“Il portafogli è la tua gloria” è
una frase concisa e inibitrice di ogni resistenza, che sembra essere lo spot di
un modo di essere, di quel modo di essere dominante in questo nostro tempo.
Ormai oggi, molti, troppi direi, italiani (e non solo, credo) sono votati
essenzialmente a tre obbiettivi: il denaro, il potere, la gloria. Io sono tra
quelli che non si riconoscono in questa trimurti, se per
arrivarci bisogna abbandonare per la strada valori, tradizioni ed onestà
(intellettuale o materiale che essa sia). Questa trimurti svuotata
da queste virtù è il nulla, è valore zero; è un vuoto contenitore di soddisfazioni
scolorite che obbliga i propri adepti a svilire il proprio ego, a vivere solo
dell' “apparire”, con l'ansia e l'angoscia tipiche di chi venderebbe l'anima al
diavolo, per ottenere in un giorno, quanto un' onesta dimensione umana
tradurrebbe in anni di onesto lavoro.
Su cosa
si basa la strategia pianificatrice di questi uomini? Sul nulla, perchè denaro,
potere e gloria, conquistati senza freni inibitori, non sono quotati in borsa,
non hanno futuro preventivabile, basterebbe un collega, un concorrente, un
amico di poco superiore in capacità e sfrontatezza e quanto
conquistato...puff...sparisce, così come arrivato.... velocemente. Succede
perchè in questo gioco perverso, non è l'uomo (superiore o sottoposto che sia)
a decidere il futuro, ma la trimurti, essa detta le “regole”
(chiamiamole così, ma tra virgolette), che stima il potere e che ti impone il
futuro, e se non accetti di rivenderti ad un nuovo gioco al rialzo della viltà,
esci dal gioco.
Ma perchè
si è arrivati a questa povertà intellettuale dell' essere umano? La globalizzazione,
l' omologazione e la uniformizzazione hanno
cancellato dei contesti sociali storici, togliendo dalla morale dell'essere
umano tratti di storia, tradizione e valori; spogliato da queste vesti morali
l' uomo si è ritrovato schiavo e seguace (per obbligo e convenienza) della trimurti.
Tutto questo perchè l' uomo cerca il potere, la gloria ed il denaro facili, ma
oggi, in un contesto in cui il denaro latita a tutte le altitudini, la
trimurti non può più offrire un posto
garantito a tutti; la classe politica che ci ha fin qui condotti e la casta
(stracolma di adepti alla trimurti) che li ha appoggiati sin qui
ci lasciano in eredità sfascio e povertà. A questo punto tiro in ballo delle
parole, che ho scaricato mesi or sono, alle quali non so dare paternità, che
parlano delle carestie che colpirono l’Europa nel XVIII secolo: “ In
periodi così dolorosi si è sentito ripetere mille volte che ciò che mancava non
era il grano né gli alimenti, ma il denaro. Difatti vasti granai restavano
spesso pieni fino al raccolto successivo; le scorte, se ripartite
proporzionalmente fra tutti gli individui, sarebbero quasi sempre bastate a
nutrire la popolazione. Ma i poveri, non avendo denaro da dare in cambio, non
erano in grado di acquistarlo. Essi non potevano ricevere denaro in cambio del
loro lavoro o non potevano ricevere abbastanza per vivere. Mancava il denaro
mentre la ricchezza naturale sovrabbondava”.
Il genere
umano ormai si è venduto alla trimurti, rinunciando ai valori e alla morale, per una rapida carriera ed il
dominio sull' altro, ma la trimurti, come il diavolo, quando muore chi ha
stretto un patto con lui, ha presentato il conto, e i poteri economici e
mediatici, che l' hanno indottrinato negli ultimi decenni, oggi lo lasciano
nudo e povero sulla strada, privo in più di quei fondamenti, che erano la base
della Civiltà Umana, che lo avrebbero potuto aiutare a risorgere.
Uomo,
omologato ed assoggettato alla trimurti svegliati ora, prima che il nulla,
sponsorizzato dal “Grande Fratello” ti anestetizzi del tutto.
Giorgio Bargna.
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