venerdì 26 gennaio 2024

Azionariato popolare per il cambiamento

 

Quando si cerca di mettere in pratica una nuova idea politica attraverso un nuovo movimento non riconosciuto dalla partitocrazia le difficoltà sono molteplici. Alcune vengono poste in essere da chi le innovazioni non le gradisce, altre sono puramente strutturali, altre ancora interne di varia natura.

Proveremo oggi a parlare di alcune di queste circostanze.

La prima è partorita dalla partitocrazia e si chiama burocrazia, è un arma non letale, ma che comunque costringe continuamente a variazioni di sistema. Ricordo che qualche anno fa partecipando alle elezioni regionali come candidato in un movimento politico, alternativo ma già ben strutturato, pur avendo come parte attiva persone che avevano lavorato al Ministero degli Interni, ogni giorno era una battaglia per affrontare nuovi ostacoli.

 Una seconda difficoltà viene creata dagli arrivisti, categoria che possiamo suddividere in queste tipologie: gli sciacalli, chi vuole utilizzare la politica per interessi economici o per vanità, i figli di buona donna interessati al potere.

Lo sciacallo generalmente è un nullafacente con poche idee, si aggrega finchè la barca va, poi sparisce e denigra.

Chi è interessato al potere in se stesso, che sia persona facoltosa o meno, è un soggetto pericoloso, tramerà sempre alle spalle pronto alla scalata al successo sia dentro che fuori il movimento politico.

Chi entra in un movimento per vanità o per affari è invece persona che inizialmente risulta utile; porta idee, lavora sodo, se è facoltoso porta denaro (parleremo poi di questo aspetto). Se il movimento risulta vincente nel tempo a seguire si comporterà esattamente come l'affamato di potere, se il movimento resta sconfitto sparirà velocemente ed alla prossima tornata elettorale probabilmente lo vedremo indossare un’altra casacca.

 Una terza difficoltà è quella organizzativa. Un movimento richiede la gestione quotidiana di idee, contatti interni ed esterni, presenza sul territorio, in campagne elettorali azioni di proselitismo oppure di fatica (ad esempio attacchinaggio o distribuzione di materiale pubblicitario). e' sempre difficile trovare sia persone che abbiano le capacità di gestire la vita quotidiana di un movimento sia persone che fisicamente abbiano voglia di rivoltare le maniche e sporcarsi le mani.

 Una quarta, immensa, difficoltà è l'aspetto economico. Al contrario dei movimenti storici un partito o una lista civica che nascono ex novo non hanno a disposizione fondi maturati dalla presenza storica nello scenario politico.. La politica costa parecchio, in gestione quotidiana (sede, spese generali, siti, mantenersi informata), in presenza sul territorio (banchetti e gazebo, materiale da stampare e diffondere), in campagne elettorali (pubblicità sui media, manifesti e santini vari, grafici etc, etc, etc).

Molte volte i fondi vengono messi a disposizione dai partecipanti facoltosi di cui sopra (con tutte le controindicazioni del caso), alle volte o in aggiunta tramite collette interne, altre grazie alla generosità esterna di chi crede nell'idea proposta. Vi assicuro che si tratta anche a livello locale di cifre spesso ingenti.

 Come superare tutte queste difficoltà'. Non è semplice.

Alcune non si possono escludere, non si può precludere a nessuno che abbia la fedina penale pulita, anche se arrivisti, sciacalli, egocentrici e figli di buona donna spesso sono difficili da gestire.

L'aspetto economico anche esso pone dei limiti, è difficile rinunciare al denaro messo a disposizione da pochi singoli elementi, siano essi interni od esterni al movimento, purtroppo "c'è sete di denaro" per necessità, non per avidità.

Ciò che potrebbe aiutare, che io proporrò ad ogni mia nuova partecipazione ad un movimento è "l'azionariato popolare per il cambiamento".

Un movimento politico è un’associazione a tutti gli effetti. Urge spiegare a chi crede che bisogna ribaltare il sistema che può essere il motore trainante del movimento pur non facendo politica attiva, ma essendo semplicemente socio economico. La presenza di molteplici soci è tra le altre cose una garanzia di democraticità interna sia a livello economico (mi sembra chiaro), che a livello politico, visto che gli organi di partito dovranno periodicamente asoggetarsi al giudizio dell'Assemblea dei Soci Azionari.

Forse è un idea peregrina, forse una piccola grande peculiarità.

Giorgio Bargna

 


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