Abbiamo già trattato
di un argomento simile tempo fa su questo blog con il post Troppe
scatole. A quel tempo, pur accennando in qualche maniera anche al tema
ecologico, l’articolo andava più verso il tema economico; oggi qualche accenno
in più a miglioramenti ambientali lo
troviamo. Questo comunque è l’intendimento mio: ridurre le spese
all’acquisto e l’impatto ambientale di
fabbriche che producono “contenitori alimentari”, rifiuti e discariche o
inceneritori o anche impianti di riciclo (che comunque hanno i loro costi ed i
loro impatti ambientali). Buona lettura, Giorgio Bargna.
Al Senato la legge sul vuoto a rendere
Il disegno di legge sul vuoto a rendere arriva
al Senato, dopo essere stato presentato alla Camera dei Deputati lo scorso
Dicembre. Un passo importante per ridurre le enormi quantità di rifiuti che
vengono prodotte ogni giorno in Italia.
Anche l'Italia
si proietta verso un futuro ecosostenibile. La prova è l'avanzamento di un disegno di legge, quello sul vuoto a
rendere, che dopo essere stato presentato alla Camera
dei Deputati
lo scorso Dicembre, è approdato in questi giorni al Senato della Repubblica.
Un passo
importante voluto da Francesco Ferrante - Senatore PD, membro della segreteria nazionale di Legambiente e
Vicepresidente del Kyoto Club - che ha presentato il disegno ai colleghi
Senatori sottolineando come: "Per ridurre le enormi di quantità di rifiuti
che produciamo ogni giorno occorre reintrodurre in Italia la buona pratica del
vuoto a rendere che la cultura dell'usa e getta ha spazzato via, con i
risultati che sono sotto gli occhi di tutti.
Ferrante
spiega inoltre che “non si tratterebbe semplicemente di un
nostalgico ritorno al
passato, perchè grazie al progetto strategico Vetro indietro e il coinvolgimento di Italgrob,
Fipe-Confcommercio, Legambiente e le aziende leader nel settore della produzione di bevande si otterrebbero
sostanziali benefici ambientali ed economici, con la riduzione della Tarsu e dell'iva"
"Negli Stati Uniti d'America, in circa dodici Stati - continua Ferrante - è in vigore
l'utilizzo del vecchio sistema, regolato dal 'Bottle Bill',
che ha diminuito fino al
70 per cento i rifiuti di lattine, cartoni e vetro, mentre in Germania e nei
Paesi scandinavi il sistema del 'vuoto a rendere' è una prassi
mai caduta in
disuso, che in Italia potrebbe essere reintrodotta mediante
l'istituzione di vere e
proprie filiere di recupero degli imballaggi, la creazione di
sistemi di cauzioni
più moderni, ma soprattutto l'incentivo, per i soggetti
aderenti, di sgravi fiscali
sulla Tarsu e dilazioni di pagamento dell'IVA.”
“Nel nostro Paese la produzione dei rifiuti urbani
continua ad aumentare di anno in anno. Occorre rimettere al centro delle
politiche sui rifiuti la Riduzione,
la prima delle 4 R della gerarchia europea per gestire correttamente i rifiuti,
ma anche la più disattesa. Come previsto dalla nuova direttiva europea, entro
il 2013 il nostro Paese deve adottare il suo Programma nazionale di prevenzione
rifiuti che dovrà prevedere la diffusione delle buone pratiche locali e
soprattutto azioni nazionali strutturali”.
“Il ritorno del vuoto a rendere, già al centro di
una proposta di
legge alla Camera degli on. Mazzocchi e Gava, va proprio in questa direzione,
perché riciclare una bottiglia integra consente un risparmio energetico cinque
volte superiore alla fusione del vetro
rottamato e permette di riutilizzare un
contenitore più di cinquanta volte." "Il vuoto a rendere - conclude Ferrante - non
è altro che l'uovo di Colombo per quelle imprese rispettose dell’ambiente che
sanno cogliere l'opportunità di un 'risparmio collettivo', e per le nostre
città sempre più assediate dai rifiuti."
Il
disegno di legge è stato firmato
e condiviso anche da altri Senatori, tra i
quali
Amati, Antezza, Baio, Bruno, Bubbico, Carloni, Chiaromonte, Chiti, Della
Seta,
Di Giovan Paolo, Donaggio, Magistrelli, Negri e Nerozzi.
“La presentazione al Senato del disegno di legge sul vuoto a
rendere rappresenta per il nostro Comitato una conferma dell'interesse e
dell'utilità del progetto Vetro Indietro - spiega
Giuseppe Cuzziol, presidente di Italgrob e del Comitato Vetro Indietro - un
risultato che ci spinge a continuare con impegno nella sperimentazione sul
campo e a mantenere attive tutte le attività e le proposte per un veloce
ritorno alla pratica”.