sabato 29 dicembre 2007

PROVINCE AUTONOME,UN DIRITTO NATURALE

Ricolleghiamoci ad un concetto già espresso più volte,l'autonomia territoriale.Sia io,nelle mie idee personali,che il Partito di Azione Civica crediamo in questo concetto;ma su questo blog ritenete tutto ciò che leggete mie idee personali,a scanso di equivoci.Nelle mie idee di una nuova ripartizione istituzionale sogno Municipalità Federativa e Aree Territoriali Omogenee sostenute da un Autonomia Fiscale Locale,tutto ciò per essere attuato ha bisogno di una riforma delle ripartizioni istituzionali che,per essere attuata,deve attendere che forze nuove,come il P.A.C.,calchino da protagoniste il palcoscenico politico italiano.Ma qualcosa si può attuare già con l'attuale formula,garantita dalla Costituzione Italiana;l'art. 5 della nostra Costituzione infatti recita esattamente così:

La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.

Allora mi chiedo perchè non trasformare ciò che ora è un privilegio in quello che dovrebbe essere in realtà:un DIRITTO NATURALE.Le Province dovrebbero però trasformarsi in qualcosa di utile,oggi deliberando solo su argomenti minimi e collaterali diventano solo il parcheggio di politici che non hanno trovato spazio in altre istituzioni;questo rende le province in una sorta di “Camera di Trombati”,una spesa inutile!
Le Province Autonome quindi per avere un senso dovrebbero poter legiferare e gestire su tutto quanto concerne la pubblica amministrazione.Addirittura auspicherei una Camera delle Province che con i suoi circa 100 rappresentanti (uno per provincia) vada a sostituire la Camera dei Deputati,in modo che anche politiche internazionali o militari o di economia nazionale possano essere trattate da rappresentanti locali (necessiterebbe la nascita in loco),in modo che siano rappresentati tutti i territori italiani.Qualcuno potrebbe obbiettare che l'Auonomia Fiscale Territoriale potrebbe penalizzare i territori più “poveri”,questa lacuna potrebbe essere colmata da un fondo comune costituito da una percentuale delle entrate che i territori più “ricchi”metterebbero a disposizione,fatto salvo però che gli investimenti affrontati con questo fondo vengano gestiti,a scanso di appropiazioni indebite dei soliti noti, da chi li mette a disposizione.
Quindi Province Autonome Fiscalmente e Amministrativamente,con al loro interno Municipi che le formano attraverso una Rete Federativa Locale gestiti tramite una Democrazia Diretta e Partecipata,potrebbero essere una valida proposta riformatrice sfruttando ciò che la Costituzione già ci mette a disposizione.
L'Autonomia Locale (fiscale e non) deve portare ad un risultato,ed in questo anche il Partito di Azione Civica concorda,OGNUNO CAMMINI SOSTENUTO DALLE PROPRIE GAMBE!
Un saluto a tutti,Giorgio.

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