Parlando
di Insubria, del suo motivo di essere considerata, non una boutade ma, qualcosa
di concreto, non ci si può esimere dall'illustrare quello che il suo collante
più concreto: la lingua.
Il dialetto lombardo occidentale o insubre è un dialetto
gallo-italico della lingua lombarda, la quale è riconosciuta come "lingua
minoritaria" europea dal 1981 (Rapporto 4745 del Consiglio d'Europa) e
inoltre censita dall'UNESCO (Red book on endangered languages) tra quelle
meritevoli di tutela.
Il lombardo occidentale è parlato nel territorio
dell'Insubria, ovvero in provincia di Milano, di Monza, di Lodi, di Pavia, di
Como, di Varese, di Lecco, di Verbania, di Novara, nel Canton Ticino e in
alcune valli del Canton Grigioni, oltre che in piccole sezioni della provincia
di Cremona (non il distretto cremasco) e della provincia di Vercelli (la
Valsesia).
Sono presenti parecchie varianti locali, l'insubre, infatti,
raggruppa le varietà-aree-sezioni chiamate da molti studiosi lombardo alpino
(province di Sondrio e di Verbania, Sopraceneri del Canton Ticino, Grigioni),
lombardo-prealpino occidentale (province di Como, Varese e Lecco),
basso-lombardo occidentale (Pavia e Lodi), macromilanese (province di Milano, Monza
e Novara), tenendo però presente che il lombardo alpino è piuttosto una varietà
intermedia tra Insubre e Orobico. Lo studioso Clemente Merlo definisce
l'Insubre come cisabduano.
Fa notare inoltre Andrea Rognoni in Grammatica dei dialetti
della Lombardia:
« Una
differenza sostanziale tra la Lombardia occidentale e la Lombardia orientale è data anche dal fatto che mentre a
oriente non è riuscito ad agire
linguisticamente un polo accentratore, a occidente lo sviluppo e la fortuna
letteraria di Milano hanno contaminato moltissimo, condizionando dall'esterno
sia le parlate appartenenti alla varietà lombardo-prealpina, sia quelle
appartenenti alla varietà basso-lombarda, specie all'interno dell'entità
idrogeografica posta tra il fiume Ticino e il fiume Adda,chiamata
tradizionalmente Insubria, e soprattutto tra i poli urbani di Varese, Como e la
bassa milanese. Un'influenza, seppur blanda, del milanese si è fatta sentire, a
est dell'Adda, solo nella zona di Treviglio
e dell'Isola (Bassa Bergamasca), nonché nel cremasco e nel cremonese più
occidentali. »
Le varianti principali del Lombardo Occidentale, secondo la
suddivisione tradizionale, sono le seguenti: milanese o meneghino, dialetto
bustocco, dialetto legnanese, brianzolo, canzese ,canturino, monzese, comasco-lecchese,
comasco,laghée, lecchese,vallassinese,ticinese, ossolano,
valtellinese-chiavennasco,valtellinese, chiavennasco,varesino o
bosino,lodigiano, novarese, maggiorese, cremonese.
Stringiamo
un po’ il campo sul dialetto brianzolo.
Sotto il nome di dialetto brianzolo si raggruppano diverse
varianti dialettali del dialetto lombardo occidentale parlati nella Brianza,
differenziati dagli influssi, più o meno ampi, e dai prestiti linguistici di
aree vicine.
Quindi il dialetto attuale risente, secondo le zone, di
influssi del lecchese,del comasco,del monzese, del milanese e financo del
varesotto e ticinese. Per tale motivo spesso si assiste ad una base linguistica
comune con innesti ed influenze, più o meno forti, secondo le zone.
Nel periodo romano, il latino è stato deformato dal sostrato
celtico, in quanto gli abitanti della zona erano insubri lambrani romanizzati.
Nel medioevo ha ricevuto influsso dalle lingue circostanti (superstrato:
longobardo, arabo, lingue germaniche, celtiche). Poi le dominazioni spagnola,
francese e austriaca hanno lasciato notevoli tracce nella lingua. Il francese
ha contaminato specialmente il milanese, per la maggiore apertura cittadina, il
quale ha a sua volta influenzato i dialetti circostanti. A partire dalla fine
dell'Ottocento, tutte le lingue d'Italia hanno ricevuto un piccolo influsso da
parte della lingua italiana, a causa della crescente diglossia (compresenza di
italiano e lingua locale), causando, nelle generazioni più giovani, delle
perdite del lessico originario.
« Il
parlar di Brianza è un suddialetto del Milanese, ed ha communi con quest'ultimo
idioma le regole grammaticali considerate nella loro generalità, come anco
buona porzione delle voci isolate. Molte però tra queste ultime, e in gran
parte anco la pronuncia, differiscono essenzialmente dal milanese idioma »(Francesco
Cherubini, Vocabolario milanese-italiano, Vol. 5)
Il dialetto brianzolo, presenta distinzioni (determinate
anche dagli influssi comaschi, ticinesi, lecchesi, varesotti, monzesi e
milanesi): nell'Alta Brianza attualmente appartenente al territorio
amministrativo della provincia di Lecco e suddivisibile nelle zone del
meratese, del casatese e dell'oggionense nella Brianza attualmente appartenente
al territorio amministrativo della provincia di Como e suddivisibile nelle zone
del canturino (Bassa Brianza comasca) e nelle zone dell'Erbese e del Canzese,
nell' Alta Brianza comasca. nella Bassa Brianza ex milanese attualmente
appartenente al territorio amministrativo della provincia di Monza e della
Brianza e suddivisibile nelle zone della Bassa Brianza occidentale, della Bassa
Brianza centrale nord, della Bassa Brianza centrale sud e della Bassa Brianza
orientale
In alcune aree come Monza e il monzese storico (Villasanta,
Brugherio, Cologno Monzese, Sesto San Giovanni, Vimodrone), la Vallassina, la
zona che da Casnate con Bernate arriva alle sorgenti del Seveso, la zona che si
trova a nord del Naviglio Martesana ed è lambita dal canale Villoresi
(Carugate, Cassano d'Adda, Gessate, Inzago, Masate, Pessano con
Bornago,Vignate) e la zona del trezzese (Basiano, Cambiago, Grezzago, Pozzo
d'Adda, Trezzano Rosa, Trezzo, Vaprio d'Adda), si parlano dialetti decisamente
simili al Brianzolo in senso stretto, pur avendo differenze autoctone o
influenze mutuate da aree vicine e più o meno accentuate secondo le zone. Il
brianzolo parlato nella bassa Brianza ex milanese e nei comuni brianzoli
rimasti in Provincia di Milano è affine ma si distingue dal dialetto milanese,
così come il brianzolo parlato nella Brianza appartenente alle province di
Lecco o Como si distingue da quello più proprio della Provincia di Lecco,
(Dialetto lecchese), o della Provincia di Como, (Dialetto comasco). Da
segnalare come nell’isola bergamasca, in Provincia di Bergamo, nei comuni che
si affacciano sull’Adda e dove si parla il dialetto bergamasco, si hanno
influssi derivanti dal dialetto brianzolo.
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