio reticolare che coinvolga il territorio, le reti informali (famiglia, vicinato, volontariato) e perché no l'uso di tecnologie come il telemonitoraggio e il teleconsulto.
Welfare comunitario: sostegno a chi perde il lavoro, a chi cura un familiare, a chi vive fragilità, con strumenti locali, cooperativi, associativi.
E qui personalmente sottolineo alcune scelte fondamentali vedi ad esempio:
Sussidiarietà: Le azioni di welfare vengono promosse e gestite a livello locale, applicando il principio che ciò che può essere fatto meglio a un livello più basso non deve essere fatto a un livello più alto.
Partecipazione attiva dei cittadini: Le persone non sono solo beneficiari, ma diventano produttori e distributori di servizi, coinvolti attivamente nel processo decisionale.
Sinergia pubblico-privato: Collaborazione tra le istituzioni, il settore pubblico e i cittadini, spesso attraverso processi partecipati e partnership.
Istruzione radicata: scuole che dialogano con le vocazioni territoriali, università aperte, formazione lungo tutto l’arco della vita.
Coesione sociale: ridurre il divario tra città e campagne, tra centri e periferie, offrendo opportunità concrete.
Si tratta quindi di generare un welfare federale leggero ed efficace che costruisca comunità, non dipendenze.
Giorgio Bargna,
Patto per il Nord
Como