sabato 8 novembre 2025

Sanità cogestita, risorsa rischiosa




Attraverso un articolo, scritto circa un mese fa, abbiamo già parlato di sanità e della necessità di trovarsi in una condizione di regionalismo autonomo per aggiustare il tiro e dare dignità a una situazione che sta diventando incresciosa. 

Ma per giungere al Federalismo auspicato dovrà passare ancora un po' di acqua sotto i ponti e la situazione va affrontata invece velocemente.

La continua chiusura di reparti e/o ospedali ed i continui tagli portano a situazioni veramente drammatiche quali ad esempio la situazione del CAL di Mariano Comense e dell'Ospedale di Menaggio.

Ci sono dializzati, tra cui alcuni molto anziani, che stanno subendo i ritardi dei lavori di ristrutturazione della Palazzina D del  presidio “Felice Villa”, lavori iniziati ad Agosto con termine previsto ad Ottobre e slittato (se Dio vuole e probabilmente non vorrà) al prossimo Marzo. Persone, dializzati, invalidi disseminate in varie strutture costrette a levatacce mattutine o rientri dal sapore notturno.

Altro tema all'ordine del giorno la situazione dell' Ospedale Erba Renaldi di Menaggio.

Questo Ospedale è "in crisi" ormai da anni, soprattutto per la mancanza di personale, la zona fornisce molti frontalieri alla Svizzera, ma anche per la morfologia del territorio.

Non è una novità che sull'Alto Lago si stia  già pensando di  affidare in gestione ai privati interessati le cure sul territorio, case di comunità, ambulatori, telemedicina, infermieri di famiglia, per almeno dieci anni saranno in affido i privati, si parla di bando del valore di 87 milioni di euro promosso dall’ Asst Lariana.

Ma tornando alla struttura sanitaria di Menaggio invece non si parla  di una semplice esternalizzazione dei servizi, ma di costruire una cogestione, in collaborazione con una società specializzata in sanità. 

Si tratta, aldilà delle proprie convinzioni personali e dalle scelte politiche, di un tema spinoso che riguarda sia la comunità dei cittadini che chi lavora nel settore.

Come possiamo leggere sulle pagine del quotidiano locale "La Provincia di Como" questa ipotesi all'interno della struttura viene vista positivamente da medici, infermieri e dirigenti sanitari nel tentativo di salvare capra e verze; contrari invece i sindacati.

Se tra i politici locali leggiamo positività, tra i cittadini le perplessità sono molte.

La storia ci insegna che il privato vive di profitti e quindi i rischi ci sono.

Il prossimo 22 Novembre "Patto per il Nord" sarà presente a San Fedele Val d'Intelvi con un gazebo, sarà l'occasione per incontrare cittadini, professionisti del settore ed eventualmente anche i politici locali per sentire le opinioni di tutti e conoscere a fondo la situazione.


Giorgio Bargna

Segretario Provinciale

Patto per Nord

Como


giovedì 6 novembre 2025

Je t'accuse



Ne scrissi la prima volta nel 2007 e lo ribadii nel 2016 attraverso un post intitolato " Il Cavallo di Troia".

Sostanzialmente sostenevo che un vero cambiamento del paese non sarà mai completo né definitivo se non cambierà, insieme alle strutture istituzionali, anche l’atteggiamento personale di ciascuno cittadino.

Volevo e voglio far passare il pensiero che occorre far crescere il senso di responsabilità dei singoli cittadini nei confronti della cosa pubblica, dell’umanità, della natura e delle generazioni future. Troppe sono le persone chiuse nel proprio orticello, vuoi per menefreghismo o per plagio, abituate dai media o dall'ignoranza a pensare che i problemi vanno risolti da altri.

Guardando intorno a me mi accorgo che in questi diciotto anni non sia cambiata una virgola. Il cittadino medio ancora non ha capito nulla di quanto accade attorno a lui o, peggio ancora magari, ha convenienza a non capirlo. 

Quindi non solo menefreghismo purtroppo, a mio avviso, ed è questo è il Cavallo di Troia che i padroni del vapore usano pensando che funzioni a tempo illimitato.

Oggi molti opinionisti parlano di sfiducia e disaffezione nei confronti della politica.

Potrebbe anche essere, ma la politica è diventata proprietà di pochi esattamente per questo, l'abbandono dei tanti.

Io accuso per questo l'egoismo ormai degenerante che ha colpito la società, accuso "l'obesità" dell'essere umano ridotto alla poltrona di casa, accuso l'ignoranza politica ben distribuita dai media.

Ma accuso anche il nichilismo e la viltà.

Quanti hanno paura di mettersi in gioco temendo di essere derisi o perseguiti, timorosi di ritorsioni nella vita privata o lavorativa?

La ritengo una comoda maschera dietro la quale nascondersi.

Dopo 20 anni di politica attiva, di manifestazioni, di identificazioni, sempre nel rispetto della legge, sono ancora qui, nessuno mi ha arrestato, le forze dell'ordine non sono entrate a casa mia, non mi hanno messo bombe sotto casa.

Quindi si può fare e chi non lo fa è complice di un sistema che ci rende poveri, che ci sottrae la sanità, che non ci offre sicurezza e ogni giorno si inventa un balzello.

Perciò scusate lo sfogo, chi si estranea dalla lotta è un gran fijo de na m......a!!!

Giorgio Bargna


 

lunedì 3 novembre 2025

IL CORTILE DI CASA

 



Attraverso i miei articoli sul tema ho espresso più volte alcune convinzioni.

Il Federalismo è concorrenza e competizione tra Cantoni o Regioni.

Il Federalismo è la chiave per rendere l'Italia più giusta, più vicina, più libera, più capace di crescere.

Il Federalismo è responsabilità a livello nazionale, tendendo la mano al Sud, sulla forza di un rapporto basato sulla responsabilità reciproca. 

Qualcuno mi ha chiesto quanto questo approcci con la "questione settentrionale".

Io ritengo che ci approcci per due importanti motivi, uno "filosofico", l'altro legato alla concretezza dei fatti.

Ogni Federalista degno di questo nome è una persona solidale e quindi offre anche agli altri le occasioni avute. 

Se io ottengo la possibilità che la mia Regione abbia lo status di Regione Autonoma devo offrire anche agli altri la stessa possibilità, poi se vogliono ne usufruiscono, altrimenti piangano delle loro scelte.

Ma aldilà della scelta solidale esiste una seconda che possiamo catalogare come forma di sicurezza.

Mi riferisco al principio che gli "Yankees" definiscono il "cortile di casa" riferendosi, loro, all'America Latina.

Se devo vivere sereno nel mio Territorio devo far si che attorno a me ci sia sicurezza, benessere, legalità.

Se convinco ogni Regione italiana ad essere Autonoma contribuisco con questo a togliere margine di manovra alla criminalità organizzata, contribuisco a sviluppare lavoro regolare e sottraggo italiani e stranieri al caporalato, contribuisco a far fruttare le tasse pagate in ogni Regione.

Aggiungo una successiva riflessione.

Seguo ogni mattina una rassegna stampa su una famosa radio nazionale. 

Oggi il giornalista che li opera come opinionista, da siciliano, ha detto che l'Autonomia ha portato solo sfiga alla Sicilia.

Stimo molto questo giornalista, che ritengo molto intelligente, anche se siamo su posizioni diametralmente distanti su quasi tutto, ma oggi ha detto una castronata di dimensioni siderali.

L'Autonomia non può portare sfiga, porta benessere se applicata bene, non porta benefici se applicata male.


Buon Federalismo a tutti,

Giorgio Bargna

Patto per il Nord

Como