E' possibile ogni cultura locale, ogni forma di economia locale, ogni qualità trasmettibile al resto del Paese.
Il modello più pratico, attuabile, snello ce lo ha donato anni fa Gianfranco Miglio, l'autogoverno del Nord, del Centro e del Sud con l'intesa di superare il vetusto e insostenibile centralismo partitico e assistenzialista, attraverso un moderno Stato Federale, nel rispetto e nella tutela di tutti i popoli che lo costituiscono, indipendentemente dalla loro consistenza numerica, dalla provenienza, dalla loro cultura.
Sostanzialmente una fusione delle regioni con relativo risparmio di soldi pubblici, che consenta però agli Enti Locali, arrivando possibilmente anche ai Comuni, una forte autonomia, anche fiscale, anche nel rispetto delle scelte dei contribuenti cittadini.
Ed a proposito dei Contribuenti ,va ridisegnata la tassazione e la redistribuzione di quanto pagato.
È vero che è complicato, quasi impraticabile, al giorno odierno aprire migliaia di uffici delle entrate locali, ma esistono i codici e quindi quanto versato a livello locale, utilizzando qualsiasi forma di pagamento all' agenzia federale, è facilmente restituibile a tempo zero, consentendo alle Amministrazioni Locali di gestire e far crescere il proprio territorio, partendo dai Comuni per passare attraverso Provincie e Regioni allo Stato Federale.
Sostanzialmente l'esatto contrario di quanto avviene oggi.
Intendiamo uno Stato Federale snello che al suo livello più alto si occupi soltanto di politica estera, difesa e moneta e lasci la possibilità ai privati e alle comunità locali di occuparsi di tutti i servizi, attraverso un "modello svizzero" applicato a Regioni e Provincie autonome ed ai Comuni.
Giorgio Bargna
Patto per il Nord