Non è raro sentire il “popolo” inveire
pesantemente in rapporto ad amministratori della cosa pubblica, politici e/o
politicanti in genere.
Nulla di sbagliato in fondo in questo
atteggiamento, se non che la colpa sia sostanzialmente, in via generale,
condivisa.
E’ pur vero che vi sono dei rapaci spesso
al potere, ma è altrettanto vero che gli è stato concesso, tramite abulia o indolenza, di farlo. Il “popolo” ha
rafforzato, tramite la propria “non azione”, il potere di certi personaggi; di
fatto apre la serratura a chi la sta scardinando.
La Natura, è noto, rende, anzi fa nascere,
l’uomo ladro, disonesto, furbo; non si può delegare un uomo a gestire bene
pubblico senza alcune accortezze morali e legislative.
Per quanto riguarda la legge, mille
possono essere le proposte, ma tutte sarebbero vane senza l’apporto morale: ognuno
di noi, sotto le varie forme, dovrebbe essere
presente in prima persona sulla scena
sociale, anche per controllare l’ingordigia insita in ogni uomo, prima di tutto
in noi stessi.
La mancanza di questi correttivi ha
consentito che gli apici siano gestiti da nebulosi personaggi che ci
accompagnano con costanza verso una situazione che definire fallimentare è
poco. Necessita chiaramente un cambio di rotta, questo però può essere
suggerito od imposto solamente da chi è penalizzato da questo stato di cose;
chi ne trae giovamento ben se ne guarda, non pensiate che siano i predoni a
cambiare e la parte lesa immacolata.
Il cittadino medio di questo Paese si
considera senza macchia, ma per supponenza, abulia o indolenza “lascia che sia”
ogni cosa in questioni politiche, economiche, militari, finanziarie; lascia che
sia nelle mani di una classe dirigente o poco dotta o troppo furba la gestione
della Cosa Pubblica, salvo poi lagnarsi.
Vige un indifferenza clamorosa verso un
mondo dove svettano egoismo e cupidigia, dove il tornaconto personale pare
scontato per chi siede su certe poltrone.
L’ho scritto qualche paragrafo qui sopra:
è la Natura a plasmare l’indole umana. Esiste dai tempi biblici la lotta tra
bene e male, tra crederci o lasciare andare.
I veri nemici da elencare non sono tanto i
politici, gli sfruttatori o i burocrati; i veri nemici sono il Male e
l’Accidia.
Se all’interno dell’arena non riconosci
chi organizza l’incontro tu perderai sempre, qualsiasi sia l’attore in scena di
fronte a te.
Amico mio devi risvegliarti dal torpore e
riconoscere i tuoi nemici, uno sta intorno a te, l’altro dentro di
te….sconfiggili ed il bene (comune) vincerà.
Occorre che tu diventi virtuoso e che rifondi
il Sistema su principi più sani.
La decadenza non ci abbandona
spontaneamente, occorre la tua azione per
colpire il male alla radice. L’omissione è
moralmente e penalmente un reato grave, non sono più tollerabili ormai quei cittadini
passivi che in silenzio (o palando a vanvera) subiscono.
Riconosciamo di non aver fatto abbastanza sinora
ed attiviamoci.
Giorgio Bargna
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