martedì 4 settembre 2007

La centralità del cittadino

La concezione della democrazia si basa, a mio vedere, sulla semplificazione del rapporto tra Cittadino e Amministrazione attraverso il superamento di quelle azioni di bizantinismo burocratico che hanno manomesso la vita produttiva e l’iniziativa sociale, e la stessa efficacia dell’azione di governo. La base dialettica di una Democrazia moderna deve essere sorretta da uno scambio reciproco di decisioni e progettualità tra istituzioni, forme politiche snelle, singoli Cittadini e società civile, organizzitasi in comunità e associazioni che possano acquistare, pretendere, ricevere sempre maggiori responsabilità nella gestione della cosa pubblica. Ad ora il nostro sistema ha seguito un solo, inconcludente e degenerante, percorso: quello che seguiva la linea retta di mediazione partiti-Stato-sindacati. Oggi il bisogno di rinnovamento e la necessità' di risorgere richiedono anche altre configurazioni: il percorso individui-comunità-Istituzioni

L' UOMO,OVVERO,IL LEGISLATORE

Necessaria è certo la forma di rispetto che le istituzioni devono al Cittadino (contribuente ed elettore) ma, altrettanto necessariamente, deve registrarsi da parte del Cittadino il riconoscimento del dovere civico (attore comprimario),affiancato al diritto "naturale" che ad esso spetta. Starà a chi, che come me, intende la politica come onore e non come onere,trovare le soluzioni istituzionali che avvicinino il Cittadino alla cosa pubblica, non pensando di assolvere un obbligo ma sentendosi partecipe ad essa. Le assemblee di quartiere, i comitati di proposte, le lettere con le quali le istituzioni richiedono parere ed altri simili sono solo una parte di ciò che può rendere partecipe il "Principe Cittadino"; la possibilità di visibilità maggiore a piccole liste locali e mandati piu' brevi, associati a rieleggibilità limitate (oppure ad alternanza di legislazione), possono avvicinare il Cittadino alla vita politica, non solo a quella civica (la civica sarebbe già un grosso risultato comunque).Una presenza in massa di Cittadini non "politicamente professionisti" alle decisioni, oltre a far maturare la coscienza e l'intelletto di un popolo, non può che legare le mani a chi della politica ne fa un lavoro. La piramide che sale dal Cittadino alla piccola comunità, da questa ad un distretto un po' meno locale, dal distretto alla nazione è la giusta direttrice che porta alla maturità ed all'impegno. Rasenterò certo l'utopia, ed un sogno ad occhi aperti, ma spero presto di poter dire la mia (con avvallo legislativo) su una legge finanziaria o un futuro intervento militare, prima da Cittadino poi, magari, da "Homo Legislativens" (scusate le possibili inesattezze in latino).                                             


Giorgio Bargna

lunedì 3 settembre 2007

SI COMINCIA

“Si parla sempre di diritti dello Stato come fossero sovrani e superiori a qualunque altro diritto,mentre la verità è che prima viene l’uomo
e poi lo Stato”. Alcide De Gasperi


Questo spazio nasce dalla mia convinzione che per ottenere un migioramento della “qualità della vita civica”
occorra una partecipazione il piu' possibilmente diretta del Cittadino,sulla base della mia convinzione che esso debba essere l'attore principale nelle scelte politiche e di gestione in ogni ambito istituzionale,sia esso locale o nazionale.
Il sistema partitico che attualmente regge le sorti di questa nazione non è riuscito sinora,non è dato sapere se per convenienza o per incapacità,a rendere realmente partecipe il Cittadino alle scelte pubbliche;per dare risposte politiche adeguate in un sistema di vita definibile "online", il “contenitore partitico” deve reggersi su una struttura dinamicamente aperta alle idee ed ultraefficiente facendo sì che questo sistema sinergico venga trasmesso anche alle istituzioni. La burocrazia pubblica deve essere messa in condizione tale che essa diventi un servizio per cittadini ed imprese aiutandoli a vivere e produrre meglio anziché essere un ostacolo alla vita quotidiana del Cittadino e delle istituzioni.
Partiti ed istituzioni,oggi,devono rispondere al Cittadino-Elettore sul piano della produttività politica.
Un partito moderno deve aggregare, esclusivamente, sui programmi. Insomma, lo strumento partito serve per creare precisi programmi politici, farli approvare dagli aderenti, realizzarli se vince le elezioni.
Occorre che non sia piu' un partito che segua “storiche e solide” ideologie ad aggregare,ma che l'aggregazione avvenga attraverso naturali processi in associazioni, sindacati, gruppi religiosi e ideologici, imprese. Starà poi agli aderenti a queste diverse forme d'aggregazione modellare i programmi partitici attraverso un voto diretto. Partiti che non seguissero le indicazioni dei loro sostenitori sparirebbero rapidamente oppure non governerebbero mai. Per avere sistemi istituzionali efficienti è necessario entrare in questo ordine d'idee.
Oggi, chi vuol dar voce a determinati valori crei subito uno specifico partito,una specifica lista civica,un progetto politico insomma,poi domani sarà sufficiente aggregarsi, concorrere alla costruzione dei programmi politici ed esprimere propri candidati alle competizioni elettorali.
Bisogna sempre ricordare che i cittadini partecipano alla politica solo se verificano di poter migliorare la società sentendosi coinvolti nelle scelte.
Io,nel mio piccolo,sto cercando di portare il Cittadino al centro delle politica (quale fulcro decisionale) aderendo al progetto di una lista civica canturina,essa fonda le sue radici sulla dignità della persona umana, sui principi di sussidiarietà, solidarietà, laicità della politica,pluralismo democratico.
Penso che ogni azione politica,civica,personale debba portare sempre concreti, nuovi, positivi miglioramenti nella vita dei cittadini. Un approccio diverso non è accettabile, ne socialmente, ne moralmente.
Mio obiettivo principale è sviluppare un “vortice”che serva ad elaborare idee nuove da proporre alla politica ed alla vita sociale ed individuale Servono idee sempre nuove per migliorare concretamente la qualità della vita d'un quartiere, d'una provincia,d'un popolo. Le nuove idee servono perché le risorse economiche sono ogni giorno sempre piu' limitate. Ci vogliono idee innovative perché, se esistono ancora problemi sociali, significa che le strategie attuate ad oggi non sono state sufficientemente efficaci nel risolverli.
Rifiutiamo aprioristiche ed inutili contrapposizioni partitiche. Per aiutare le persone a risolvere i problemi bisogna andare sul concreto.Noi seguiamo la disciplina delle idee non quella del partito. Un'idea è buona in se stessa, se la sua realizzazione migliora la vita della gente. Ad un'idea si può solo controbattere con un'altra idea,migliore.
Giorgio