"Fare politica" porta ad incontrare persone che non conosci, ma ti permette anche di creare comunità interna, interscambiarsi ,oltre che le opinioni i ricordi, i percorsi, gli ideali che ti hanno portato la dove oggi vivi il tuo pensiero.
Milito oggi in un movimento che ha a cuore il suo territorio, che ha a cuore il futuro di chi abita questo territorio, un movimento, "Patto per il Nord", che non vuole essere inglobato nell'orgia della politica moderna, che crede nella cultura e nella comunità locale, che ambisce a governare con competenza e serietà.
Allora forse è davvero la casa adatta a chi come me ha seguito il pensiero di Alain de Benoist o forse meglio dire lo ha condiviso, certo vi sono sfumature diverse, ma anche molti tratti comuni al percorso che sto seguendo oggi.
Io e de Benoist ( che per chi non lo conosce è il fondatore del movimento della Nouvelle Droite), siamo votati da anni al superamento delle tradizionali categorie di "destra" e "sinistra" e alla critica radicale alla modernità liberale.
Il liberalismo che per concetto avrebbe dovuto essere qualcosa di positivo si è trasformato in un'ideologia che riduce l'essere umano a mero consumatore e distrugge le identità collettive attraverso la tendenza della globalizzazione a livellare tutte le differenze culturali. Il nostro intento è di superare le stantie categorie borghesi di destra e sinistra, la cui adozione equivale ad accettare un terreno di confronto e uno schema di riferimento di lotta politica e ideale imposto dall’avversario.
La lotta per le idee si arricchisce di tutte le tradizioni migliori della cultura europea, mentre la lotta di classe si riduce a un pugno di speculatori che soggiogano i popoli.
Va sostenuto il primato dell’idea sulla materia, della persona sull’individuo, della politica sull’economia.
Vanno tenute ben distinte Comunità e Società, mentre le prime sono basate su rapporti personali, valori e tradizioni, nelle seconde i rapporti sono formali e basati sull’utile.
Il sogno (metapolitico) di un cambiamento politico, per chi la pensa come noi, è possibile solo attraverso una battaglia culturale preventiva, mirando a modificare i valori e la sensibilità della società prima di agire nelle istituzioni.
Comunitarismo ed identità sono essenziali per la costruzione di un mondo sostenibile.
Cos'è il Comunitarismo?
Il Comunitarismo è una corrente di pensiero politico e filosofico che sostiene che l'individuo non può essere concepito isolatamente, ma è definito dalle sue appartenenze a comunità (culturali, religiose, etniche) e che l'identità collettiva e i valori condivisi sono prioritari rispetto all'universalismo astratto del liberalismo classico. Cerca di superare il conflitto tra individuo e società enfatizzando la lealtà, la responsabilità e il ruolo delle comunità nella formazione dell'identità e nella promozione del bene comune, opponendosi all'idea che le differenze siano trascurabili.
Cos'è l'identità?
L'identità di un popolo è l'insieme dinamico e condiviso di elementi culturali, storici e sociali (lingua, tradizioni, storia, simboli, valori) che un gruppo umano riconosce come propri, creando un forte senso di appartenenza e legame comune, distinto da altre collettività, spesso sviluppata su un territorio definito e che può differire dalla semplice popolazione residente nello Stato. Non è statica ma si costruisce e si trasmette, influenzando il legame sociale e politico.
Per questo, come de Benoist, sono votato all'europeismo, molto votato all'idea di Gianfranco Miglio dell'Europa dei Popoli, sganciata dall'egemonia statunitense (atlantismo), concetto ormai in parte superato dai tempi e basata su radici comuni, laddove vadano a spiccare il volo forme di democrazia diretta e partecipata.
La nostra critica verso l'immigrazione di massa non è basata sul razzismo biologico, ma bensi legata ad una nemmeno tanto potenziale minaccia alle identità culturali dei popoli europei.
L'immigrazione incontrollata è un effetto neppure troppo collaterale del capitalismo liberale e neocolonialismo, che richiede la libera circolazione di persone per il profitto, minando le fondamenta sociali ma tutto questo è stato un flop considerando che il multiculturalismo è fallito e che l'assimilazione degli immigrati è rimasta un'illusione, specialmente quando le comunità diventano numerose e si auto-segregano, creando "contro-società".
Grazie per l'attenzione
Giorgio Bargna
