In pochi giorni mi sono dovuto sorbire i gilet arancioni, un
altro movimento che si richiama al tricolore, a una nazione che in più di 150
di storia non ha saputo o voluto migliorare se stessa e poi tanti soloni che si
richiamano ad essa attraverso il 2 Giugno, uno, il più emblematico, tra l’altro teme separatismi …
chi è causa del suo mal …
In questa Repubblica rimangono evidenti differenze sociali ed
economiche che non si possono continuare a sopportare, quindi se un modello
amministrativo non funziona, esso va cambiato.
Errare è umano, perseverare un po'meno.
È giunto il momento di modificare la rotta, il Comandante, il
Nostromo e pure l'equipaggio.
Possiamo ancora credere che esista una Nazione che si chiama
Italia? Credo solo dopo una svolta e le recenti vicissitudini legate al Covid
evidenziano ancora di più la sostanza, modifiche federaliste e/o autonomiste
non possono che giovare ad ogni zona del Paese.
La Lombardia, bersaglio politico (in un momento cruciale,
quindi vergognosamente) del centralismo, soprattutto di marca Pd e derivati,
non deve più sottostare alle devastanti politiche economiche e di bilancio portate
avanti per anni dal centralismo romano.
Milano come ogni altra città della penisola, la Lombardia come ogni altra Regione deve ispirarsi guardando a Lugano e alla Svizzera: alla
società elvetica fondata su federalismo e libertà che, non a caso, ha gestito
molto meglio la crisi del Covid-19 e si appresta ad affrontare con una ben
diversa energia la crisi economica che già incombe.
Non alla grottesca gestione nostrana che ha portato e lo
vedremo molto più concretamente nei prossimi mesi a svariati fattori
fantozziani.
Economicamente non aver saputo gestire la situazione, malgrado
un apparato tecnico/scientifico altamente magnificato, ha generato la mancanza
di introiti nell'immediatezza a partite IVA e dipendenti, ha ucciso il
commercio, ucciderà una vita sostenibile ed anche le prossime tassazioni, sia
locali che nazionali, affondando i servizi che la Nazione dovrebbe tornare ai
Cittadini.
Economicamente ha partorito il solito topolino romano fatto di
sanatorie, regolarizzazioni e quant'altro legate soprattutto ad attività
economiche legate ad alcune specifiche Regioni.
Più ancora della Lombardia, dopo oltre un secolo e mezzo,
dovrebbero essere proprio queste Regioni a ribellarsi per prime a certe
politiche che le lasciano segregate a caporalati, mafie e attività poco chiare.
Ma ancora una volta, se ci sarà un motore trainante, sarà
quello delle regioni padanovenete, le quali grazie anche alla loro disposizione
geoeconomica a al conseguente inquinamento ambientale ancora una volta pagano e
pagheranno il tasso più alto.
Giorgio Bargna
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