sabato 3 settembre 2016

Acquisizioni



Partirei citando un testo di Edoardo Bennato:

"Presto vieni qui, ma su, non fare così,ma non li vedi quanti altri bambini che sono tutti come te, che stanno in fila per tre,che sono bravi e che non piangono mai...è il primo giorno però domani ti abituerai e ti sembrerà una cosa normale fare la fila per tre, risponder sempre di sì e comportarti da persona civile".

Tutti frequentiamo la  scuola, tutti guardiamo (tranne rare eccezioni, tipo la mia) la TV, tutti veniamo massacrati da messaggi multimediali...non tutti abbiamo la stessa reazione, non tutti, per fortuna, rispondiamo nella stessa forma all'insegnamento ed all'indottrinamento.

La scuola, i media, le parole spese da chi occupa un posto di rilievo negli organigrammi della società spesso vengono utilizzati per un indottrinamento di massa. Se nel tuo DNA risiede la poca voglia di metterti in gioco o sacrificarti o di pensare, vieni coinvolto facilmente nella tragedia, ti ritrovi schiavo del tuo solo pensiero (o meglio quello che ti hanno inculcato) e non accetti quelli degli altri e soprattutto non prendi in considerazione l'idea che possa essere sbagliato ciò che dici e pensi personalmente.

Rimani chiuso in una realtà costruita da miti e leggende, non cerchi di avere confronto costruttivo, non ammetti che ci sia una realtà diversa dalla tua, vivi sotto una comoda campana isolata dal resto del mondo. L'arretratezza e l'appiattimento culturale camminano affianco alla massificazione, all’omologazione e la desertificazione culturale.

Tutto ciò ci allontana da valori che dovrebbero essere fondamentali per la vita umana come il rispetto per quest’ultima e l’accettazione del prossimo ed in particolare di chi è “diverso” da noi per radici culturali, per orientamento sessuale, per il colore della pelle e quant’altro.

La chiusura mentale deriva dalla paura di scoprire che qualcuno fa qualcosa meglio di come la stia facendo tu, per questo provi ad impedirgli di farlo, appellandoti a leggi che limitano la sua, ma soprattutto la tua, libertà di scelta.

Fin qui ho seguito un discorso socio-filosofico, ora però andiamo sul personale. Seppure io credo di essere nato fornito di una certa ecletticità, per alcuni e determinati periodi della mia vita non ho messo a frutto i vantaggi di essa. Mi sono nutrito, per alcuni anni, della certezza unica del mio pensiero, seppure esso fosse già e comunque, spesso, al di fuori da molti cori.

Il praticare politica attiva mi ha aiutato molto nel migliorare la mia apertura mentale. Non perchè io abbia fatto politica in se stessa, ma perchè ho avuto l’opportunità di interpretarla all'interno di un laboratorio politico senza paragoni: la lista civica "Lavori in Corso". Un laboratorio che ha riunito posizioni politiche che partivano dall'estrema destra per arrivare all'estrema sinistra passando anche fuori dai canoni politici dell'arco costituzionale. Io proveniente da una destra quasi estrema ho imparato molto, sapendo ascoltare, dai lati opposti, ed altrettanto è successo viceversa e/o anche ad altri.

Oggi ho ancora i miei limiti cognitivi, nell'arco temporaneo di una discussione ancora non apprendo al volo quanto la mia mente vorrebbe negare, ma poi tramite la riflessione personale riesco ad attingere dai messaggi positivi. Ho imparato che anche nel torto di un pensiero c'è sempre qualcosa di fondato e positivo; ho imparato la tolleranza ed il reciproco (sottolineo reciproco) rispetto.

Oggi sono anche convinto del valore di questa frase che ho inserito in una lettera aperta indirizzata al mio Sindaco: "Lasciamo però all’interlocutore, con lealtà, una via di uscita onorevole, quando possibile; non biasimare chi non capisce la tua posizione, ha le stesse difficoltà che hai tu a capire la sua". 

Grande o piccola che sia, buona apertura mentale a tutti,

Giorgio Bargna