martedì 10 giugno 2014

Dedicato a...

Sono ormai otto anni che riempio lo spazio web, e non solo, di parole. Su giornali online (ma anche cartacei seppur sporadicamente) e miei spazi web ho parlato prettamente di politica, raramente alternata ad una situazione sociale che vivo personalmente.

Ho scritto parecchio di Democrazia Diretta, di Autonomia, di Responsabilità, di Federalismo e Localismo. Penso ormai di avere detto e ridetto tutto quanto conoscevo e in cui credo e mi riprometto di scrivere meno di politica e di puntare su altri temi sia pur sempre con l’occhio che mi ha contraddistinto sinora.

Oggi parto da una vicenda personale. Sono passati molti anni da quando potevo dire, in senso compiuto, di frequentare amici. Sono stati vari passaggi naturali della vita ad allontanarmi da questo probabilmente. Non certo il matrimonio in se stesso, ma alcune variabili correlate hanno sicuramente contribuito, del matrimonio mio e di quello di alcuni amici, non solo di quelli che sia pur anonimamente citerò. I ritmi di lavoro, molti problemi e la passione per la politica mi hanno sicuramente distratto da qualcosa che ha un valore immenso ma che va coltivato quotidianamente: l’amicizia.

In questo periodo il riavvicinamento ad alcuni vecchi amici, alcuni molto stretti altri meno, di lunga data, dovuto ad un evento hanno risvegliato in me questo seme che non annaffiavo da un tempo troppo lungo.

La frequentazione personale con scadenze periodiche molto strette e (incredibile ma vero) un rapporto quotidiano, molto fitto, di messaggistica istantanea hanno creato un gruppo molto affiatato che alterna molta ludica a condivisione di pensieri più profondi … è nata, è rinata, si è alimentata una semplice e spontanea alleanza tra amici.

Per me è stato un toccasana, grazie a questa situazione sicuramente le mie giornate, piene dei problemi che molti abbiamo a questo mondo, sono diventate più leggere, vivibili e condivise ed è riaffiorata la parte più pazza e simpatica del mio carattere.

Mi guardo attorno e vedo molte persone dallo sguardo cupo, forse a molti di loro è mancato anche questo, avere qualcuno con cui sorridere e perché no, se non piangere, condividere i problemi e le angosce, le gioie e i successi quotidiani.

Forse sono solo un vecchio sentimentale di periferia ma consiglio a tutti di alimentare questo sentimento … l’amicizia, quella vera, forse è stata alienata, come altri valori, da questa società assassina; rianimarla potrebbe aiutare tutti a vivere meglio.

Questo post è dedicato si a tutti i miei amici, ma anche a tutti gli amici nel mondo, sperando siano sempre di più ogni giorno che passa.


Alla prossima, Giorgio Bargna.