domenica 2 dicembre 2007

AUTONOMIA LOCALE (2)

Parliamo ancora oggi di Autonomia Locale.
La necessità di trasformare in vere e proprie situazioni fiscalmente autonome le forme di territorio da me prospettate nasce sotto la luce di alcuni aspetti.
Immaginiamo dunque di avere il nostro municipio,il quale applica al massimo la democrazia partecipativa,che possa mantenere all'interno delle proprie mura almeno il 40% delle proprie entrate fiscali (per entrate fiscali intendo tutto ciò che ogni soggetto fiscale versa in tasse).Non dovrà più dipendere da enti supremi e i suoi cittadini non dovranno limitarsi a disquisire di arredo urbano.
Immaginiamo poi le nostre Aree Omogenee Territoriali (possiamo immaginare che possano essere 200 al massimo) sulle quali basiamo il nostro Federalismo,le quali gestiscono qualcosa che esce dal Comune (immaginiamo per es. trasporti e istruzione),che possano godere del 35% delle entrate fiscali dei Comuni che le costituiscono.Sotto il controllo della democrazia diretta e senza dover dipendere dallo stato saranno in grado di fornire ai cittadini servizi certamente migliori (se non altro perchè il solo “accorciare il giro “ che fanno i soldi incassati dallo stato abbatte i costi causati dalla famosa casta costituita non solo dai politici ma anche dai parassiti).
Il restante 25% potrà restare in parte a disposizione dello Stato Centrale per le sue funzioni (immagino che se un giorno passerà questa forma istituzionale oligarchia e parassitismo saranno debellati) nazionali ed internazionali,in altra parte le Arre Omogenee potrebbero metterle a disposizione di un fondo che vada incontro alle esigenze delle Aree più deboli.Diamo anche per fluide le quote,perchè un comune che risparmia sulla propria quota per il proprio fornirà l'avanzo all'Area Territoriale di competenza che la destinerà a progetti che coinvolgono anche lo specificato territorio comunale.
Il Federalismo Fiscale (e non),la Democrazia Diretta,la Centralità del Cittadino (unita alla responsabilizzazione civica) aiuteranno anche i territori oggi schiavi della situazione di dipendenza ,che la partitocrazia ha creato,ad uscire da questa empasse fornendo ai propri abitanti (finalmente) una concreta e reale possibilità di dimostrare il proprio valore.
I dati percentuali possono essere un pochino approssimativi e da distribuire diversamente,ricordatevi che,data la mia scarsa preparazione culturale ed istruttiva,posso essere una grande fucina di idee,ma nello sviluppo pratico trovo difficoltà.
Un saluto a tutti,Giorgio.

Nessun commento: