Sono ormai otto anni che riempio lo spazio web, e non solo,
di parole. Su giornali online (ma anche cartacei seppur sporadicamente) e miei
spazi web ho parlato prettamente di politica, raramente alternata ad una
situazione sociale che vivo personalmente.
Ho scritto parecchio di Democrazia Diretta, di Autonomia, di
Responsabilità, di Federalismo e Localismo. Penso ormai di avere detto e
ridetto tutto quanto conoscevo e in cui credo e mi riprometto di scrivere meno
di politica e di puntare su altri temi sia pur sempre con l’occhio che mi ha
contraddistinto sinora.
Oggi parto da una vicenda personale. Sono passati molti anni
da quando potevo dire, in senso compiuto, di frequentare amici. Sono stati vari
passaggi naturali della vita ad allontanarmi da questo probabilmente. Non certo
il matrimonio in se stesso, ma alcune variabili correlate hanno sicuramente
contribuito, del matrimonio mio e di quello di alcuni amici, non solo di quelli
che sia pur anonimamente citerò. I ritmi di lavoro, molti problemi e la
passione per la politica mi hanno sicuramente distratto da qualcosa che ha un
valore immenso ma che va coltivato quotidianamente: l’amicizia.
In questo periodo il riavvicinamento ad alcuni vecchi amici,
alcuni molto stretti altri meno, di lunga data, dovuto ad un evento hanno
risvegliato in me questo seme che non annaffiavo da un tempo troppo lungo.
La frequentazione personale con scadenze periodiche molto
strette e (incredibile ma vero) un rapporto quotidiano, molto fitto, di
messaggistica istantanea hanno creato un gruppo molto affiatato che alterna
molta ludica a condivisione di pensieri più profondi … è nata, è rinata, si è
alimentata una semplice e spontanea alleanza tra amici.
Per me è stato un toccasana, grazie a questa situazione
sicuramente le mie giornate, piene dei problemi che molti abbiamo a questo
mondo, sono diventate più leggere, vivibili e condivise ed è riaffiorata la
parte più pazza e simpatica del mio carattere.
Mi guardo attorno e vedo molte persone dallo sguardo cupo,
forse a molti di loro è mancato anche questo, avere qualcuno con cui sorridere
e perché no, se non piangere, condividere i problemi e le angosce, le gioie e i
successi quotidiani.
Forse sono solo un vecchio sentimentale di periferia ma
consiglio a tutti di alimentare questo sentimento … l’amicizia, quella vera,
forse è stata alienata, come altri valori, da questa società assassina;
rianimarla potrebbe aiutare tutti a vivere meglio.
Questo post è dedicato si a tutti i miei amici, ma anche a
tutti gli amici nel mondo, sperando siano sempre di più ogni giorno che passa.
Alla prossima, Giorgio Bargna.