
Il tema in questione è ,nel termine preciso, il Federalismo, ma comprende in esso l'Autonomia, la quale non può che essere alimentata dalla Democrazia Diretta; la Confederazione Svizzera è un esempio tanto vicino quanto funzionale.
Il tema è nato, ovviamente decenni prima, ma fu la Lega Nord, pur facendo a volte confusione anche a causa della Bossiana "tattica della legùra", a portare in rilievo il pensiero federalista. Grande fu anche il pensiero in merito di Gianfranco Miglio.
Il dibattito sul Federalismo, sull’Autonomia è una questione politica e culturale di primaria importanza, ma quella che sarebbe dovuta diventare una profonda riforma dello Stato è stata di proposito ridotta a una banale e impercettibile riorganizzazione burocratica. Si sono raffreddati gli animi di chi al Nord chiedeva più responsabilità e si montava la paura in chi viveva al Sud di perdere quelle elemosine con cui sopravviveva senza mai svilupparsi.
La Lega Nord ha nel tempo addirittura cancellato il vocabolo Nord per trasformarsi nel partito personale di un politico che ha al centro dei propri sogni politici lo Stretto di Messina. In realtà Salvini ha trasformato la Lega in un partito nazionalista, che parla di Stato, di Nazione che espone ogni tanto temi di estrema destra per differenziarsi dalla sinistra e per cercare un accoppiamento perverso e anche blasfemo a livello linguistico con Fratelli d'Italia. Ma forse è più semplicemente una questione di "cadreghin".
Dal referendum del 2017 (che ho sempre ritenuto un errore) la questione dell’Autonomia è stata ridotta a una mera operazione amministrativa, facendo arenare il dibattito, chi aveva creduto nella possibilità di una riforma reale dello Stato non è più riuscito a riprendere l’iniziativa politica.
Le riflessioni geo-politiche su territorio, identità, appartenenza e istituzioni sono state accantonate e la destra opportunamente torna a cavalcare il pensiero risorgimentale che è stato, non va dimenticato, uno dei progenitori dell'epoca fascista, volente o nolente che sia stata la causa. Negli Stati Federali e Democratico-diretti non esiste traccia di dittatura.
Ma oggi c'è ancora viva l'eredità di quel 30% di lombardoveneti e del resto dei Padani che sognavano un Nord libero ed indipendente ed ad alimentarla ci siamo noi del "Patto per il Nord".
Chi ci credeva allora e chi ci crede oggi non ha scelta: SI SCHIERI CON NOI!!!
Solo insieme potremo rivoluzionare lo stato dei fatti, mettere in disparte i despoti che succhiano il sangue ai Cittadini e dare un futuro migliore innanzitutto al Nord, ma anche al resto di quell'agglomerato di culture prevalentemente diverse chiamato Italia.
LIBERO NORD IN LIBERO STATO FEDERALE!!!!!
Giorgio Bargna, tessera 0624, Patto per il Nord
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