Non sono in realtà molto avvezzo a commentare i post
elezione, ma sulla situazione greca, sempre con la mia visione particolare, due
parole le voglio spendere.
Alexis Tsipras è il nuovo premier della Grecia, il che (si
dice) fa tremare e non poco l’Europa del rigore e degli stridii di denti, in
primis la signora Angela Merkel e i suoi compagni di merende.
Storicamente Tsipras ha portato avanti battaglie contro l’Ue
e la moneta unica e direi, a occhio e croce, che non ha nessuna idea di
cambiare atteggiamento: il suo partito Syriza, di estrema sinistra, ha già
stretto un accordo con i nazionalsocialisti di Kammenos, di schieramento
diametralmente opposto, per governare il Paese andando contro a tutte quelle
che sono state le indicazioni della Troika.
Innanzitutto è da vedere come Tsipras attuerà il suo
programma e come questo inciderà sull’economia della Grecia e suoi rapporti
internazionali. Non so quanta forza e convinzione abbia in se il nuovo premier
greco e quanto margine di manovra gli potrà essere concesso prima che qualcuno
“gli seghi le gambe”, fatto starebbe che un successo della politica del nuovo
governo ellenico porrebbe a notevoli ripercussioni sugli altri Stati europei,
soprattutto su quelli che non navigano in ottime acque, come l’Italia.
Dalla Grecia comunque è giunto un sonoro ceffone democratico
all’elìte finanziaria che impera nel continente; i greci, votando le idee in
merito di Tsipras, hanno dichiarato decisamente guerra all’ Europa
Tecnocratica.
Ora però facciamo una riflessione un po’ particolare.
Certamente i tecnocrati e quanti manipolano la grande finanza non vedono di buon
occhio la situazione ellenica; ma i politici?
Le caste, le classi dirigenti, in fondo hanno orticelli più
ristretti da rastrellare, quegli orticelli di casa propria che consentono loro
di lucrare e vivere “sani e belli”. Le manovre vessatorie di un Europa despote
a cui, in qualche modo, volenti o nolenti hanno DOVUTO aderire, oggi stanno
impoverendo i cittadini sudditi, i quali senza lavoro e redditi, dopo aver
lottato per arrivare alla fine del mese con la pancia semipiena e le bollette
pagate, finite le riserve dei risparmi, il denaro per pagare i tributi
(fondamentali per le classi dirigenti autoreferenziali) non li hanno
praticamente più.
Io comincio ad avere il sospetto che, in fondo in fondo, ma
nemmeno così in fondo, un po’ di tifo per gente come Tsipras i politici lo
facciano, uscire dalle “maglie tecnocratiche europee” garantisce a loro una più
lunga sopravvivenza.
Dico una baggianata? Vediamo, tutto sommato lo scenario
ancora non si è aperto.
Giorgio Bargna
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