Proviamo ad
approfondire l’argomento “Senso Civico”, volessimo dare un significato a questo
termine potremmo anche asserire che si tratta di un atteggiamento di
fiducia verso gli altri indirizzato ad un disponibilità di cooperazione verso
per il miglioramento della propria società; a mio vedere la fiducia produce
effetti benefici a tutta la società, migliora il funzionamento delle
istituzioni ed in generale dei servizi pubblici, edificando di fatto una
migliore qualità della vita.Un atteggiamento contrario, di fatto, provoca
indifferenza se non anche azioni prevaricatorie verso gli altri e verso le
risorse pubbliche.
Ognuno di noi nella
vita partecipa a delle reti sociali di condivisione e/o di scambio, esse
possono essere catalogate in due tipologie: orizzontali o verticali.
Quelle orizzontali
accostano tra loro persone che sono membri di uno basamento similare (es. genitori
di una scuola, relazioni fra vicini o componenti di un’associazione) e spesso
propagano una reciproca solidarietà, un vero capitale sociale, in sostanza.
Quelle verticali
legano invece persone appartenenti a livelli diversi e
dipendenti tra loro; possiamo annoverare in questa categorie, solo per
farne pochi esempi, i rapporti tra il cittadino col politico di riferimento,
con gli eventuali interscambi voto/favore o quelli col capo mafioso locale o
col capo di un ufficio pubblico.
Da queste seconde
possiamo estrarre alcuni comportamenti che certamente non denotano senso
civico:
-Favoritismo: un
paziente che riesce a evitare di fare la fila per una visita grazie ad
amicizie e/o raccomandazioni
-Raccomandazione: una
persona in posizione di potere fa avanzare pratiche o assunzioni
-Clientelismo
politico: un politico scambia benefici contro voti.
-Patronage:
distribuzione di posti nella pubblica amministrazione e nel parastato a
individui direttamente legati ai partiti e insediati grazie a pressioni partitiche.
Quando la fiducia
negli altri prevale, nella società si sviluppano una buona quantità di
relazioni orizzontali, se a prevalere invece è la sfiducia le relazioni
orizzontali latitano e le relazioni verticali prendono il sopravvento.
Proviamo ad indicare
dei segnali che denotano una società con bassi livelli di fiducia:
-Strade e altri luoghi
pubblici sporchi a causa di rifiuti gettati per strada, muri
imbrattati da graffiti
-Mancato rispetto di
semafori, dell’obbligo del casco e della cintura di
sicurezza, del codice
stradale in generale, del divieto di fumare in luoghi pubblici
-Ostruzione di luoghi
pubblici di passaggio (strade, ingressi dei negozi, passi
carrabili, parcheggi
riservati a disabili, corridoio dei treni)
-Insofferenza per il
lavoro subordinato: impegno scarso o altalenante, assenze
non giustificate,
scarso rispetto degli orari
-Furbizia nei rapporti
con gli altri
-Proprietà
pubbliche in cattivo stato perché usate senza attenzione, perché
volontariamente danneggiate o per scarsa manutenzione
-Mancato pagamento di
condominio, utenze domestiche, bollo e assicurazione auto, biglietti treno,
imposte
-Bambini e ragazzi
maleducati non tenuti a freno dai genitori in luoghi pubblici
-Fonti di rumore ad
alto volume senza preoccupazione deivicini
-Violenza come
modalità di risoluzione dei conflitti frivoli quali precedenze stradali, liti
condominiali, etc
-Violenza come
modalità di interazione con le donne
-Furti, scippi,
omicidi / delinquenza organizzata
La tipologia delle
reti perpetra un effetto anche durante la ricerca di lavoro. Laddove prevalgono
le reti verticali la quota maggiore di posti di lavoro viene assegnata per
raccomandazione, e perciò chi è escluso o non vuole utilizzare reti verticali
compete per un numero di posti di lavoro minore. Non occorre essere dotati di
un intelligenza superiore per comprendere che in una società dove la
raccomandazione è diffusa, e non compete alla meritocrazia assegnare un ruolo,
si scoraggia l’investimento in istruzione ed investimenti e si determinano
servizi pubblici poco efficienti affiancati da una minore competitività. Del
resto la comprensione dell’importanza di una società meritocratica è molto
recente, sostanzialmente appartiene al pensiero moderno ed anche all’interno di
questi fatica ad imporsi, un esempio
eclatante, ancora oggi, è facilmente verificabile in alcuni imprenditori che
mandano a picco la loro fabbrica affidandola ai figli, anche quando essi non
toccano i livelli di competenza di alcuni dipendenti.
La genesi del
senso civico
Parte della
psicosociologia sostiene che gli atteggiamenti di fiducia o sfiducia hanno
radici storiche ed economiche, l’atteggiamento di sfiducia nel prossimo è
sintomatico delle società dove non conviene o non è concessa la cooperazione,
società cioè povere e/o istituzionalmente disorganizzate in questo senso.
Secondo Banfield, che
nel primo dopoguerra studia le relazioni sociali in un piccolo paese della
Basilicata, la principale legge che guida il comportamento degli individui
in società di questo tipo è quella del ‘familismo amorale’, vale a
dire: “Fregatene degli altri, cerca di ottenere in ogni modo i maggiori
vantaggi immediati per te e la tua famiglia, e comportati come se tutti
gli altri si comportassero in questo modo”.
Quando trasmessa, la sfiducia negli altri
può estendersi al futuro, trasmessa fra generazioni, anche se la situazioni
socioeconomiche mutano, sebbene che delle esperienze opposte, vissute
personalmente, possano modificare questo trand.
Passiamo ad un esempio
pratico … abito in un palazzo, di fronte a me, sul pianerottolo c’è un altro
appartamento, di chi lo abita non conosco nemmeno il viso, lo sento raramente
entrare ed uscire.
Nel palazzo
l’amministratore non fa il suo dovere, alle appliques che illuminano il piano
si sono “bruciate” le lampadine, il problema è chi le sostituisce. Debbo
scegliere tra le azioni possibili:
- non occuparmene,
stando al buio
- sostituire la
lampadina solo all’applique sul mio lato, sperando in lui per l’altra
- sostituirle entrambe
io, sperando che la volta successiva lui faccia altrettanto
Se provo diffidenza
nel prossimo presumo che il dirimpettaio non sostituisca le lampadine, se sono
fiducioso proverò, per qualche volta, a sostituirle io. Se non agisco rischio
di stimolare l’altro a fare altrettanto, se agisco il mio vicino si rende
conto che non sono un tipo ostile, e può concludere che con me
qualche cooperazione è possibile; da questo, che può apparire come una
banalità, possono scattare altri meccanismi di cooperazione nei momenti in cui,
ad esempio, ho dimenticato di acquistare il caffè oppure ho bisogno del latte
quando sono malato.
I nostri atteggiamenti
però non derivano solo da quanto descritto qui sopra, in larga parte dipendono
anche da quanto ci trasmettono i mass media, la ricezione di quanto accade,
conformemente a come ci viene presentato, ha una forte attitudine nel forgiare
o annientare il senso civico, perché raffigura esplicite le “regole del gioco”
a cui tutti i cittadini sono assoggettati.
Comprensibilmente il senso civico esce
screditato dall’osservare l’inefficienza e la corruzione degli amministratori
pubblici, la prevalenza degli interessi particolari sugli interessi generali,
la sistematica violazione delle norme e/o la scarsa equità delle istituzioni
verso i cittadini.
Con quali
modalità è possibile migliorare?
Come promuovere il
senso civico e le reti orizzontali?
Ribadiamo che a
livello individuale il senso civico e capitale sociale sono maggiori
quanto più una persona:
- È cresciuta in un
contesto familiare caratterizzato da fiducia e disponibilità a collaborare
verso con gli altri
- Ritiene di poter
soddisfare i propri bisogni di vita attraverso l’iniziativa personale e/o la
collaborazione con gli altri
- E’ oggetto di
atteggiamenti di rispetto e cooperazione da parte degli altri e verifica
che chi viola le regole paga pegno
- Ritiene di poter
influire sulla gestione della cosa pubblica e/o che la cosa pubblica sia
bene amministrata.
Per ottenere questi
risultati è possibile agire su più ambiti, quali singoli
cittadini possiamo:
- Manifestare un
atteggiamento di gentilezza e cooperazione verso gli altri e rifiutare la
violenza come modo per risolvere i conflitti
- Rifiutare di essere
parte di sistemi clientelari
- Sostenere quelle
forze politiche e associazioni che condividono questi valori
- Utilizzare una parte
del nostro tempo libero per intervenire a livello individuale e/o impegnarci
assieme ad altri in attività sociali
In mancanza di un
contributo sociopolitico risulta però molto più complicato ottenere risultati
incisivi e duraturi, solo la presenza di una società dove l’individuo può farsi
valere per le proprie capacità e la partecipazione a reti orizzontali permette
di ottenere risultati positivi.
Se non arriva l’input
da parte degli attori che gestiscono o influenzano la gestione dei servizi e la
distribuzione delle risorse pubbliche si complica alquanto lo sviluppo
del senso civico, necessita che ognuno di essi, nel proprio ambito, si spenda
per:
- Istituzioni
pubbliche il cui funzionamento (inclusa la gestione del personale e
l’assegnazione di risorse pubbliche) sia basato sul merito e
reso trasparente, anche attraverso il coinvolgimento degli utenti
- Sanzioni efficaci
con chi non assicura il rispetto o non rispetta le regole e regole facili
da comprendere e rispettare (ad esempio senza cestini sulla spiaggia la
quantità di spazzatura abbandonata è maggiore)
- Attività educative
che evidenzino i vantaggi del senso civico, del capitale sociale e della
meritocrazia
- Assicurare
possibilità di avanzamento sociale ai meno abbienti, fra i quali spesso la
mancanza di senso civico è particolarmente diffusa.
- Una valutazione
preventiva di tutte le scelte politiche e delle normative sulla base di
questi criteri.
Il quesito è: avranno
interesse costoro a sviluppare il nostro senso civico?
Secondo me non lo
hanno, di conseguenza dobbiamo essere noi con le nostre azioni quotidiane a
sopperire a questa “mancanza”.
Giorgio Bargna