Si sta avvicinando una data che per molti ha un importanza estrema, che per me è relativamente meno importante.
Certo, quando si passa a Repubblica che sostituisce una monarchia che ha sostenuto una dittatura il passaggio è sempre positivo, poi bisogna analizzare gli sviluppi.
Rinuncio a gridare “evviva” a questa nostra democrazia, non perchè la disconosca malgrado tutto, ma per alcune sue latitanze, anche estreme se vogliamo. Non dico certo che in Italia ci siano restrizioni strette e limitative della libertà personale…anzi… ma lo stato ci toglie molto. Questa casta costretta ogni giorno ad autofinanziarsi per sopravvivere ci lede dei diritti, che in genere non vengono classificati primari nei proclami, ma che nella vita di ognuno sono essenziali.
Ecco, io, ad esempio, non posso gridare “W l’Italia” quando vedo le persone muoversi dopo il tramonto (soprattutto le donne ) con addosso un vestito di ansie e paure mentre si recano non solo a divertirsi ma anche a fare volontariato oppure andare ad accudire un genitore.
Non posso gridare “evviva”, quando entro con mio figlio in un ospedale e non ho la certezza che ne uscirà guarito, vista la mancanza dei mezzi a disposizione delle strutture…io di strutture, poi, conosco quelle lombarde, a detta di molti tra le migliori…non oso immaginare l’affanno di un padre calabrese quando porta il figlio in ospedale.
Non posso gridare evviva quando vedo anziani che hanno faticato una vita, vivere tra la fame e gli stenti….e mi fermo qui con la lista, che potrebbe essere molto più lunga.
Tempo fa, era l'anno 2008 scrivevo così:
Un giorno a forza di provarci apriremo la strada ad una nuova repubblica, libera dalla casta e vicina al cittadino.
Un giorno forse questo avverrà…quel giorno sarà un nuovo 25 aprile.
Sono passati 17 anni, anni in cui non ho mai smesso di credere in un mondo migliore, anni in cui non ho mai smesso di credere nell'Autonomia, nel Federalismo, nella Democrazia (possibilmente diretta).
Non ho mai smesso di lottare per questo obbiettivo. Tanti i passaggi e i movimenti che ho attraversato, lunghe le traversie poste in essere soprattutto da chi aveva giurato per il Nord, ma ora, quasi venti anni dopo un progetto concreto si sta sviluppando.
"Patto per il Nord" ci regalerà l'Indipendenza finanziaria ,e non solo, da Roma, ci libererà dalle catene della burocrazia partitocratica, ci donerà la libertà.
Quel giorno che sia 25 Aprile oppure 11 Luglio si che griderò "Evviva!"
Giorgio Bargna
Tessera 0624
Patto per il Nord
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