domenica 8 settembre 2019

Brianza da salvare

Non che io non abbia colore politico, anzi; non che io non abbia una cultura trasmessa dai miei avi e dalla mia terra, anzi.
E' noto da sempre che io sia un localista, che da sempre ritenga che il potere decisionale e quello economico debbano essere esercitati il più possibile alla base, partendo dall'Istruzione per arrivare anche alle Politiche Economiche.
Il Brianzolo è schivo, per tradizione e per DNA, davanti alle difficoltà non va a piangere davanti a un padrino, si asciuga le lacrime e riparte più incazzato di prima.
La Brianza è una bella terra oggi, fatta maturare grazie al lavoro di chi ci è nato e di chi ci è arrivato tramite immigrazione, portando, oltre che forza lavoro, culture diverse che si sono interscambiate.
I piangina di molte regioni italiane non credano che la Brianza (come il resto del Nord) sia ricca da sempre. Io stesso, tanto per citare un esempio qualsiasi, sono cresciuto in una casa di ringhiera, dove d'inverno la mattina capitava anche che ti potessi svegliare con la brina sui capelli, ho provato a cenare a caffèlatte e biscotti perchè la bistecca non c'era.
Non è certo uno spettacolo naturale come la Costiera Amalfitana la Brianza, ma ha intorno a se stessa comunque grandi spettacoli naturali da difendere da un inquinamento e da un degrado ambientale ormai insopportabili.
E' un forno eccezionale di produzione lavoro la Brianza, non c'è via, strada, quartiere dove non ci sia qualcosa che produca qualcosa, dai beni ai servizi.
Questa Area Territoriale Omogenea (non è stata inventata dal pennarello di qualche politico) va difesa economicamente e a livello di qualità della vita.
NON C'E' SCELTA, ESISTE UN SOLO UNICO SISTEMA CHE CONSENTA QUESTO.
UNA REGIONE AUTONOMA!!!
NON C'E' SCELTA, ESISTE UN SOLO MOVIMENTO POLITICO CHE VUOLE QUESTO
SI CHIAMA
GRANDE NORD
Giorgio Bargna

domenica 3 marzo 2019

La nuova sfida

Sono ormai undici anni di attività politica sul campo i miei, spesi tutti in "Lavori in Corso" a Cantù, con una puntatina alle Regionali col movimento "Grande Nord".

Ma restiamo su Cantù, "Lavori in Corso", lista veramente civica, esperienza quasi unica di un movimento nato dal basso che raccoglie aderenti che provengono da ogni area politica e presumo unica lista civica che abbia mai governato una città di circa 40.000 abitanti.

Negli anni questo movimento ha avuto diversi assetti organizzativi, sono entrate e uscite parecchie persone (alcune veramente valide, politicamente di buona visione), cambiato non so quante sedi e/o luoghi di ritrovo, ha vissuto con forza l'opposizione e vissuto con forte passione e qualche momento di forte emotività l'amministrare Cantù.

Negli anni due cose non sono mai cambiate, la decisione assembleare delle scelte e alcuni capisaldi tra i militanti, tra tutti spiccavano Enzo Latorraca e Claudio Bizzozero, un unico obbiettivo, spesso due modi diversi di interpretarlo.

Negli ultimi due anni è venuta a mancare questa seconda peculiarità. 
Alla fine del mandato amministrativo Claudio ha sentito la necessità di scorare le tossine dell'impegno assunto seguendo solo marginalmente e "fuori Cantù" la politica. 
Enzo, dopo anni di militanza in LiC, da indipendente, si presenterà come candidato Sindaco in un alleanza che ospita un "partito romano"; a mio avviso un percorso contrario alla logica ma che sicuramente avrà il suo perchè e che rispetto.

Per fortuna "Lavori in Corso", grazie anche e soprattutto a loro, ha seguito un percorso di maturazione tale da potersi permettere di continuare la propria azione anche senza le due figure che per anni l'hanno guidata.

Sarà, per quanto già scritto qualche riga sopra, l'Assemblea a dettare le scelte di questa prossima campagna elettorale cittadina, questo però non mi impedisce di esternare alcuni pensieri in merito.

Cantù, elettoralmente, è una città di destra, con elettori che fanno richieste e ragionano secondo questo pensiero. Starà a LiC sapere recepire queste mostranze e farle proprie, portandole avanti col proprio stile, che sicuramente prevede colpi di fioretto, anche se precisi e significativi, e non di sciabola.

Starà a Lic raccogliere dentro di se, attorno a se e alla fine dentro le urne quel popolo di destra canturino che in questi anni non si è sentito soddisfatto dalle azioni della coalizione di centro-destra canturina, ma innanzitutto ascoltarne, capirne e soddisfarne le istanze.

Sarà proprio la maturità politica acquisita a portare a capire queste esigenze alla parte più mancina dell'Assemblea e di contraltare a suggerire alla parte destrorsa di ascoltare ancora una volta le istanze dei cittadini di sinistra che non si affidano a "gioiose macchine da guerra".

Staremo comunque  a vedere, buone elezioni a tutti,
Giorgio Bargna