mercoledì 24 ottobre 2007

IL PARTITO SECONDO ME (4)

DIAMO UN STRUTTURA AL NOSTRO PARTITO
Proviamo,oggi, a dare una struttura al nostro movimento ideale.Abbiamo delle difficoltà oggettive:partiamo dal nulla,evidentemente senza sponsor economici,dobbiamo rappresentare un'intera nazione,unendo pensieri e parole che non si conoscono tra loro,senza avere un'organizzazione già operativa.

UN MOVIMENTO A CUI ISPIRARSI
Tirando l'acqua un po' al mio mulino prendiamo come esempio la lista civica di cui sono attivista. “Lavori in Corso” nasceva sette anni fa in un modo non proprio ortodosso,alcuni amici (che ne divennero poi i soci fondatori) parlando e riparlando di Cantù,dei problemi che essa incontrava,della classe politica locale decisero già una ventina di mesi prima delle elezioni amministrative del 2002 di provare in qualche modo ad invertire gli avvenimenti.Così contatto dopo contatto riuscirono a far decollare questo progetto nato sul modello “eravamo quattro amici al bar”.Divennero,grazie ad un buon programma,il secondo movimento politico canturino mancando il ballottaggio per soli cinquecento voti (a Cantù se non erro votano circa ventimila persone).Nel passare degli anni,basandosi sul principio della democrazia partecipativa,si intuì che,per meglio rappresentare questo principio,bisognava applicarlo già nel movimento.Si decise così,impegnando enormi risorse umane,di trasformare il movimento in una coalizione di liste civiche atte a rappresentare le zone della città (per convenienza organizzativa si optò per le otto parrocchie),che avesse però un suo “cuore” organizzativo basato sul candidato sindaco,i consiglieri uscenti e qualche mente più illuminata di altre.L'organizzazione centrale,consultando comunque quella locale,era il faro illuminante,le strutture rappresentanti le zone erano la rappresentanza sul territorio del movimento.Non si vinse il ballottaggio più o meno per lo stesso numero di voti di cinque anni prima.

UN MOVIMENTO DA CREARE
Proviamo a basarci,anche se non in toto,a questa esperienza.Ammettiamo che un gruppo di persone oggi pensino di fondare un movimento politico basato sulla democrazia diretta partecipativa,su un municipalismo federativo e sulla centralità del cittadino.Non hanno a disposizione ne una struttura avviata ne denaro in quantità.Allora partono come movimento locale (provinciale,regionale al massimo),cominciano così a diffondere il loro ideale,in loco innanzitutto,con la speranza poi di aggregare in tutta la nazione.Non avendo denaro ne organizzazione come procede poi,in caso di diffusione positive degli ideali,per un espansione in tutta la nazione?Il nostro movimento politico (il già,in altro post,citato PARTITO IDEALE) funge da “cuore” organizzativo e dimostrativo,poi visto l'ideale municipalista-federativo,valuta le richieste ricevute da liste civiche sparse sul territorio nazionale,se ritenute valide “cede” ad esse la possibilità di inserire il logo del movimento nei loro simboli nei momenti in cui esse si presentano ad elezioni di qualsivoglia natura;una volta,nel tempo,che le suddette liste dimostrino realmente di attuare gli ideali di riferimento potranno essere annesse al PARTITO IDEALE,sviluppandone così il valore sia di sostanza che di ideali.Quando questo processo si sarà sviluppato in grandi dimensioni ci troveremo di fronte ad un partito a dimensione nazionale,strutturato sulla base di “succursali locali” in grado,politicamente e finanziariamente,di reggersi sulle proprie gambe;da li alla “Rivoluzione Istituzionale” il passo sarà breve.Forse questo discorso,a priori,può essere visto,con occhio critico nei riguardi del movimento citato,con accuse di ipersuperiorità presunta,ma vista la situazione di partenza e gli ideali da realizzare,questa presunta mania di grandezza può essere accettata e giustificata ampliamente.
Questa di tutte le mie idee è l'unica non ancora confrontata con altri,fatemi sapere il vostro pensiero,
un saluto a tutti,
Giorgio.

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