venerdì 31 ottobre 2014

L'omissione

Non è raro sentire il “popolo” inveire pesantemente in rapporto ad amministratori della cosa pubblica, politici e/o politicanti in genere.
Nulla di sbagliato in fondo in questo atteggiamento, se non che la colpa sia sostanzialmente, in via generale, condivisa.
E’ pur vero che vi sono dei rapaci spesso al potere, ma è altrettanto vero che gli è stato concesso, tramite  abulia o indolenza, di farlo. Il “popolo” ha rafforzato, tramite la propria “non azione”, il potere di certi personaggi; di fatto apre la serratura a chi la sta scardinando.

La Natura, è noto, rende, anzi fa nascere, l’uomo ladro, disonesto, furbo; non si può delegare un uomo a gestire bene pubblico senza alcune accortezze morali e legislative.
Per quanto riguarda la legge, mille possono essere le proposte, ma tutte sarebbero vane senza l’apporto morale: ognuno di noi, sotto le varie forme, dovrebbe essere
presente in prima persona sulla scena sociale, anche per controllare l’ingordigia insita in ogni uomo, prima di tutto in noi stessi.

La mancanza di questi correttivi ha consentito che gli apici siano gestiti da nebulosi personaggi che ci accompagnano con costanza verso una situazione che definire fallimentare è poco. Necessita chiaramente un cambio di rotta, questo però può essere suggerito od imposto solamente da chi è penalizzato da questo stato di cose; chi ne trae giovamento ben se ne guarda, non pensiate che siano i predoni a cambiare e la parte lesa immacolata.

Il cittadino medio di questo Paese si considera senza macchia, ma per supponenza, abulia o indolenza “lascia che sia” ogni cosa in questioni politiche, economiche, militari, finanziarie; lascia che sia nelle mani di una classe dirigente o poco dotta o troppo furba la gestione della Cosa Pubblica, salvo poi lagnarsi.
Vige un indifferenza clamorosa verso un mondo dove svettano egoismo e cupidigia, dove il tornaconto personale pare scontato per chi siede su certe poltrone.

L’ho scritto qualche paragrafo qui sopra: è la Natura a plasmare l’indole umana. Esiste dai tempi biblici la lotta tra bene e male, tra crederci o lasciare andare.
I veri nemici da elencare non sono tanto i politici, gli sfruttatori o i burocrati; i veri nemici sono il Male e l’Accidia.

Se all’interno dell’arena non riconosci chi organizza l’incontro tu perderai sempre, qualsiasi sia l’attore in scena di fronte a te.
Amico mio devi risvegliarti dal torpore e riconoscere i tuoi nemici, uno sta intorno a te, l’altro dentro di te….sconfiggili ed il bene (comune) vincerà.

Occorre che tu diventi virtuoso e che rifondi il Sistema su principi più sani.
La decadenza non ci abbandona spontaneamente, occorre la tua azione per
colpire il male alla radice. L’omissione è moralmente e penalmente un reato grave, non sono più tollerabili ormai quei cittadini passivi che in silenzio (o palando a vanvera) subiscono.
Riconosciamo di non aver fatto abbastanza sinora ed attiviamoci.

Giorgio Bargna

Nessun commento: