lunedì 17 settembre 2012

Senso Civico: reti di appartenenza

Proviamo ad approfondire l’argomento “Senso Civico”, volessimo dare un significato a questo termine  potremmo anche asserire che si tratta di un atteggiamento di fiducia verso gli altri indirizzato ad un disponibilità di cooperazione verso per il miglioramento della propria società; a mio vedere la fiducia produce effetti benefici a tutta la società, migliora il funzionamento delle istituzioni ed in generale dei servizi pubblici, edificando di fatto una migliore qualità della vita.Un atteggiamento contrario, di fatto, provoca indifferenza se non anche azioni prevaricatorie verso gli altri e verso le risorse pubbliche.
Ognuno di noi nella vita partecipa a delle reti sociali di condivisione e/o di scambio, esse possono essere catalogate in due tipologie: orizzontali o verticali.
Quelle orizzontali accostano tra loro persone che sono membri di uno basamento similare (es. genitori di una scuola, relazioni fra vicini o componenti di un’associazione) e spesso propagano una reciproca solidarietà, un vero capitale sociale, in sostanza.
Quelle verticali legano invece  persone appartenenti  a livelli diversi e dipendenti  tra loro; possiamo annoverare in questa categorie, solo per farne pochi esempi, i rapporti tra il cittadino col politico di riferimento, con gli eventuali interscambi voto/favore o quelli col capo mafioso locale o col capo di un ufficio pubblico.

Da queste seconde possiamo estrarre alcuni comportamenti che certamente non denotano senso civico:
-Favoritismo: un paziente che  riesce a evitare di fare la fila per una visita grazie ad amicizie e/o raccomandazioni
-Raccomandazione: una persona in posizione di potere fa avanzare pratiche o assunzioni
-Clientelismo politico: un politico scambia benefici contro voti.
-Patronage: distribuzione di posti nella pubblica amministrazione e nel parastato a individui direttamente legati ai partiti e insediati grazie a pressioni partitiche.

Quando la fiducia negli altri prevale, nella società si sviluppano una buona quantità di relazioni orizzontali, se a prevalere invece è la sfiducia le relazioni orizzontali latitano e le relazioni verticali prendono il sopravvento.

Proviamo ad indicare dei segnali che denotano una società  con bassi livelli di fiducia:
-Strade e altri luoghi pubblici sporchi a causa di rifiuti gettati per strada, muri
imbrattati da graffiti
-Mancato rispetto di semafori, dell’obbligo del casco e della cintura di
sicurezza, del codice stradale in generale, del divieto di fumare in luoghi pubblici
-Ostruzione di luoghi pubblici di passaggio (strade, ingressi dei negozi, passi
carrabili, parcheggi riservati a disabili, corridoio dei treni)
-Insofferenza per il lavoro subordinato: impegno scarso o altalenante, assenze
non giustificate, scarso rispetto degli orari
-Furbizia nei rapporti con gli altri
-Proprietà  pubbliche in cattivo stato perché usate senza attenzione, perché volontariamente danneggiate o per scarsa manutenzione
-Mancato pagamento di condominio, utenze domestiche, bollo e assicurazione auto, biglietti treno, imposte
-Bambini e ragazzi maleducati non tenuti a freno dai genitori in luoghi pubblici
-Fonti di rumore ad alto volume senza preoccupazione deivicini
-Violenza come modalità di risoluzione dei conflitti frivoli quali precedenze stradali, liti condominiali, etc
-Violenza come modalità di interazione con le donne
-Furti, scippi, omicidi / delinquenza organizzata


La tipologia delle reti perpetra un effetto anche durante la ricerca di lavoro. Laddove prevalgono le reti verticali la quota maggiore di posti di lavoro viene assegnata per raccomandazione, e perciò chi è escluso o non vuole utilizzare reti verticali compete per un numero di posti di lavoro minore. Non occorre essere dotati di un intelligenza superiore per comprendere che in una società dove la raccomandazione è diffusa, e non compete alla meritocrazia assegnare un ruolo, si scoraggia l’investimento in istruzione ed investimenti e si determinano servizi pubblici poco efficienti affiancati da una minore competitività. Del resto la comprensione dell’importanza di una società meritocratica è molto recente, sostanzialmente appartiene al pensiero moderno ed anche all’interno di questi  fatica ad imporsi, un esempio eclatante, ancora oggi, è facilmente verificabile in alcuni imprenditori che mandano a picco la loro fabbrica affidandola ai figli, anche quando essi non toccano i livelli di competenza  di alcuni dipendenti.

La genesi del senso civico
Parte della psicosociologia sostiene che gli atteggiamenti di fiducia o sfiducia hanno radici storiche ed economiche, l’atteggiamento di sfiducia nel prossimo è sintomatico delle società dove non conviene o non è concessa la cooperazione, società cioè povere e/o istituzionalmente disorganizzate in questo senso.
Secondo Banfield, che nel primo dopoguerra studia le relazioni sociali in un piccolo paese della Basilicata, la principale legge che guida il comportamento degli individui in società di questo tipo è quella del ‘familismo amorale’, vale a dire: “Fregatene degli altri, cerca di ottenere in ogni modo i maggiori vantaggi immediati per te e la tua famiglia, e comportati come se tutti gli altri si comportassero in questo modo”.

Quando trasmessa, la sfiducia negli altri può estendersi al futuro, trasmessa fra generazioni, anche se la situazioni socioeconomiche mutano, sebbene che delle esperienze opposte, vissute personalmente, possano modificare questo trand.
Passiamo ad un esempio pratico … abito in un palazzo, di fronte a me, sul pianerottolo c’è un altro appartamento, di chi lo abita non conosco nemmeno il viso, lo sento raramente entrare ed uscire.

Nel palazzo l’amministratore non fa il suo dovere, alle appliques che illuminano il piano si sono “bruciate” le lampadine, il problema è chi le sostituisce. Debbo scegliere tra le azioni possibili:
- non occuparmene, stando al buio
- sostituire la lampadina solo all’applique sul mio lato, sperando in lui per l’altra
- sostituirle entrambe io, sperando che la volta successiva lui  faccia altrettanto
Se provo diffidenza nel prossimo presumo che il dirimpettaio non sostituisca le lampadine, se sono fiducioso proverò, per qualche volta, a sostituirle io. Se non agisco rischio di stimolare l’altro a fare altrettanto, se agisco il mio vicino si rende conto che non sono un tipo ostile, e può concludere che con me qualche cooperazione è possibile; da questo, che può apparire come una banalità, possono scattare altri meccanismi di cooperazione nei momenti in cui, ad esempio, ho dimenticato di acquistare il caffè oppure ho bisogno del latte quando sono malato.
I nostri atteggiamenti però non derivano solo da quanto descritto qui sopra, in larga parte dipendono anche da quanto ci trasmettono i mass media, la ricezione di quanto accade, conformemente a come ci viene presentato, ha una forte attitudine nel forgiare o annientare il senso civico, perché raffigura esplicite le “regole del gioco” a cui tutti i cittadini sono assoggettati.                                                                                        Comprensibilmente il senso civico esce screditato dall’osservare l’inefficienza e la corruzione degli amministratori pubblici, la prevalenza degli interessi particolari sugli interessi generali, la sistematica violazione delle norme e/o la scarsa equità delle istituzioni verso i cittadini.

Con quali modalità  è possibile migliorare?
Come promuovere il senso civico e le reti orizzontali?
Ribadiamo che a livello individuale il senso civico e capitale sociale sono maggiori quanto più una persona:
- È cresciuta in un contesto familiare caratterizzato da fiducia e disponibilità a collaborare verso con gli altri
- Ritiene di poter soddisfare i propri bisogni di vita attraverso l’iniziativa personale e/o la collaborazione con gli altri
- E’ oggetto di atteggiamenti di rispetto e cooperazione da parte degli altri e verifica che chi viola le regole paga pegno
- Ritiene di poter influire sulla gestione della cosa pubblica e/o che la cosa pubblica sia bene amministrata.

Per ottenere questi risultati è possibile agire su più ambiti, quali singoli cittadini possiamo:
- Manifestare un atteggiamento di gentilezza e cooperazione verso gli altri e rifiutare la violenza come modo per risolvere i conflitti
- Rifiutare di essere parte di sistemi clientelari
- Sostenere quelle forze politiche e associazioni che condividono questi valori
- Utilizzare una parte del nostro tempo libero per intervenire a livello individuale e/o impegnarci assieme ad altri in attività sociali
In mancanza di un contributo sociopolitico risulta però molto più complicato ottenere risultati incisivi e duraturi, solo la presenza di una società dove l’individuo può farsi valere per le proprie capacità  e la partecipazione a reti orizzontali permette di ottenere risultati positivi.
Se non arriva l’input da parte degli attori che gestiscono o influenzano la gestione dei servizi e la distribuzione delle risorse pubbliche  si complica alquanto lo sviluppo del senso civico, necessita che ognuno di essi, nel proprio ambito, si spenda per:
- Istituzioni pubbliche il cui funzionamento (inclusa la gestione del personale e l’assegnazione di risorse pubbliche) sia basato sul merito e reso trasparente, anche attraverso il coinvolgimento degli utenti
- Sanzioni efficaci con chi non assicura il rispetto o non rispetta le regole e regole facili da comprendere e rispettare (ad esempio senza cestini sulla spiaggia la quantità di spazzatura abbandonata è maggiore)
- Attività educative che evidenzino i vantaggi del senso civico, del capitale sociale e della meritocrazia
- Assicurare possibilità di avanzamento sociale ai meno abbienti, fra i quali spesso la mancanza di senso civico è particolarmente diffusa.
- Una valutazione preventiva di tutte le scelte politiche e delle normative sulla base di questi criteri.

Il quesito è: avranno interesse costoro a sviluppare il nostro senso civico?
Secondo me non lo hanno, di conseguenza dobbiamo essere noi con le nostre azioni quotidiane a sopperire a questa “mancanza”.

Giorgio Bargna

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