sabato 12 aprile 2025

Quello che sarà il XXV Aprile prossimo futuro


Si sta avvicinando una data che per molti ha un importanza estrema, che per me è relativamente meno importante.

Certo, quando si passa a Repubblica che sostituisce una monarchia che ha sostenuto una dittatura il passaggio è sempre positivo, poi bisogna analizzare gli sviluppi.

Rinuncio a gridare “evviva” a questa nostra democrazia, non perchè la disconosca malgrado tutto, ma per alcune sue latitanze, anche estreme se vogliamo. Non dico certo che in Italia ci siano restrizioni strette e limitative della libertà personale…anzi… ma lo stato ci toglie molto. Questa casta costretta ogni giorno ad autofinanziarsi per sopravvivere ci lede dei diritti, che in genere non vengono classificati primari nei proclami, ma che nella vita di ognuno sono essenziali.

Ecco, io, ad esempio, non posso gridare “W l’Italia” quando vedo le persone muoversi dopo il tramonto (soprattutto le donne ) con addosso un vestito di ansie e paure mentre si recano non solo a divertirsi ma anche a fare volontariato oppure andare ad accudire un genitore.

Non posso gridare “evviva”, quando entro con mio figlio in un ospedale e non ho la certezza che ne uscirà guarito, vista la mancanza dei mezzi a disposizione delle strutture…io di strutture, poi, conosco quelle lombarde, a detta di molti tra le migliori…non oso immaginare l’affanno di un padre calabrese quando porta il figlio in ospedale.

Non posso gridare evviva quando vedo anziani che hanno faticato una vita, vivere tra la fame e gli stenti….e mi fermo qui con la lista, che potrebbe essere molto più lunga.

Tempo fa, era l'anno 2008 scrivevo così:

Un giorno a forza di provarci apriremo la strada ad una nuova repubblica, libera dalla casta e vicina al cittadino.

Un giorno forse questo avverrà…quel giorno sarà un nuovo 25 aprile.

Sono passati 17 anni, anni in cui non ho mai smesso di credere in un mondo migliore, anni in cui non ho mai smesso di credere nell'Autonomia, nel Federalismo, nella Democrazia (possibilmente diretta).

Non ho mai smesso di lottare per questo obbiettivo. Tanti i passaggi e i movimenti che ho attraversato, lunghe le traversie poste in essere soprattutto da chi aveva giurato per il Nord, ma ora, quasi venti anni dopo un progetto concreto si sta sviluppando.

"Patto per il Nord" ci regalerà l'Indipendenza finanziaria ,e non solo, da Roma, ci libererà dalle catene della burocrazia partitocratica, ci donerà la libertà.

Quel giorno che sia 25 Aprile oppure 11 Luglio si che griderò "Evviva!"


Giorgio Bargna

Tessera 0624

Patto per il Nord



mercoledì 9 aprile 2025

IL MIO PICCOLO VADEMECUM PER ARRIVARE AL PRIMO OBBIETTIVO

 

E' tanto chiaro, quanto ovvio, che l'obbiettivo finale di "Patto per il Nord" sia la Repubblica Federale del Nord, confederata in prima analisi, con gli altri territori della Repubblica Italiana.

Non essendo un movimento eversivo o violento diventa altrettanto ovvio che il risultato finale lo si ottiene per passaggi graduali.

Di conseguenza ci si deve concentrare sulla conquista del primo essenziale obbiettivo: l'amministrazione dei Comuni.

Mi permetto, in base alla mia decennale esperienza sul territorio in politica attiva, di stilare un mio piccolo vademecum da sottoporre a Paolo Grimoldi e agli Amici tutti del "Patto".

Agendo sul territorio tanto da attivista quanto da Prosindaco il primo importante riscontro che mi è stato riportato dai Cittadini è la voglia e la necessità di incontrare, vedere, interloquire direttamente con Sindaco, Assessori, Consiglieri Comunali e ogni altro mandatario, direttamente sul territorio, dentro le proprie attività, calcando le proprie zone abitative.

Da Prosindaco ho capito che al Cittadino molte volte, ancor più delle "buche" e della sicurezza, interessino quei piccoli problemi quotidiani che influiscono sulla loro vita personale.

Poi viene l'Esempio. L'amministratore che dimostrerà di aver cura delle proprietà comunali e dell'ambiente, comportandosi con la logica "del buon padre di famiglia", avrà la fiducia non solo dei propri elettori, ma anche di chi non lo ha eletto. Ricordiamoci che un Sindaco è comunque il primo cittadino di tutti, non solo di una parte della città e deve essere pronto ad ascoltare, quantomeno, i suggerimenti e le istanze degli "altri".

In questo mondo che sembra aver perso molti fondamenti in un periodo di molti cambiamenti socioculturali vi sarà necessità di intervenire su quei punti che riguardano alcune categorie che oggi vivono difficoltà infinite.

Mettiamo in primo piano gli anziani che sono il nostro primo valore culturale, oltre che coloro che si sono presi cura di noi e che oggi hanno bisogno che facciamo altrettanto.

Poi ci sono le persone fragili che vanno altrettanto seguite e sostenute, così come gli anziani, attraverso si i Servizi Sociali, ma anche attraverso una rete di solidarietà imbastita attraverso associazioni del terzo settore e organizzazioni di volontariato sostenuto almeno logisticamente dall'Amministrazione. Così come si deve cercare di creare un tipo di servizio pre e post scolastico che consenta ai genitori di non abbandonare i loro figli a se stessi (N.B.: qui gli anziani appena citati potrebbero essere coinvolti)

Per non allontanarci troppo da quanto appena scritto di questi tempi le nostre città subiscono tagli più o meno volontari sulla Sanità, deve essere impegno dell'Amministrazione lottare per una sanità sostenibile nel proprio territorio.

In difficoltà, sia nei grandi quanto nei piccoli centri, molto spesso sono le frazioni; spesso non hanno ne collegamenti ne tantomeno servizi. Anche qui laddove le casse comunali non possono arrivare va creata una rete di volontariato e solidarietà. Cantù negli anni della Giunta Bizzozero varò la "novità" del "Volontario Civico". In quel caso operarono nel settore della manutenzione delle strade, delle scuole ed asili, fabbricati pubblici,ed altri servizi. Nei Comuni da noi amministrati potrebbero essere la Rete, le Reti sovracitate.

Un tema molto caldo in questa era è quello dei giovani, bistrattati e/o mal giudicati a torto o a ragione molto spesso.

Credo che ciò che diventa un giovane sia quanto gli offre e tramanda la Società. E allora vanno sostenuti e guidati, non con imposizioni, ma offrendo loro opportunità. Partendo magari da un istruzione "mirata", sponsorizzata già nelle scuole inferiori per portare a qualcosa che crei un futuro. I ragazzi non hanno bisogno di essere tutti programmatori informatici o laureati che sono già consapevoli di non riuscire a lavorare nel proprio campo. Bisogna indirizzarli, mi correggo, vanno resi consapevoli che esistono lavori manuali e concettuali che fanno parte della tradizione e della necessità pratica della produzione locale che non può essere sostituita da quella industriale.

E' necessario, pertanto, monitorare le necessità del territorio con le varie associazioni di categoria, collaborare con il Centro per l'impiego e le associazioni giovanili per venire a conoscenza della domanda e dell’offerta, costruire percorsi formativi con le scuole professionali recuperando fondi messi a disposizione dall’Europa e da Regione Lombardia.

La presenza sul territorio di istituti tecnici dovrà essere presa in considerazione per gli sbocchi professionali.

Non tralascio certo il tema Sicurezza dove in realtà l'Amministrazione Comunale può intervenire solo parzialmente. Ma in questa parzialità oltre ad accrescere le potenzialità della Polizia Locale, attraverso la dotazione di strumenti tecnologicamente avanzati ed una maggiore disponibilità di risorse, con l’affiancamento di personale amministrativo per gestire le pratiche meramente burocratiche, la videosorveglianza e il controllo di vicinato, si possono mantenere continui rapporti con l’Arma dei Carabinieri e/o la Polizia di Stato, instaurare tavoli di confronto costanti per garantire il necessario coordinamento con le Polizie locali del territorio e le altre Forze dell'Ordine.

Non può un movimento molto legato al territorio come il nostro non valorizzare il ruolo degli esercizi commerciali di vicinato e di quartiere, anche accompagnandoli, attraverso l’istituzione dell’Ufficio programmazione, gare e fundraising, nella partecipazione a bandi e opportunità di finanziamento sovracomunali. Non può non valorizzare il ruolo dei mercati rionali, non può non incentivare il ruolo dei mercati dei produttori agricoli.

Per quanto non siano momenti di gloria per i comparti produttivi non si può (oltre che sostenere il settore attraverso consulte) impedire l'insediamento di nuove attività economiche pur coniugando le esigenze delle imprese insediate, sulla base di parametri qualitativi e quantitativi di controllo con il mantenimento di un’elevata qualità ambientale complessiva.

Concludo ricordando che, così come ogni manifestazione pubblica di ogni genere lo Sport è aggregazione. Ogni individuo deve avere la possibilità di praticare lo sport possibilmente seguendo uno spirito olimpico e di fair play.

Il ruolo del Comune è principalmente quello di favorire la pratica sportiva e sostenere la diffusione della cultura dello sport.


Giorgio Bargna

Tessera 0624

Patto per il Nord