venerdì 10 agosto 2012

Lettera aperta a Claudio Bizzozero

Caro Claudio ti chiederai sicuramente  il  perché  di una lettera aperta: semplice, un colloquio privato lascia sicuramente ricordi, emozioni, sensazioni, ma poi si perde nei cassetti della memoria, qualcosa di scritto e di pubblico invece rimane perennemente scolpito laddove è stato lasciato e poi, consentimelo, volevo condividere con tutti il mio pensiero, dare quasi un messaggio politico; malgrado il riflesso pubblico tu non hai nessun obbligo di riposta a quanto io scrivo, ne privato, ne pubblico, mi rimane sufficiente che tu mi faccia capire di aver letto il tutto.

La prima cosa che mi preme scrivere è la motivazione principale della mia stima verso di te: nella mia vita ho conosciuto migliaia di persone, alcune sono stati semplici conoscenti, altri hanno condiviso percorsi, di vario genere, in mia compagnia; tra tutti tu sei l’unico che non ha mai tentato di impormi una scelta o un idea, semmai è successo il contrario e me ne scuso.
Seppure proveniamo da percorsi molti diversi culturalmente e abbiamo stili di vita spesso diametralmente opposti ritengo di avere con te molti punti in comune, sia a livello caratteriale, che politico, che idealista, al punto che molte volte, non ci fossero in calce alle cose delle firme, sarebbe difficile capire chi tra noi ha esposto il tema.

Prima che ci conoscessimo (anche dopo) molte persone ti mi descrivevano la tua persona come irascibile, rissosa, permalosa, fascista.
Molti secondo me fanno molta confusione nel giudicarti, soprattutto quanti non ti conoscono personalmente e con una certa frequentazione; qui credo stia una delle nostre somiglianze più grandi: entrambi quando crediamo in una causa ci votiamo completamente ad essa. Nel farlo spesso ci capita di confrontarci con molte persone ed entrambi, secondo me , abbiamo un modo di affrontarle che forse (ma non è detto) non sarà il migliore a questo mondo, ma è quanto la natura ci ha posto in dono … di conseguenza questo utilizziamo.
Sono convinto che entrambi affrontiamo i confronti con onestà intellettuale, convinti di quanto esponiamo. Finchè le discussioni si tengono su toni pacati rispondiamo con calma ed articolazione perfetta, quando l’interlocutore invece ci provoca o tenta di falsare il discorso cominciamo a rispondergli a tono, snervando i suoi punti di ogni valore e, spesso, rincarando la dose … mi ripeto forse non è il più bel modo di portare avanti un dialogo, ma Dio questo ci ha donato e questo utilizziamo.

In questo periodo io mi ritengo più (s)fortunato di te; io sono libero da ogni incarico ufficiale possibile ad un candidato politico, tu ricopri due ruoli importantissimi: quello di Sindaco e quello di Segretario Politico di “Lavori in Corso”.
Il peso immagino sia gravosissimo e personalmente mi verrebbe di consigliarti di smettere almeno il ruolo politico, limitandoti a quello amministrativo, guadagneresti tempo prezioso da dedicare a Valentina, ai tuoi figli ed al tuo lavoro, lavoro a cui so tieni tantissimo … ma queste sono scelte in parte personali, in parte politiche e non vanno certe prese a causa del consiglio di un amico.
In questi giorni molti hanno criticato i tuoi comportamenti nell’espletare il tuo ruolo di Sindaco, persone votate al “politicamente corretto”, grandi saggi di ogni provenienza, anche nostra.
Si dice che un Sindaco sia il “Sindaco di tutti”, io ritengo che un Sindaco amministri a favore di tutti, ma non che sia il “Sindaco di tutti” . Politicamente invece, secondo me,un Sindaco è il Sindaco di chi si riconosce in lui ed è di conseguenza un avversario di chi per scelte politiche rischia di ledere al bene comune … questo  Sindaco ha il diritto ed il dovere di lottare affinché questo bene si concretizzi.

Io sono poco avvezzo, anzi aborro, il “Politicamente corretto”, ritengo sia una pratica falsa e pericolosa, cosa da prima, seconda, terza repubblica e da politicanti professionisti, un pericolo per la democrazia.
In queste ore ho la brutta sensazione che qualche amico sia disposto a tradire attratto da qualche lucciola vagante,; io personalmente,( finchè ti muoverai nel nome  della democrazia, del nostro credo e dell’onestà intellettuale) ritengo sia giusto tu utilizzi qualsiasi metodo di comunicazione e di azione, anche quelli che molti considerano poco consoni, ti sosterrò a spada tratta ed incondizionatamente, perché quel che conta non sono i mezzi ma i fini che si perseguono ed i nostri li ritengo necessari.

Lasciamo però all’interlocutore, con lealtà, una via di uscita onorevole, quando possibile; non biasimare chi non capisce la tua posizione, ha le stesse difficoltà che hai tu a capire la sua.
Giorgio Bargna


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