martedì 2 giugno 2020

Il tasso più alto



In pochi giorni mi sono dovuto sorbire i gilet arancioni, un altro movimento che si richiama al tricolore, a una nazione che in più di 150 di storia non ha saputo o voluto migliorare se stessa e poi tanti soloni che si richiamano ad essa attraverso il 2 Giugno, uno, il più emblematico, tra l’altro teme separatismi … chi è causa del suo mal …

In questa Repubblica rimangono evidenti differenze sociali ed economiche che non si possono continuare a sopportare, quindi se un modello amministrativo non funziona, esso va cambiato.

Errare è umano, perseverare un po'meno.

È giunto il momento di modificare la rotta, il Comandante, il Nostromo e pure l'equipaggio.

Possiamo ancora credere che esista una Nazione che si chiama Italia? Credo solo dopo una svolta e le recenti vicissitudini legate al Covid evidenziano ancora di più la sostanza, modifiche federaliste e/o autonomiste non possono che giovare ad ogni zona del Paese.

La Lombardia, bersaglio politico (in un momento cruciale, quindi vergognosamente) del centralismo, soprattutto di marca Pd e derivati, non deve più sottostare alle devastanti politiche economiche e di bilancio portate avanti per anni dal centralismo romano.

Milano come ogni altra città della penisola, la Lombardia  come ogni altra Regione deve ispirarsi  guardando a Lugano e alla Svizzera: alla società elvetica fondata su federalismo e libertà che, non a caso, ha gestito molto meglio la crisi del Covid-19 e si appresta ad affrontare con una ben diversa energia la crisi economica che già incombe.

Non alla grottesca gestione nostrana che ha portato e lo vedremo molto più concretamente nei prossimi mesi a svariati fattori fantozziani.

 Aldilà delle migliaia di vittime dovute ai tagli sanitari impartiti da Roma a cui le Regioni (compreso il Lazio di Zingaretti) hanno dovuto con più o meno perizia e onestà adeguarsi, abbiamo visto impartire la negazione di autopsie rapide, abbiamo visto medici lottare in prima linea lasciati senza protezioni, abbiamo visto lacune su mascherine, tamponi, test, assistenza domiciliare; questo sul lato sanitario.

Economicamente non aver saputo gestire la situazione, malgrado un apparato tecnico/scientifico altamente magnificato, ha generato la mancanza di introiti nell'immediatezza a partite IVA e dipendenti, ha ucciso il commercio, ucciderà una vita sostenibile ed anche le prossime tassazioni, sia locali che nazionali, affondando i servizi che la Nazione dovrebbe tornare ai Cittadini.

Economicamente ha partorito il solito topolino romano fatto di sanatorie, regolarizzazioni e quant'altro legate soprattutto ad attività economiche legate ad alcune specifiche Regioni.

Più ancora della Lombardia, dopo oltre un secolo e mezzo, dovrebbero essere proprio queste Regioni a ribellarsi per prime a certe politiche che le lasciano segregate a caporalati, mafie e attività poco chiare.

Ma ancora una volta, se ci sarà un motore trainante, sarà quello delle regioni padanovenete, le quali grazie anche alla loro disposizione geoeconomica a al conseguente inquinamento ambientale ancora una volta pagano e pagheranno il tasso più alto.

Giorgio Bargna

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