martedì 25 febbraio 2020

Qualche riflessione sul Sars-CoV-2

Da molto tempo non scrivo su queste pagine. Ormai quello che avevo da dire sulla situazione politica l'ho trito e ritrito, ma sulla faccenda del Corona Virus vorrei fare qualche piccola riflessione personale, riflessione come sempre sganciata dal pensiero mass media.
Come sempre andrò a ragionare sui dati di fatto come primo approccio.

I dati di fatto dicono che lo scorso inverno abbiamo avuto, in Italia, 809 casi di patologie gravi da influenza le hanno portato a 198 decessi. Vittime con un età mediana di 68 anni, con la maggior parte dei casi gravi che presentavano patologie pesanti già presenti negli infetti da tempo, 89% la percentuale (Eppure mi pare ci sia stata questa isteria, anche amministrativa, per l’influenza).

Del Corona Virus possiamo dire (dati presi su Ansa.it) che può dare conseguenze gravi nel 20% dei casi; fra questi ultimi almeno il 50% riguarda persone anziane o con infezioni gravi. Queste stime sono riferite a parametri globali, quindi comprendiamo Paesi dove le norme igienico sanitarie sono piuttosto approssimative.

I dati di fatto dicono che a ieri in Italia avevamo 230 casi e 7 morti. Fatto salvo che tra i decessi di questi ultimi giorni possa essere sfuggito qualche infetto dal virus, i numeri mi sembra che siano piuttosto bassi a livello percentuale per decessi.

Allora riflettendo diciamo che è giusto prevenire qualcosa di potenzialmente molto pericoloso, ma che andrebbe fatto con criterio massimo, senza alimentare la psicosi nella popolazione, cercando di contenere il danno economico.

Sinceramente mi sembra che al di fuori delle zone rosse ( e forse pure laddentro) si stia un po'esagerando. 
Che si stia creando una psicosi nella popolazione che andrebbe evitata. 

Una psicosi che ha portato aziende private a sospendere il lavoro, che ha portato le persone a non prendere mezzi pubblici e se possibile ad evitare di raggiungere il posto di lavoro. 
E' stata sospesa ogni genere di attività sociale e con l'introduzione della chiusura dei bar dopo le 18 sostanzialmente si è raggiunto il coprifuoco.
Si è arrecato un danno a delle attività commerciali lasciando invece libero accesso, ad esempio, alla Metropolitana Milanese, luogo deputato alla massima diffusione di un virus. Dove si trova coerenza in queste azioni?

Concludo con un paio di altre domande e con un suggerimento su una riflessione che riguarda un caso specifico.

La prima domanda è: ma davvero nelle altre nazioni non c'è epidemia, il virus non è arrivato la?
La seconda domanda è: la Cina ha affrontato una "sorpresa", l'Italia era informata da tempo ... com'è possibile che in entrambi i casi si sia giunti a interventi militari? Siamo sicuri delle capacità di chi ci governa a livello nazionale?

Il suggerimento invece è: riflettiamo perché molto silenzio sulla situazione Corona Virus in Iran?
Io mi domando, e se fosse il contrario? 
Poi chiedetevi da soli, valutando la situazione politica internazionale, perché mi pongo questo quesito.

Giorgio Bargna