Ci si è accorti già anni fa che Internet ha modificato molto a livello di rapporti, che ha trasformato il modo in cui le persone si informano e comunicano tra loro.
Il web è entrato a piedi uniti anche nel palcoscenico politico, inizialmente i partiti non se ne sono accorti, poi si sono adeguati, successivamente hanno cavalcato l'onda e sfruttate le potenzialità.
Con il passare del tempo la Rete, i blog, i social network hanno parzialmente sostituito le piazze, i bar, le discussioni dal barbiere affermandosi come le nuove autostrade digitali della conoscenza lungo le quali, ogni giorno, migliaia di persone si scambiano informazioni e formano le loro opinioni in autonomia e, ipoteticamente, senza rapporti di gerarchia tra alto e basso.
Anche la politica, dicevamo, al pari del resto dello scenario sociale, ha capito di non poter continuare come prima.
C'è stato chi ha visto in Internet la panacea del male che attanaglia lo scenario politico, ovvero l'apatia e la disaffezione nei confronti della politica che generano la scarsa partecipazione attraverso i canali convenzionali come il voto e l'iscrizione a partiti e associazioni.
In contraltare molti invece vedono in Internet un propulsore di tali situazioni.
Io credo che Internet rifletta semplicemente lo stato di cose esistente.
Internet è stato, ed è, anche un grande palcoscenico di antipolitica, ma l'antipolitica c'è in Italia dalla notte dei tempi.
In Internet possiamo trovare manifestazioni di antipolitica, ma non è internet che le produce.
Il Web da voce ad un pubblico composto prevalentemente da persone giovani, ma non solo, da qualche tempo anche i più maturi si sono uniti, se queste persone hanno un sentimento di insofferenza nei confronti della politica lo esprimono lì.
Possiamo certo chiederci, in ogni caso, quanto la discussione nei blog e nei forum, quanto molti infuocati scambi di commenti su Facebook, possano sostituire i canali tradizionali di partecipazione alla politica.
Io credo che non possano sostituire in toto i canali "fisici" della politica, però Internet ha portato alla nascita di nuove vie di rapporto tra partito e simpatizzanti.
La rete non ha ne sostituito ne azzerato i partiti, ne è semplicemente diventata parte integrante, parte della forma organizzativa, non solo come strumento per comunicare durante le campagne elettorali, ma anche come modello di relazione più paritario.
Questo succede in modo proficuo soprattutto in movimenti politici quali "Patto per il Nord" che nascono dal basso e propongono rapporti uno a uno quotidianamente.
Se può essere vero che Internet dà la possibilità di partecipare alla politica anche senza scendere in piazza, rimanendo seduto davanti allo schermo è altrettanto vero che funziona anche quale passaggio intermedio. La comunicazione prende forma in rete e poi esce.
Internet, ne sono certo, atomizza molto meno della TV, dove non puoi interscambiare opinioni, ad esempio, potenzialmente i segmenti di pubblico inernet si possono anche mettere assieme, gli spettatori della TV non potranno mai confrontarsi e integrarsi direttamente.
Internet però è anche terreno di organizzazione interna moderna, tramite chat e/o forum si creano progetti, si studiano i problemi e le risoluzioni, si fa palestra intellettiva, si fa scuola di politica e di democrazia, si crea comunità.
I risultati di questo lavoro, di questo tipo di rapporto, poi escono, si concretizzano, si manifestano quando la politica esce dal Web e prende forma umana, nelle piazze, nelle sale consiliari, durante i sit in o gli incontri con le associazioni e il tessuto sociale in genere.
Ecco, la disaffezione alla politica, la sfiducia della gente, l'allontanamento dalla politica trovano oggi il loro nemico più arduo da combattere nella voglia di tornare ad ascoltare, a partecipare, a votare che Patto per il Nord infonderà nei Cittadini grazie al proprio modo di intendere la politica, attraverso si, in parte, la rete, ma soprattutto entrando in contatto diretto con le persone, mettendoci il cuore, il sorriso, la faccia, oltre alla competenza ed alla serietà.
Giorgio Bargna
Patto per il Nord
Como

Nessun commento:
Posta un commento