Caro Claudio ti chiederai sicuramente il
perché di una lettera aperta:
semplice, un colloquio privato lascia sicuramente ricordi, emozioni,
sensazioni, ma poi si perde nei cassetti della memoria, qualcosa di scritto e
di pubblico invece rimane perennemente scolpito laddove è stato lasciato e poi,
consentimelo, volevo condividere con tutti il mio pensiero, dare quasi un
messaggio politico; malgrado il riflesso pubblico tu non hai nessun obbligo di
riposta a quanto io scrivo, ne privato, ne pubblico, mi rimane sufficiente che
tu mi faccia capire di aver letto il tutto.
La prima cosa che mi preme scrivere è la motivazione
principale della mia stima verso di te: nella mia vita ho conosciuto migliaia
di persone, alcune sono stati semplici conoscenti, altri hanno condiviso
percorsi, di vario genere, in mia compagnia; tra tutti tu sei l’unico che non
ha mai tentato di impormi una scelta o un idea, semmai è successo il contrario
e me ne scuso.
Seppure proveniamo da percorsi molti diversi culturalmente e
abbiamo stili di vita spesso diametralmente opposti ritengo di avere con te
molti punti in comune, sia a livello caratteriale, che politico, che idealista,
al punto che molte volte, non ci fossero in calce alle cose delle firme,
sarebbe difficile capire chi tra noi ha esposto il tema.
Prima che ci conoscessimo (anche dopo) molte persone ti mi
descrivevano la tua persona come irascibile, rissosa, permalosa, fascista.
Molti secondo me fanno molta confusione nel giudicarti,
soprattutto quanti non ti conoscono personalmente e con una certa
frequentazione; qui credo stia una delle nostre somiglianze più grandi:
entrambi quando crediamo in una causa ci votiamo completamente ad essa. Nel
farlo spesso ci capita di confrontarci con molte persone ed entrambi, secondo
me , abbiamo un modo di affrontarle che forse (ma non è detto) non sarà il
migliore a questo mondo, ma è quanto la natura ci ha posto in dono … di
conseguenza questo utilizziamo.
Sono convinto che entrambi affrontiamo i confronti con
onestà intellettuale, convinti di quanto esponiamo. Finchè le discussioni si
tengono su toni pacati rispondiamo con calma ed articolazione perfetta, quando
l’interlocutore invece ci provoca o tenta di falsare il discorso cominciamo a
rispondergli a tono, snervando i suoi punti di ogni valore e, spesso,
rincarando la dose … mi ripeto forse non è il più bel modo di portare avanti un
dialogo, ma Dio questo ci ha donato e questo utilizziamo.
In questo periodo io mi ritengo più (s)fortunato di te; io
sono libero da ogni incarico ufficiale possibile ad un candidato politico, tu
ricopri due ruoli importantissimi: quello di Sindaco e quello di Segretario
Politico di “Lavori in Corso”.
Il peso immagino sia gravosissimo e personalmente mi
verrebbe di consigliarti di smettere almeno il ruolo politico, limitandoti a
quello amministrativo, guadagneresti tempo prezioso da dedicare a Valentina, ai
tuoi figli ed al tuo lavoro, lavoro a cui so tieni tantissimo … ma queste sono
scelte in parte personali, in parte politiche e non vanno certe prese a causa del
consiglio di un amico.
In questi giorni molti hanno criticato i tuoi comportamenti
nell’espletare il tuo ruolo di Sindaco, persone votate al “politicamente
corretto”, grandi saggi di ogni provenienza, anche nostra.
Si dice che un Sindaco sia il “Sindaco di tutti”, io ritengo
che un Sindaco amministri a favore di tutti, ma non che sia il “Sindaco di
tutti” . Politicamente invece, secondo me,un Sindaco è il Sindaco di chi si
riconosce in lui ed è di conseguenza un avversario di chi per scelte politiche rischia
di ledere al bene comune … questo Sindaco ha il diritto ed il dovere di lottare
affinché questo bene si concretizzi.
Io sono poco avvezzo, anzi aborro, il “Politicamente
corretto”, ritengo sia una pratica falsa e pericolosa, cosa da prima, seconda, terza
repubblica e da politicanti professionisti, un pericolo per la democrazia.
In queste ore ho la brutta sensazione che qualche amico sia
disposto a tradire attratto da qualche lucciola vagante,; io personalmente,(
finchè ti muoverai nel nome della democrazia,
del nostro credo e dell’onestà intellettuale) ritengo sia giusto tu utilizzi
qualsiasi metodo di comunicazione e di azione, anche quelli che molti
considerano poco consoni, ti sosterrò a spada tratta ed incondizionatamente, perché
quel che conta non sono i mezzi ma i fini che si perseguono ed i nostri li
ritengo necessari.
Lasciamo però all’interlocutore, con lealtà, una via di
uscita onorevole, quando possibile; non biasimare chi non capisce la tua
posizione, ha le stesse difficoltà che hai tu a capire la sua.
Giorgio Bargna
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