A volte capita che io commenti di
quanto scrivo anche in privato, con chi ha la forza di leggere i miei post,
personalmente oppure via mail o similari.
Un’amica Facebook,
diametralmente lontana dai miei pensieri politici ma affascinata da quelli
filosofici, commentando positivamente il post “Self control”, dedicato ai
provocatori, suggeriva di scrivere qualcosa anche su un argomento che definirei
parecchio correlato: la manipolazione.
Tecnicamente potremmo dire che
manipolare è il tentativo subdolo di influenzare indirettamente i comportamenti
e le azioni di una persona approfittando anche di relazioni ed emozioni che
interferiscono con la visione della realtà nascosta dietro i secondi fini.
La presenza di un manipolatore
porta spesso a un deterioramento dei rapporti all'interno di una squadra, di
una famiglia o di un gruppo di amici.
Individui del genere hanno
l'abitudine di insinuare il sospetto, con l'obiettivo di seminare zizzania e di
isolare.
In sostanza si tratta di
orientare inconsapevolmente il comportamento delle persone a vantaggio dei fini del manipolatore
e viceversa a svantaggio di quelli del manipolato.
Varie possono essere le
tecniche utilizzate e faranno spesso si che la vittima paghi in una perdita di
fiducia in se stesso, in un senso di inadeguatezza e di inferiorità.
Il manipolatore colpevolizza,
si deresponsabilizza, semina zizzania, sottovaluta, si “vittimizza”, cambia i
propri atteggiamenti, è indifferente alle esigenze degli altri, fa leva sui
sentimenti, sui rapporti, svaluta le persone, tende a screditare, nasconde
sempre i suoi fini, “usa” gli altri e questi sono solo alcune dei modi di
comportarsi dei manipolatori.
Stacchiamo un attimo, qui sotto
vi lascio parte del pensiero dell’amica:
“Credo che i manipolatori professionisti cerchino nella sostanza di
ottenere potere sulla vittima . Credo anche che un manipolatore professionista
debba sempre attuare tecniche più raffinate per ottenere lo scopo diventando
anche una persona costruita e falsa. Da cosa è' mosso nel profondo? Come spesso
accade, forse da un smisurato bisogno di riconoscimento, di amore? Potrebbe
avere a che fare anche con una forma di narcisismo? In ogni caso lo immagino
come una persona molto sola e triste. Poi ogni caso è ma quanto sarà
consapevole? Magari non ho centrato nulla ma son quasi certa che il
manipolatore sia una persona molto poco libera, così come il potenziale manipolabile”.
Lasciando a parte un
approfondimento freudiano del manipolare e concentriamoci su alcune tecniche
manipolatorie.
Esistono i casi in cui viene
tirato in ballo il senso di colpa, che spingerà ad agire perché “dovresti”, non
perché lo si vuole. Il manipolatore parte sempre da un presupposto falso, questa
tattica manipolativa cerca di trasformare il tuo comportamento in quello che
percepisce il manipolatore, nonostante la sua interpretazione non sia accurata.
Esistono i casi in cui il manipolatore
si incarica di dirti quello che una terza persona crede sia la cosa giusta da
fare, quindi si scrolla la responsabilità di dosso e la passa a te.
Un altro approccio si fonda
sulla creazione di un litigio, così il provocatore finirà per far sentire male
e in colpa la vittima rispetto alle sue parole e otterrà la sua empatia per poter
ricominciare a manipolarlo. Non sono assenti neppure i casi di autocommiserazione:
“Nessuno mi vuole bene, sono malato, sono
una vittima, ecc.”. Ogni tanto tutti
usiamo queste frasi, ma il manipolatore le utilizza abitualmente.
Ognuno di noi certamente
durante l’arco temporale della propria vita ha provato a manipolare qualcuno e
questo è perdonabile se ridotto a caso isolato, ma ci sono anche i manipolatori ad oltranza che si muovono oltre
le ragioni, il buon senso ed il rispetto altrui; questi secondi vanno
“sputtanati” ed isolati, sono alcune delle cellule tumorali della società.
Concludo questa breve
considerazione lasciando alcune delle caratteristiche dei manipolatori, fatene
buon uso.
Può essere egocentrico e
autoritario, vanitoso e disinteressato delle esigenze altrui siano essi
familiari, collaboratori o amici.
Si serve di principi morali per
spingere le persone a fare o non fare determinate cose. Raggiunge i propri
scopi a spese della vittima, anche utilizzando la menzogna. Le sue richieste
non sono mai chiare, se gli è possibile non mette nulla per iscritto.
Il Nostro colpevolizza sempre
gli altri, svaluta le persone, tende a screditare dichiarando sempre la propria
estraneità a fatti sia pur essendone stato la mente.
Cambia spesso le proprie
decisioni, comportamenti, sentimenti a seconda delle situazione, provando anche
fare la vittima per inculcare un senso di colpa nell’altro e indurlo ad una
azione, per poi fare discorsi compassionevole una volta che lo scopo e stato
raggiunto.
Il Nostro spesso utilizza
parole allarmanti, sfrutta quei principi morali, che non rispetta, per fare
agire o fare adottare le proprie decisioni. Usa spesso il ricatto come arma di
persuasione, fa la vittima, responsabilizza, generalizza, colpevolizza.
E’ spesso costume del
manipolatore esagerare un falso problema, cambiare il vero oggetto di
disappunto, usare pretesti per attaccare una persona dichiarandosi vittima di
avvenimenti secondo lui non prevedibili utilizzando la falsità un suo strumento
principe.
Esso crea disagio, semina
zizzania, non informa chiaramente, utilizzando spesso un intermediario in modo di
poter negare successivamente ciò che è stato detto per suo conto.
Spesso il Nostro porta avanti
dei discorsi contraddittori mutando le proprie opinioni in funzione delle
situazioni o delle persone.
Quando effettua una richiesta
atta ai suoi scopi aspetta l'ultimo momento per richiederla, mette fretta e fa
richieste apparentemente semplici e in luoghi informali cercando anche magari
di cambiare l'accordo all'ultimo momento.
Il manipolatore fa pesare agli
altri la logica che devono essere perfetti, sapere tutto e rispondere alle
richieste o domande immediatamente (in modo che la vittima non ha tempo per
riflettere). Il Nostro mette in dubbio la qualità e le competenze degli altri, li critica, umilia,
giudica, spesso senza darlo a vedere ed alle spalle della vittima.
Il Nostro crea sospetti in modo
da screditare la vittima, è capace altresì di fare la vittima per farsi
commiserare, minaccia in modo velato o ricatta apertamente, evita se possibile appuntamenti,
riunioni, o di mettere per iscritto decisioni, si circonda di persone
bisognose, di cultura bassa, per sentirsi superiore o far credere la propria superiorità.
Il manipolatore spesso è
geloso, non sopporta le critiche, nega spesso l'evidenza, i suoi discorsi
sembrano logici ma le azioni e il suo stile di vita e al contrario, non ama la
democrazia, cerca di controllare tutto e tutti, negando libertà espressione di
pensiero.
Pensando di essermi già
dilungato troppo, chiudo,
Giorgio Bargna