L’amico Mimmo ha segnalato questo
articolo tramite la sua mailing list personale.
Da decenni rigetto il riconoscermi
nei partiti che si identificano nella “politica tradizionale” votandomi verso l’azione
civica delle vere liste civiche, questo non impedisce che tra i miei contatti
vi siano numerosi elettori di destra e di sinistra mischiati con autonomisti e
civici.
Sono abbastanza convinto che il
numero di elettori PD nei miei contatti sia ben nutrito, a loro è destinato
questo pensiero condiviso da Pancho Pardi sulle pagine
de “Il Manifesto”.
Riflettano loro, ma anche gli
elettori di altri partiti, sul valore della rappresentanza in questo paese.
Buona lettura.
Cari elettori del Pd, il partito in cui riponete le vostre
speranze di un futuro migliore, in queste ultime settimane ha impegnato tutte
le sue forze per stravolgere la Costituzione secondo un progetto concordato con
Berlusconi.
La riforma del Senato vi viene presentata come il passaggio
obbligato per modificare il bicameralismo, ma il vostro partito non vi dice
quale sarà l’effetto principale della riforma. Il futuro Senato lascerà tutta
la potestà legislativa alla sola Camera, conservata nella costosa pienezza dei
suoi 630 deputati. E questa, secondo la legge elettorale già votata nella
stessa Camera, sarà ancora, come oggi, formata da soggetti nominati dai
segretari di partito e votati a scatola chiusa dagli elettori.
Peggio ancora: il rapporto tra maggioranza e opposizione
sarà falsato dal premio di maggioranza e dalle soglie di accesso alla
spartizione dei seggi. La più grossa delle minoranze col 37% dei voti avrà il
52% dei seggi. E non cambia molto se la soglia sarà posta al 40%: il premio
sarà sempre del 15%. Per ora i partiti non coalizzati che non raggiungano l’8%
saranno esclusi; così anche i partiti coalizzati che non tocchino il 4,5%. Per
questi la beffa: i voti da loro raccolti aiuteranno il partito maggiore a
guadagnare il premio, ma essi saranno esclusi dal Parlamento. Le modifiche alle
soglie saranno poco più che limature. Sempre milioni di voti buttati via,
milioni di cittadini privati della rappresentanza politica mentre la più grossa
delle minoranze diventerà una falsa, ma legale, maggioranza. Non è finita: la
falsa maggioranza potrà scegliersi il Presidente della Repubblica e modificare
a proprio vantaggio la composizione della Corte Costituzionale e del Consiglio
superiore della magistratura. Così gli istituti di garanzia fondamentali
saranno tutti in mano alla falsa maggioranza. Questa a sua volta, formata da
nominati-ubbidienti, sarà in mano a chi l’avrà costruita. La dittatura della
maggioranza alla Camera sarà esercitata sotto la dittatura del leader sulla sua
stessa maggioranza. Tutto il potere a un uomo solo. La democrazia sarà ridotta
alla possibilità di eleggere un capo ogni cinque anni.
Se Berlusconi da solo avesse tentato di produrre tutto ciò,
i cittadini di centrosinistra sarebbero da mesi nelle piazze. Ora invece a voi,
elettori del Partito Democratico, tocca vedere il vostro partito che realizza
il programma di Berlusconi insieme a lui.
Con il taglio ossessivo degli emendamenti e il
contingentamento dei tempi d’intervento, le opposizioni hanno ormai briciole di
tempo per parlare.
E nemmeno i cittadini potranno più parlare: le firme per le
leggi di iniziativa popolare sono aumentate da 50 a 250 mila, le firme per i
referendum abrogativi da 500 a 800 mila. Ora il governo promette di ridurre
l’aumento. Ma non ha intenzione di annullarlo.
Cittadini, elettori del Partito democratico. Ricordate al
vostro partito che nel 2006 il popolo sovrano a stragrande maggioranza aveva
cancellato la riforma costituzionale di Berlusconi e confermato la Costituzione
del 1948.
Ricordate al vostro partito che il Parlamento attuale è
stato prodotto da una legge elettorale in cui la Corte Costituzionale ha
riconosciuto gravi profili di incostituzionalità. Chi è stato eletto con questa
legge ha il dovere primario di affrontare le difficoltà economiche del paese ma
non ha il diritto di toccare la Costituzione. Ricordate al vostro partito che
chi modifica la Costituzione deve ragionare come se potesse perdere le elezioni
e non farsi illudere dalla prospettiva della vittoria. Ricordate al vostro
partito che se dovesse un giorno perdere le elezioni sarebbe del tutto
impotente di fronte alla nuova falsa maggioranza. Parlate con i vostri eletti.
Fate sentire il peso della vostra opinione. Ricordate a voi stessi che se
assisterete immobili o consenzienti a questo delitto contro la democrazia
avrete perso una parte decisiva della vostra libertà.