Chi mi conosce sa che scrivo e mi impegno su questa
situazione, su queste soluzioni, da tempo non sospetto.
Viviamo in una società ormai degradata, insostenibile dal
punto di vista morale che, a forza di alimentarsi di questo malcostume, si è
ridotta in mutande o in braghe di tela se preferite.
La forza centrifuga della classe dirigente autoreferenziata
ha reso oggi insostenibile la situazione, questo a causa dell’esagerata spesa
pubblica ormai completamente fuori controllo e della conseguente insopportabile pressione
fiscale che rappresenta di fatto una vera e propria rapina da parte dello stato
a danno delle persone oneste, trasformate in veri e propri schiavi fiscali ad
esclusivo vantaggio di una pletora infinita di corrotti e parassiti.
Non rimane molto tempo a disposizione se vogliamo evitare
che questo paese fallisca, si deve intervenire senza incertezza.
L’ho scritto centinaia di volte ormai, per risolvere la
situazione occorre l’intervento diretto di chi subisce gli effetti più
devastanti del sistema che si è venuto a creare.
Non ci si può certo aspettare che chi ha creato tale
situazione abbia interesse a modificarla…cito direttamente dai testi FLF… “chi
vive di parassitismo e privilegi non ha alcun interesse a modificare la stato
di cose esistente e dunque nessuna speranza di reale cambiamento è possibile
riporre nei partiti di regime, tutti parimenti compromessi col sistema o, nella
migliore delle ipotesi, privi di una seria proposta di cambiamento profondo
della realtà”.
Il “Fonte di Liberazione Fiscale” nasce proprio
nell’intenzione di spingere ad agire direttamente le persone che subiscono gli effetti
più devastanti del sistema.
Cito sempre dai testi FLF gli obbiettivi da perseguire:
- dimezzare la pressione fiscale e previdenziale (in modo
che la somma di tributi ed oneri non superi mai il 40% del reddito pro capite);
- azzerare la spesa pubblica improduttiva (in modo che la
spesa complessiva non superi mai il 30% del PIL);
- trasformare lo “Stato centralista dei partiti” nella
“Confederazione dei Liberi Comuni” (in modo che il 90% del gettito erariale e
delle pubbliche funzioni sia di competenza diretta dei Comuni e sotto il
controllo diretto e vigile dei cittadini contribuenti).
E’ giunto il momento, facciamo si che dalle prossime
elezioni regionali esca forte un nuovo movimento, forte tanto da andare a
trattare ad un tavolo con lo stato e strappare tante similitudini con la
Svizzera e la Catalogna.
Aderite al movimento, portate la vostra forza, la vostra
voglia, le vostre capacità. Se invece non vi sentite in grado di fare questo
sostenetelo.
Spezziamo le catene!!!
Giorgio Bargna