La concezione della democrazia si basa, a mio vedere, sulla semplificazione
del rapporto tra Cittadino e Amministrazione attraverso il superamento di
quelle azioni di bizantinismo burocratico che hanno manomesso la vita
produttiva e l’iniziativa sociale, e la stessa efficacia dell’azione di
governo. La base dialettica di una Democrazia moderna deve essere sorretta da
uno scambio reciproco di decisioni e progettualità tra istituzioni, forme
politiche snelle, singoli Cittadini e società civile, organizzitasi in comunità
e associazioni che possano acquistare, pretendere, ricevere sempre maggiori
responsabilità nella gestione della cosa pubblica. Ad ora il nostro sistema ha
seguito un solo, inconcludente e degenerante, percorso: quello che seguiva la
linea retta di mediazione partiti-Stato-sindacati. Oggi il bisogno di
rinnovamento e la necessità' di risorgere richiedono anche altre
configurazioni: il percorso individui-comunità-Istituzioni
L' UOMO,OVVERO,IL LEGISLATORE
Necessaria è certo la forma di rispetto che le istituzioni devono al
Cittadino (contribuente ed elettore) ma, altrettanto necessariamente, deve
registrarsi da parte del Cittadino il riconoscimento del dovere civico (attore
comprimario),affiancato al diritto "naturale" che ad esso spetta.
Starà a chi, che come me, intende la politica come onore e non come
onere,trovare le soluzioni istituzionali che avvicinino il Cittadino alla cosa
pubblica, non pensando di assolvere un obbligo ma sentendosi partecipe ad essa.
Le assemblee di quartiere, i comitati di proposte, le lettere con le quali le
istituzioni richiedono parere ed altri simili sono solo una parte di ciò che
può rendere partecipe il "Principe Cittadino"; la possibilità di
visibilità maggiore a piccole liste locali e mandati piu' brevi, associati a rieleggibilità
limitate (oppure ad alternanza di legislazione), possono avvicinare il
Cittadino alla vita politica, non solo a quella civica (la civica sarebbe già
un grosso risultato comunque).Una presenza in massa di Cittadini non
"politicamente professionisti" alle decisioni, oltre a far maturare
la coscienza e l'intelletto di un popolo, non può che legare le mani a chi
della politica ne fa un lavoro. La piramide che sale dal Cittadino alla piccola
comunità, da questa ad un distretto un po' meno locale, dal distretto alla
nazione è la giusta direttrice che porta alla maturità ed all'impegno.
Rasenterò certo l'utopia, ed un sogno ad occhi aperti, ma spero presto di poter
dire la mia (con avvallo legislativo) su una legge finanziaria o un futuro
intervento militare, prima da Cittadino poi, magari, da "Homo
Legislativens" (scusate le possibili inesattezze in latino).
Giorgio Bargna