mercoledì 4 marzo 2020

Dopo l'emergenza

Poche parole. Chiare e concise. Quelle che servono

Fino alla fine di questa emergenza si fa tutti quadrato. Si combatte, si previene, si aiuta. Poi però...

La situazione dal mio precedente intervento è un po'mutata. 
L'epidemia sembra stia dilagando e finalmente le istituzioni, calando vergognosamente le braghe, hanno ammesso che non sarebbero in grado di gestire un epidemia dilagante. 

Quadrato dicevo, ma poi azione, richiesta di giustizia, volendo anche vendetta, mi viene da dire. Perchè la probabile impossibilità di contrastare serenamente questa situazione ha nomi e cognomi.

Chi ci ha governato negli ultimi quarant'anni ha dilapidato, si è mangiato, si è ingurgitato un patrimonio di denaro enorme, frutto delle nostre tasse, mentre bellamente riduceva la forza della nostra sanità pubblica.

Questo non è perdonabile. 

Chi dovesse morire o semplicemente soffrire oltre il dovuto per gli effetti di questa epidemia non lo farà per colpa di essa, ma per colpa di chi ha minato con le proprie decisioni la sanità italiana, tra l'altro una sanità che occupa e occupava specialisti tra i migliori al mondo.

Non ve lo dimenticate, se un vostro parente o amico morirà per colpa del covit non sarà colpa del virus, ma di chi senza pietà ha minato la salute degli italiani
.
Quindi oggi quadrato, poi dopo però ricordiamoci di loro. 

Class action, denunce, manifestazioni, ognuno di noi trovi il proprio personale modo di ricordare a costoro cosa cazzo hanno combinato.

Giorgio Bargna, incazzato, indignato, inferocito