Ne abbiamo dissertato
già più volte, ma vale sempre la pena di ridiscuterne.
L’uomo
moderno, interpretato quale individuo, concepisce se stesso come primo, niente
potrà, nella sua ottica, antecedere se stesso. Non potranno farlo l’ordine
costituito, ne le comunità di appartenenza, neppure le professioni di fede. Nel
travagliato percorso individualista la prima congrega messa in discussione, ai
tempi di Lutero, è quella della Chiesa, poi (e qui probabilmente non è stato un
male) è toccato alle monarchie fino a giungere all’annientamento dell’appartenenza
a comunità e famiglia.
L’uomo moderno,
l’ individuo slegato dalle sue appartenenze, si adagia nello status di libertà
illimitata, ma in realtà i monarchi moderni quali la burocrazia, la
tecnocrazia, il mercato, i mass media lo intrappolano nella “gabbia d’acciaio”
descritta da Max Weber. Esso continua a presumere se stesso come centrale nell’universo e negando ogni forma di
autorità collettiva nega
di conseguenza le comunità che lo precedono, in quanto appartenenza originaria,
legame costitutivo del suo essere.
Storicamente
e tradizionalmente la comunità precede l’individuo, per l’uomo moderno, invece,
l’individuo precede la comunità di cui fa parte, fosse essa una comunità
religiosa o una comunità civile.
Spesso
legata all’idea moderna dell’individuo vi è l’esaltazione della Patria, legato
a questa idea destrorsa si cela però il ripudio parziale e/o completo delle
patrie carnali, cioè le patrie naturali. Vi è da aggiungere però che anche l’utopia
mondiale di stampo comunista di un mondo senza classi e Stati è stata una delle
icone di quello status che l’attuale mondialismo finanziario impone su tutte le
appartenenze.
L’uomo
moderno si incarna nell’atomo, quale figura rappresentativa, e non accetta l’ordine
comunitario che lo precede ed in questo piano di desacralizzazione viene
appoggiato, spalleggiato dallo Stato centralista e burocratizzato (uxoricida
primo dei livelli intermedi e di un mercato equo) che logora il legame sociale sostituendolo
con lo scambio impersonale e il primato del denaro.
Le ideologie
moderne (falsamente contrastanti tra loro), fascismo, comunismo e liberalismo
materializzano trine la stessa icona: l’essere che si autodivinizza e conia idoli malvagi quali la nazione, la
razza, la classe, il benessere materiale.
Nella storia
più recente il liberal-capitalismo ha soverchiato il comunismo, ma anche per esso
sta per suonare la campana a morte, sta a noi vigilare, a lavorare, affinché il
nuovo mondo sia migliore e sostenibile.
Giorgio
Bargna