martedì 29 luglio 2014

Valori (5) La Libertà

Saltiamo a pari passi l’onestà, ne abbiamo trattato già qui.

Ci siamo, mi sono, posto l’intenzione, in questo percorso, di trattare di un altro tema complicato: la libertà.

Volessimo descriverla celermente diremmo che per libertà intendiamo una situazione attraverso la quale un individuo può decidere di pensare, esprimersi ed agire senza alcuna costrizione, usando la volontà di ideare e mettere in atto un'azione, ricorrendo ad una libera scelta dei fini e degli strumenti che ritiene utili a metterla in atto. E’ però innegabile, in questo concetto celere, che all’atto concreto essa non può non risentire dei condizionamenti che le vengono dal mondo reale.

Di certo vale questo ragionamento, esiste una libertà di tipo “positivo” basata sull'autonomia e spontaneità del soggetto razionale oppure una di tipo “negativo” dovuta all’assenza di sottomissione, di schiavitù, di costrizione per cui l'uomo si considera indipendente.

Oggi però, nel concreto, temo che libertà sia un concetto che fa paura, perché libertà significa non avere paura di essere liberi, la libertà spaventa: in un mondo pieno di leggi e regole, tutti si sentono più sicuri; tutti parlano di libertà ma io credo che l'uomo sia il primo artefice delle proprie catene.

La Libertà è una condizione nella quale un uomo può decidere in maniera autonoma i propri comportamenti e le proprie azioni liberamente: questo comporta avere dubbi, fare delle scelte, fare anche degli errori e prendersi la responsabilità delle proprie azioni.

Non è una condizione leggera o semplice da gestire; spesso l’uomo preferisce essere diretto, comandato, obbligato da una autorità superiore, perché questo lo solleva dal peso della responsabilità e dall’angoscia dei sensi di colpa, e quindi dal dover fare i conti con la propria coscienza.

L’uso della libertà personale concorre a far diventare unico ogni individuo, ovvero a renderlo diverso da tutti gli altri: anche questa è una situazione che spesso spaventa, che può creare molte incertezze ed un forte senso di insicurezza. Al contrario, può essere molto più rassicurante far parte di un gruppo, o di un branco, o di una massa unita e compatta perché costituita tutta da membri tra loro simili ed omologati a certi valori di riferimento condivisi. La libertà implica il coraggio di affrontare l’imprevedibile e questo non è facile da gestire. La dipendenza, la costrizione è invece molto più comoda e semplice, implica soltanto la mera esecuzione di qualche direttiva altrui o di un ordine più alto.

Di conseguenza, massimalizzando, la libertà ci rende “uomini”, la dipendenza ci fa restare “animali”, la libertà ci rende responsabili, la dipendenza ci rende schiavi.
Comunque libertà non significa libertà di fare quello che ci pare, per libertà si intende il diritto di ogni individuo a pensare e ad agire in maniera autonoma, ma sempre nel pieno rispetto del prossimo e delle regole condivise in ogni società civile. E’ necessario che ogni sistema di regole consista nello stabilire limiti e sanzioni precise, ma tutte devono essere ispirate ad un’unica filosofia riassumibile dalla celebre massima: “La mia libertà finisce dove comincia quella altrui”. Chiarito questo concetto, ogni altra regola che obbliga a certi comportamenti, o ne proibisce altri, in nome del nostro bene o della nostra sicurezza, per prevenire, per difenderci “da noi stessi” devono essere considerate ipocrite, pericolose, allarmanti e subdole ingerenze del governo nelle nostre vite. Provvedimenti che di fatto restringono la nostra libertà individuale, nel disprezzo della nostra dignità, trattandoci come minorenni o minorati e negandoci il diritto di prenderci ed avere la nostra responsabilità. Ci si deve sentire liberi nel cuore e nella mente e non significa comunque che possiamo dire o fare quello che ci salta via in mente: dobbiamo riuscire sempre a pensare anche agli altri e mai solo a noi stessi. La nostra libertà personale si concretizza nel fare quello che vogliamo senza nuocere a nessuno né distruggere ciò che non é nostro.

Libertà è una parola fantastica, ma è evidente che può nascere ed essere coltivata solo attraverso una comprensione dei limiti e delle regole in cui noi tutti viviamo. Senza regole, senza leggi, senza il rispetto di queste non può esserci libertà.

Uno dei drammi della società moderna è che essa ci educa all’idea che l’educazione sia un fatto da fare esclusivamente a scuola, mentre educare significa dimostrare con i fatti ciò che si dice. Sta anche a noi invece, al nostro quotidiano, alle azioni che compiamo, scrivere i percorsi.


(continua)

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