domenica 25 ottobre 2015

Il manipolatore

A volte capita che io commenti di quanto scrivo anche in privato, con chi ha la forza di leggere i miei post, personalmente oppure via mail o similari.

Un’amica Facebook, diametralmente lontana dai miei pensieri politici ma affascinata da quelli filosofici, commentando positivamente il post “Self control”, dedicato ai provocatori, suggeriva di scrivere qualcosa anche su un argomento che definirei parecchio correlato: la manipolazione.

Tecnicamente potremmo dire che manipolare è il tentativo subdolo di influenzare indirettamente i comportamenti e le azioni di una persona approfittando anche di relazioni ed emozioni che interferiscono con la visione della realtà nascosta dietro i secondi fini.

La presenza di un manipolatore porta spesso a un deterioramento dei rapporti all'interno di una squadra, di una famiglia o di un gruppo di amici.

Individui del genere hanno l'abitudine di insinuare il sospetto, con l'obiettivo di seminare zizzania e di isolare.

In sostanza si tratta di orientare inconsapevolmente il comportamento delle  persone a vantaggio dei fini del manipolatore e viceversa a svantaggio di quelli del manipolato.

Varie possono essere le tecniche utilizzate e faranno spesso si che la vittima paghi in una perdita di fiducia in se stesso, in un senso di inadeguatezza e di inferiorità.

Il manipolatore colpevolizza, si deresponsabilizza, semina zizzania, sottovaluta, si “vittimizza”, cambia i propri atteggiamenti, è indifferente alle esigenze degli altri, fa leva sui sentimenti, sui rapporti, svaluta le persone, tende a screditare, nasconde sempre i suoi fini, “usa” gli altri e questi sono solo alcune dei modi di comportarsi dei manipolatori.

Stacchiamo un attimo, qui sotto vi lascio parte del pensiero dell’amica:
Credo che i manipolatori professionisti cerchino nella sostanza di ottenere potere sulla vittima . Credo anche che un manipolatore professionista debba sempre attuare tecniche più raffinate per ottenere lo scopo diventando anche una persona costruita e falsa. Da cosa è' mosso nel profondo? Come spesso accade, forse da un smisurato bisogno di riconoscimento, di amore? Potrebbe avere a che fare anche con una forma di narcisismo? In ogni caso lo immagino come una persona molto sola e triste. Poi ogni caso è ma quanto sarà consapevole? Magari non ho centrato nulla ma son quasi certa che il manipolatore sia una persona molto poco libera, così come il potenziale manipolabile”.

Lasciando a parte un approfondimento freudiano del manipolare e concentriamoci su alcune tecniche manipolatorie.

Esistono i casi in cui viene tirato in ballo il senso di colpa, che spingerà ad agire perché “dovresti”, non perché lo si vuole. Il manipolatore parte sempre da un presupposto falso, questa tattica manipolativa cerca di trasformare il tuo comportamento in quello che percepisce il manipolatore, nonostante la sua interpretazione non sia accurata.

Esistono i casi in cui il manipolatore si incarica di dirti quello che una terza persona crede sia la cosa giusta da fare, quindi si scrolla la responsabilità di dosso e la passa a te.

Un altro approccio si fonda sulla creazione di un litigio, così il provocatore finirà per far sentire male e in colpa la vittima rispetto alle sue parole e otterrà la sua empatia per poter ricominciare a manipolarlo. Non sono assenti neppure i casi di autocommiserazione: “Nessuno mi vuole bene, sono malato, sono una vittima, ecc.”.  Ogni tanto tutti usiamo queste frasi, ma il manipolatore le utilizza abitualmente.

Ognuno di noi certamente durante l’arco temporale della propria vita ha provato a manipolare qualcuno e questo è perdonabile se ridotto a caso isolato, ma ci sono anche i  manipolatori ad oltranza che si muovono oltre le ragioni, il buon senso ed il rispetto altrui; questi secondi vanno “sputtanati” ed isolati, sono alcune delle cellule tumorali della società.

Concludo questa breve considerazione lasciando alcune delle caratteristiche dei manipolatori, fatene buon uso.

Può essere egocentrico e autoritario, vanitoso e disinteressato delle esigenze altrui siano essi familiari, collaboratori o amici.

Si serve di principi morali per spingere le persone a fare o non fare determinate cose. Raggiunge i propri scopi a spese della vittima, anche utilizzando la menzogna. Le sue richieste non sono mai chiare, se gli è possibile non mette nulla per iscritto.

Il Nostro colpevolizza sempre gli altri, svaluta le persone, tende a screditare dichiarando sempre la propria estraneità a fatti sia pur essendone stato la mente.

Cambia spesso le proprie decisioni, comportamenti, sentimenti a seconda delle situazione, provando anche fare la vittima per inculcare un senso di colpa nell’altro e indurlo ad una azione, per poi fare discorsi compassionevole una volta che lo scopo e stato raggiunto.

Il Nostro spesso utilizza parole allarmanti, sfrutta quei principi morali, che non rispetta, per fare agire o fare adottare le proprie decisioni. Usa spesso il ricatto come arma di persuasione, fa la vittima, responsabilizza, generalizza, colpevolizza.

E’ spesso costume del manipolatore esagerare un falso problema, cambiare il vero oggetto di disappunto, usare pretesti per attaccare una persona dichiarandosi vittima di avvenimenti secondo lui non prevedibili utilizzando la falsità un suo strumento principe.

Esso crea disagio, semina zizzania, non informa chiaramente, utilizzando spesso un intermediario in modo di poter negare successivamente ciò che è stato detto per suo conto.

Spesso il Nostro porta avanti dei discorsi contraddittori mutando le proprie opinioni in funzione delle situazioni o delle persone.

Quando effettua una richiesta atta ai suoi scopi aspetta l'ultimo momento per richiederla, mette fretta e fa richieste apparentemente semplici e in luoghi informali cercando anche magari di cambiare l'accordo all'ultimo momento.

Il manipolatore fa pesare agli altri la logica che devono essere perfetti, sapere tutto e rispondere alle richieste o domande immediatamente (in modo che la vittima non ha tempo per riflettere). Il Nostro mette in dubbio la qualità e le  competenze degli altri, li critica, umilia, giudica, spesso senza darlo a vedere ed alle spalle della vittima.

Il Nostro crea sospetti in modo da screditare la vittima, è capace altresì di fare la vittima per farsi commiserare, minaccia in modo velato o ricatta apertamente, evita se possibile appuntamenti, riunioni, o di mettere per iscritto decisioni, si circonda di persone bisognose, di cultura bassa, per sentirsi superiore o far credere la propria superiorità.

Il manipolatore spesso è geloso, non sopporta le critiche, nega spesso l'evidenza, i suoi discorsi sembrano logici ma le azioni e il suo stile di vita e al contrario, non ama la democrazia, cerca di controllare tutto e tutti, negando libertà espressione di pensiero.

Pensando di essermi già dilungato troppo, chiudo,
Giorgio Bargna