venerdì 3 ottobre 2014

Dopo l'individuo

Ne abbiamo dissertato già più volte, ma vale sempre la pena di ridiscuterne.

L’uomo moderno, interpretato quale individuo, concepisce se stesso come primo, niente potrà, nella sua ottica, antecedere se stesso. Non potranno farlo l’ordine costituito, ne le comunità di appartenenza, neppure le professioni di fede. Nel travagliato percorso individualista la prima congrega messa in discussione, ai tempi di Lutero, è quella della Chiesa, poi (e qui probabilmente non è stato un male) è toccato alle monarchie fino a giungere all’annientamento dell’appartenenza a comunità e famiglia.

L’uomo moderno, l’ individuo slegato dalle sue appartenenze, si adagia nello status di libertà illimitata, ma in realtà i monarchi moderni quali la burocrazia, la tecnocrazia, il mercato, i mass media lo intrappolano nella “gabbia d’acciaio” descritta da Max Weber. Esso continua a presumere se stesso come centrale nell’universo e negando ogni forma di autorità collettiva nega di conseguenza le comunità che lo precedono, in quanto appartenenza originaria, legame costitutivo del suo essere.

Storicamente e tradizionalmente la comunità precede l’individuo, per l’uomo moderno, invece, l’individuo precede la comunità di cui fa parte, fosse essa una comunità religiosa o una comunità civile.

Spesso legata all’idea moderna dell’individuo vi è l’esaltazione della Patria, legato a questa idea destrorsa si cela però il ripudio parziale e/o completo delle patrie carnali, cioè le patrie naturali. Vi è da aggiungere però che anche l’utopia mondiale di stampo comunista di un mondo senza classi e Stati è stata una delle icone di quello status che l’attuale mondialismo finanziario impone su tutte le appartenenze.

L’uomo moderno si incarna nell’atomo, quale figura rappresentativa, e non accetta l’ordine comunitario che lo precede ed in questo piano di desacralizzazione viene appoggiato, spalleggiato dallo Stato centralista e burocratizzato (uxoricida primo dei livelli intermedi e di un mercato equo) che logora il legame sociale sostituendolo con lo scambio impersonale e il primato del denaro.

Le ideologie moderne (falsamente contrastanti tra loro), fascismo, comunismo e liberalismo materializzano trine la stessa icona: l’essere che si autodivinizza  e conia idoli malvagi quali la nazione, la razza, la classe, il benessere materiale.

Nella storia più recente il liberal-capitalismo ha soverchiato il comunismo, ma anche per esso sta per suonare la campana a morte, sta a noi vigilare, a lavorare, affinché il nuovo mondo sia migliore e sostenibile.

Giorgio Bargna