Da tempo ormai ho preso una chiara posizione su come
esprimersi il 4 Dicembre prossimo.
La mia però, sia chiaro, non è una scelta da tifo e neppure
la scelta di chi vota NO per indicazione di partito.
Non amo la situazione sociopolitica italiana, credo sia
chiaro a chi mi legge, e in prima battuta il mio NO è solo il tentativo di
arginare un peggioramento di qualcosa che per me è già insopportabile; ma a me
interessa soprattutto cosa dovrebbe succedere dopo il Referendum.
Se vince il SI è chiaro che gli italiani avranno fatto una
scelta precisa, e temo sarà quello che faranno … abbassare ulteriormente le
mutande ed aprire le porte ad un nuovo “ventennio” … amen, comincerò a valutare
se sia il caso di emigrare.
Se vince il NO però qualcosa deve significare, altrimenti
signori votate SI, oppure state a casa quel giorno.
Questo NO deve essere una risposta a chi sta cercando di centralizzare
ancora di più il potere e ci vuole ridurre ancora più schiavi di quello che
siamo.
Questo non è, non può, non deve essere un NO rivolto solo a
Renzi. Lui è solo un confratello di una congrega, quella definita CASTA che
negli anni ha ucciso il nostro futuro tramite azioni che hanno minato la nostra
serenità economica, la certezza del lavoro, la possibilità di dare un futuro ai
nostri figli.
Questi sono coloro che ci dissanguano con tasse e balzelli di
ogni genere e grado, obbligandoci poi magari a pagare un altro dazio davanti ai
CUP delle ASL o ad andare a cercarci un medico privato se vogliamo una certezza
della cura. Questi sono coloro che ci hanno obbligato ad aprire finanziamenti
per poter pagare le tasse. Questi sono coloro a cui non gliene frega un cazzo
se un anziano deve vivere con 400 euro al mese, se un padre di famiglia non ha
più lavoro, se un PONTE MARCIO CROLLA SU UNA SUPERSTRADA.
E chi sta con loro è un connivente, sia chiaro.
Allora sia chiaro, non votate un NO qualsiasi, ma un NO
rivoluzionario.
Le rivoluzioni non si fanno solo con le armi, anzi quelle
sono le peggiori, portano sempre al peggio.
La rivoluzione deve essere culturale.
E’ ora di alzare le chiappe dai divani, di smettere di
delegare agli altri, è ora di agire in prima persona. E’ ora di occupare la
politica, di toglierla dalle mani di questa accozzaglia di furboni.
Dissopitevi e scendete in campo. Fondate liste civiche,
partiti, occupate la scena politica e sfrattate questa gente.
Se il vostro NO non è motivato da questo, mi ripeto, votate
SI … oppure state a casa.
Giorgio Bargna