mercoledì 31 dicembre 2025

LA NUOVA POLIS

 



Se è vero che anni fa erano le metropoli ad essere atomizzanti, ad essere abitate da flotte di eremiti, oggi troviamo la stessa situazione anche nelle città meno espanse, perfino nei piccoli borghi, nei paesi di campagna.

Non si tratta di ascetismo, di solitudine, parliamo di isolamento individuale, atomizzazione , un isolamento, che è la perdita del mondo, il venir meno dei legami e dei rapporti comunitari. 

Oggi paradossalmente siamo collegati con il mondo intero a 360°, virtualmente, da remoto, ma siamo staccati completamente, inconsciamente sconnessi dai vicini e astanti, creando famiglie sempre più "condensate", prive di prole o di natura mononucleare o "formato single", per andare sull'ossimoro.

Media tradizionali e/o web, se da un lato ci fanno compagnia, dall'altro ci rendono dei solitari che trovano compagnia nel già citato remoto.

Marcello Veneziani in un suo testo evidenzia, utilizzo sue parole,  tre fattori come cause principali dell’alienazione urbana: la prevalenza del brutto nel nome della funzionalità abitativa, la tirannia del profitto nel nome della commercializzazione totalitaria, l’invasione dei clandestini e degli homeless che rendono estranei luoghi un tempo avvertiti come nostrani, famigliari.

I non luoghi creati dalla società moderna non possono che incarognire chi li abita, l'essere umano, per natura è un animale sociale, vivere un mondo vuoto, vivere nel brutto, nel negozio virtuale e globale, oltre che avvelenarti l'animo ti porta a disprezzare la città, ritenerla malevola, invasiva e minacciosa. La vivi in cagnesco e la patisci di conseguenza. E la casa diventa la sua antitesi, il riparo dalla città.

Se vogliamo ritrovare la sostenibilità dobbiamo affidarci ad un concetto, che pur essendo antico, ha un fondamento indiscutibile: la Polis Greca.

Significa innanzitutto la riscoperta della dimensione civica, comunitaria della città, il recupero del bello, la riscoperta di un cuore sacro intorno a cui vive una comunità.

Riscoprire insomma il ruolo della cittadinanza: nelle Polis il concetto di "cittadino" era fondamentale. Non si trattava solo di abitare in un luogo, ma di partecipare attivamente alla gestione del bene comune.

Occorre rispolverare il "luogo simbolo", sia esso religioso oppure civico, occorre riportare decoro a strade ed ambienti urbani, occorre ristabilire, per tornare alla democrazia, la socialità.

Chi di voi ha vissuto la comunità affidata alla parrocchia alle associazioni lavoristiche o dopolavoristiche o generaliste, ai movimenti, ai sindacati e ai partiti, ai circoli e le sale d’intrattenimento?

E' possibile però pensare alla polis soltanto attraverso una "nuova" dimensione politica, è impensabile una nuova politica senza un pensiero, una visione e una visuale che ne allarghino il campo e ne allunghino lo sguardo. 

E' ovvio che non possiamo fare tabula rasa dell'attuale situazione, ma nel mio cammino politico terrò sempre al centro del mio pensiero l'intenzione di un ideale che porti ad avere città a misura d'uomo e uomini a misura di comunità, una rivoluzione culturale che vede quale fulcro essenziale la civitas a misura storica, che abita la realtà con la mente del mito e usa la creatività per risvegliare la tradizione. Città intesa come  la casa comune a cielo aperto dove risorge la comunità.


Giorgio Bargna

Nessun commento: