venerdì 3 aprile 2020

Le Autonomie Locali al tempo del Virus

Chi mi conosce, sa quanto io sia legato al Localismo, alla Comunità Locale, alla Democrazia Diretta, ho speso fiumi di parole su questo, mentre il mondo viaggiava spedito verso la Globalizzazione e mentre le identità locali e la saggezza di quanto esse  trasmettono venivano demolite.

Nei tempi del virus, nella nostra Nazione, costruita su basi abbastanza effimere, le difficoltà gestionali si sono avvertite molto chiaramente, mentre in Nazioni molto più etereogenee le azioni sono state decisamente molto più rapide ed efficaci.

Non è un caso che Germania e USA stiano stampando denaro per affrontare questa crisi, mentre l'Italia tergiversa.

Non siamo davanti a degli incompetenti, sia chiaro, ma a gente abituata ad agire semplicemente in base a bacini di voto che sta studiando come meglio muoversi sul territorio nazionale e davanti agli ordini perentori della Banca Centrale Europea. I fatti lo dimostrano.

Lo consente la Costituzione italiana, purtroppo, abbiamo un Governo che nasce senza legittimazione popolare, un pastrocchio nato dopo la mossa della Lega di abbandonare il Governo, due movimenti che non hanno nulla a che spartire tra loro e un Premier dallo spessore politico minuscolo che stanno gestendo una situazione drammatica pensando soprattutto al loro futuro politico.

Un governo che pur sapendo della situazione drammatica fin da Gennaio non ha mai preso una posizione decisa nel contrasto al virus, decreti su decreti, molli e paurosi, varati, a mio avviso, sempre con la paura di perdere voti, di urtare la suscettibilità degli elettori. 

Favorevole o no alle loro scelte strategiche, ritengo che in situazioni di emergenza chi ha sulle spalle la salute di milioni di persone debba agire in modo molto più deciso, altro che autorizzare piccole passeggiate ai bambini nel pieno della crisi.

Che la gestione della Democrazia e della vita quotidiana venga decisamente presa più a cuore localmente lo dimostrano gli eventi della cronaca attuale.

Sono stati alla fine Fontana, Zaia, Musumeci, Emiliano coloro che hanno parlato ed agito con decisione, molto più seriamente del latitante Governo Nazionale. Sono loro che hanno incalzato Roma a fare qualcosa per salvare delle vite umane .

Due sicuramente sono i motivi che spingono gli Amministratori locali ad agire meglio: un motivo è più romantico, l'amore per la propria Terra, l'altro è più pragmatico, si risponde politicamente a persone che vivono più da vicino gli eventi.

Usciti da questa crisi, ricordatevelo di chi più si è interessato a voi e spingete affinché in Italia finalmente si navighi verso le Autonomie Locali e il Federalismo, quello vero, non le palle raccontate finora.

Giorgio Bargna



domenica 29 marzo 2020

Ricchi, ricchissimi, praticamente ...


Partiamo da un piccolo paragrafo di un mio post del 23 Marzo, tempi non sospetti, intitolato "Numeri e pensieri sul Covid e su come affrontarlo"; ecco l'estratto: "Ci troveremo presto davanti a un paese dove la stragrande maggioranza delle persone uscirà con pesanti ripercussioni psicologiche ed economiche. Un pericolo anche a livello di azioni criminali oltre che un pericolo alla sussistenza."

Partiamo nella riflessione odierna da due sostantivi: Italia e Europa.
Chi mi conosce sa che non ritengo che non esista una vera base storica e culturale che amalgami i popoli che costituiscono il Paese Italia e che considero la Comunità Europea attuale un potere economico. Ma economiche sono, anche e soprattutto, le sostanziali differenziazioni tra le varie regioni italiane e questo più, molto più, della cultura incide sulla vita degli italiani.

Abbiamo un Nord motore dell'economia europea, industrie, artigianato, servizi, sanità molto sviluppati; partite IVA e operai messi in regola.

Abbiamo zone del paese molto meno strutturate in questo, in alcune l'assistenzialismo dilaga e il lavoro nero è all'ordine del giorno.
Una cosa accomuna però tutto il Paese, la presenza radicata ovunque delle organizzazioni a sfondo mafioso, nella zona dove vivo io ad esempio è notoriamente radicata la 'ndrangeta.
Non sottovalutiamo questo fenomeno, pochi giorni fa abbiamo visto alcune prove tecniche di "ribellione" all'interno delle carceri.

Qui sotto parleremo degli interventi economici in tema di Coronavirus, attenzione, la fame fa reclutare adepti a chi incita il popolo a sovvertire l'ordine costituito.

Abbiamo capito, parlando di Europa, che poco porteremo a casa, a livello di denaro, da questa Istituzione, ce la dovremo cavare da soli e se anche dovessero erogare qualcosa pagheremo tassi altissimi all'Europa; a burocrati, tecnocrati e banchieri non interessa un emerito cazzo che la gente muoia di malattia o fame, salvo il rischio di rivoluzioni, che in genere però spengono nel sangue.

Il nostro Presidente del Consiglio sta promettendo da giorni interventi economici a favore di imprese e cittadini, lasciamo perdere le cifre, sicuramente basse per i liberi professionisti e per i piccoli imprenditori, non entriamo nei particolari, a me preoccupa altro.
Improvvisamente la maggior parte delle aziende italiane richiederanno la Cassa Integrazione.

La mia prima domanda è: INPS o qualsiasi alto ente saranno in grado di gestire questa ondata?

La seconda preoccupazione è questa. Ammesso e non concesso che la prima rata di Cassa Integrazione venga distribuita in tempi brevi, sarà così anche per la seconda?

Ho sentito affermare, se non erro era il presidente di ABI, che le banche potrebbero anticipare questi soldi, non ho capito però se poi chiederanno dei tassi di interesse agli operai o alle imprese. No perchè non dimenticatevi che non sono enti di beneficenza le Banche.

Ecco, davanti alle difficoltà di chi vive il Nord, zona dove la vita ha un costo più elevato, nel portare a casa uno stipendio regolarmente e davanti alla mancanza pressoché totale di ammortizzatori sociali al sud il rischio di ribellioni pilotate e spontanee è alto. Non ritengo un caso che con la scusa di vedere dove ci spostiamo per motivi si sanità i mostri telefoni verranno tracciati e che noi veniamo sempre più ristretti nei nostri movimenti.

Vedremo alle prime avvisaglie se il Governo avrà la mano dura oppure se troverà a seconda dei casi soluzioni assistenzialistiche personalizzate.

Chiudiamo con una piccola riflessione sui contagi e una su certi comportamenti sciatti.

I contagi secondo il Sindaco Gori a Bergamo sarebbero almeno un percentuale del 25%, io non sono uno scienziato ma ritengo che avendo circolato molto liberamente per un mese e mezzo la popolazione non siamo lontani dal 70% al nord, ovviamente sotto varie forme di manifestazione del virus. Da capire è se la massima manifestazione sul nostro fisico l'abbiamo già tutti sviluppata.
Ultimo pensiero, mi fanno molto incazzare le richieste tramite i sottotitoli TV di donazioni ai telespettatori e certi politici che stanno facendo campagna elettorale in questi frangenti, in pubblico non è politicamente corretto esplicitare ciò che gli auguro.

Grazie per l'attenzione, Giorgio Bargna