martedì 20 settembre 2016

La Nuova Destra



A cavallo tra il settembre e l’ottobre del 2009 pubblicavo su un mio vecchio blog, suddivisa in 10 tronconi, “La Nuova Destra”. Ve la riproporrò pari pari anche su “Libero Pensiero”. Iniziamo.





Si è parlato spesso in queste pagine di Alain de Benoist e del movimento "La Nuova Destra", oggi iniziamo ad illustrarne il "Cartello Politico" attraverso quanto ho trovato, scritto da Alain de Benoist e Charles Champetier  su "DIORAMA LETTERARIO" - Numero 229-230 (ottobre-novembre 1999). Divideremo, ovviamente in più tronconi la lettura, buon approfondimento, Giorgio.


La Nuova Destra del 2000

Introduzione

La Nuova Destra è nata nel 1968. Non è un movimento politico ma una scuola di pensiero. Le attività che la contraddistinguono da ormai più di trent’anni (pubblicazione di libri e di riviste, indizione di convegni e di conferenze, organizzazione di seminari e di università estive, ecc.) si collocano sin dall’inizio in una prospettiva metapolitica.

La metapolitica non è un’altra maniera di fare politica. Non ha nulla di una "strategia" mirante ad imporre un’egemonia intellettuale, né pretende squalificare altri possibili approcci o atteggiamenti. Si basa semplicemente sulla constatazione che le idee svolgono un ruolo fondamentale nelle coscienze collettive e, più in generale, nell’intera storia degli uomini. Eraclito, Aristotele, Agostino, Tommaso d’Aquino, Cartesio, Immanuel Kant, Adam Smith o Karl Marx hanno, ai loro tempi, provocato grazie alle loro opere delle rivoluzioni decisive, il cui effetto si fa sentire ancora oggi. La storia è certamente il risultato della volontà e dell’azione degli uomini, ma questa volontà e questa azione si esercitano sempre nel contesto di un certo numero di convinzioni, di credenze, di rappresentazioni che conferiscono loro un senso e le orientano. La Nuova Destra ha l’ambizione di contribuire al rinnovamento di queste rappresentazioni socio-storiche.
Il modo di procedere metapolitico è ancora oggi confortato da una riflessione sull’evoluzione delle società occidentali all’alba del XXI secolo. Si constata infatti, da un lato, la crescente impotenza dei partiti, dei sindacati, dei governi e dell’insieme delle forme classiche di conquista e di esercizio del potere, e, dall’altro, un’accelerata obsolescenza di tutte le linee di frattura che avevano caratterizzato la modernità, a cominciare dal tradizionale distinguo tra sinistra e destra. Si osserva peraltro un’esplosione senza precedenti delle conoscenze, che si moltiplicano senza che le loro conseguenze siano sempre pienamente percepite. In un mondo in cui gli insiemi chiusi hanno ceduto il posto a reti interconnesse e i punti di riferimento si fanno sempre più vaghi, l’azione metapolitica consiste nel tentare di ridare un senso al più alto livello attraverso nuove sintesi, nello sviluppare al di fuori delle giostre politiche un modo di pensare risolutamente trasversale, ed infine nello studiare tutti gli ambiti del sapere al fine di proporre una visione del mondo coerente.

Questo è il nostro obiettivo da trent’anni a questa parte.
Il presente manifesto ne offre la dimostrazione. La sua prima parte ("Situazioni") offre un’analisi critica della nostra epoca. La seconda ("Fondamenti") esprime le basi della nostra visione dell’uomo e del mondo. Entrambe sono ispirate da un approccio multidisciplinare che fa piazza pulita della maggior parte delle linee divisorie intellettuali attualmente riconosciute. Tribalismo e globalismo, nazionalismo e internazionalismo, liberalismo e marxismo, individualismo e collettivismo, progressismo e conservatorismo si contrappongono infatti nella stessa compiacente logica del terzo escluso. Da un secolo, queste contrapposizioni fittizie mascherano il dato essenziale: l’ampiezza di una crisi che impone un rinnovamento radicale dei nostri modi di pensare, di decidere e di agire. Sarebbe perciò impresa vana andare alla ricerca, nelle pagine che seguono, delle tracce di precursori dei quali noi non saremmo altro che gli eredi: la Nuova Destra ha saputo far fruttare le più diverse acquisizioni teoriche che l’hanno preceduta. Praticando una lettura estensiva della storia delle idee, essa non esita a far proprie quelle che le paiono giuste in tutte le correnti di pensiero. Questo modo di procedere trasversale provoca peraltro regolarmente la collera dei cerberi del pensiero, che si trovano d’accordo per congelare le ortodossie ideologiche al fine di paralizzare qualunque nuova sintesi che minacci la loro confortevole situazione intellettuale.
Sin dalle origini, infine, la Nuova destra raccoglie uomini e donne che vivono nella loro città ed intendono partecipare in maniera vissuta alla sua crescita. In Francia come in altri paesi, essa costituisce una comunità di lavoro e di riflessione, i cui membri non sono necessariamente degli intellettuali ma si interessano tutti, a questo o a quel titolo, alla battaglia delle idee. La terza parte di questo manifesto ("Orientamenti") esprime quindi la nostra posizione sui grandi dibattiti dell’attualità e i nostri orientamenti per il futuro dei nostri popoli e della nostra civiltà.

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