giovedì 24 luglio 2025

Il turismo a Como, tra volponi, incapaci, struzzi, forza lavoro e soluzioni intelligenti

 


Che a Como non sia mai stato approntato un vero piano di gestione turistico non è una novità.

La novità semmai è che i problemi aumentano ogni giorno tra trasporti di terra, d'acqua, su rotaie e su funi.

Chi amministra la città, i flussi di turisti e di lavoratori, chi gestisce i trasporti o non è in grado di trovare soluzione oppure semplicemente non ha voglia o necessità di trovarle.

Poi ci sono i volponi che ne approfittano per fare "la cresta" sui turisti stranieri, ma anche italiani. Ma non finisce solo con i taxi boat, settore che è alimentato anche da persone esperte e criteriose, oltre che da gente inesperta e priva di scrupoli, si aggiunge chi affitta natanti a persone senza esperienza con le conseguenze che conosciamo dopo gli ultimi fatti di cronaca. 

Ma non c'è solo questo, il boom turistico richiede forza lavoro possibilmente qualificata da inquadrare regolarmente, salvo evitare affari loschi. Il trand sempre crescente della filiera turistica ci fa immaginare centinaia, se non migliaia, di persone che dovranno risiedere in città o zone limitrofe, per non parlare del resto del lago. Esattamente come negli anni dell'immigrazione da sud a nord di Italia essi inevitabilmente avranno bisogno di servizi e residenze, anche per le eventuali famiglie a seguito.

Patto per il Nord dovesse gestire l'amministrazione di questa città non si inventerebbe nessuna ricetta fantasiosa. La politica non è inventare soluzioni ma cercarle. Quindi ci sono persone ben pagate ai vertici di società pubbliche e private, tra i dipendenti pubblici, che dovranno trovare le soluzioni sotto l'indicazione politica di un amministrazione eletta dal popolo, ed è il popolo il vero proprietario della città e dei suoi servizi.

Giorgio Bargna 

Patto per il Nord Como