A
cavallo tra il settembre e l’ottobre del 2009 pubblicavo su un mio vecchio
blog, suddivisa in 10 tronconi, “La Nuova Destra”. Ve la riproporrò pari pari
anche su “Libero Pensiero”. Iniziamo.
Si è parlato spesso in queste pagine di Alain de Benoist e del movimento
"La Nuova Destra", oggi iniziamo ad illustrarne il "Cartello
Politico" attraverso quanto ho trovato, scritto da Alain de Benoist e Charles Champetier su "DIORAMA LETTERARIO" - Numero
229-230 (ottobre-novembre 1999). Divideremo, ovviamente in più tronconi la
lettura, buon approfondimento, Giorgio.
La Nuova Destra del 2000
Introduzione
La Nuova Destra è nata nel 1968. Non
è un movimento politico ma una scuola di pensiero. Le attività che la
contraddistinguono da ormai più di trent’anni (pubblicazione di libri e di
riviste, indizione di convegni e di conferenze, organizzazione di seminari e di
università estive, ecc.) si collocano sin dall’inizio in una prospettiva
metapolitica.
La metapolitica non è un’altra
maniera di fare politica. Non ha nulla di una "strategia" mirante ad
imporre un’egemonia intellettuale, né pretende squalificare altri possibili
approcci o atteggiamenti. Si basa semplicemente sulla constatazione che le idee
svolgono un ruolo fondamentale nelle coscienze collettive e, più in generale,
nell’intera storia degli uomini. Eraclito, Aristotele, Agostino, Tommaso
d’Aquino, Cartesio, Immanuel Kant, Adam Smith o Karl Marx hanno, ai loro tempi,
provocato grazie alle loro opere delle rivoluzioni decisive, il cui effetto si
fa sentire ancora oggi. La storia è certamente il risultato della volontà e
dell’azione degli uomini, ma questa volontà e questa azione si esercitano
sempre nel contesto di un certo numero di convinzioni, di credenze, di
rappresentazioni che conferiscono loro un senso e le orientano. La Nuova Destra
ha l’ambizione di contribuire al rinnovamento di queste rappresentazioni
socio-storiche.
Il modo di procedere metapolitico è
ancora oggi confortato da una riflessione sull’evoluzione delle società
occidentali all’alba del XXI secolo. Si constata infatti, da un lato, la
crescente impotenza dei partiti, dei sindacati, dei governi e dell’insieme
delle forme classiche di conquista e di esercizio del potere, e, dall’altro,
un’accelerata obsolescenza di tutte le linee di frattura che avevano
caratterizzato la modernità, a cominciare dal tradizionale distinguo tra
sinistra e destra. Si osserva peraltro un’esplosione senza precedenti delle
conoscenze, che si moltiplicano senza che le loro conseguenze siano sempre
pienamente percepite. In un mondo in cui gli insiemi chiusi hanno ceduto il
posto a reti interconnesse e i punti di riferimento si fanno sempre più vaghi,
l’azione metapolitica consiste nel tentare di ridare un senso al più alto
livello attraverso nuove sintesi, nello sviluppare al di fuori delle giostre
politiche un modo di pensare risolutamente trasversale, ed infine nello
studiare tutti gli ambiti del sapere al fine di proporre una visione del mondo
coerente.
Questo è il nostro obiettivo da
trent’anni a questa parte.
Il presente manifesto ne offre la
dimostrazione. La sua prima parte ("Situazioni") offre un’analisi
critica della nostra epoca. La seconda ("Fondamenti") esprime le basi
della nostra visione dell’uomo e del mondo. Entrambe sono ispirate da un
approccio multidisciplinare che fa piazza pulita della maggior parte delle
linee divisorie intellettuali attualmente riconosciute. Tribalismo e
globalismo, nazionalismo e internazionalismo, liberalismo e marxismo,
individualismo e collettivismo, progressismo e conservatorismo si
contrappongono infatti nella stessa compiacente logica del terzo escluso. Da un
secolo, queste contrapposizioni fittizie mascherano il dato essenziale:
l’ampiezza di una crisi che impone un rinnovamento radicale dei nostri modi di
pensare, di decidere e di agire. Sarebbe perciò impresa vana andare alla
ricerca, nelle pagine che seguono, delle tracce di precursori dei quali noi non
saremmo altro che gli eredi: la Nuova Destra ha saputo far fruttare le più
diverse acquisizioni teoriche che l’hanno preceduta. Praticando una lettura
estensiva della storia delle idee, essa non esita a far proprie quelle che le
paiono giuste in tutte le correnti di pensiero. Questo modo di procedere
trasversale provoca peraltro regolarmente la collera dei cerberi del pensiero,
che si trovano d’accordo per congelare le ortodossie ideologiche al fine di
paralizzare qualunque nuova sintesi che minacci la loro confortevole situazione
intellettuale.
Sin dalle origini, infine, la Nuova
destra raccoglie uomini e donne che vivono nella loro città ed intendono
partecipare in maniera vissuta alla sua crescita. In Francia come in altri
paesi, essa costituisce una comunità di lavoro e di riflessione, i cui membri
non sono necessariamente degli intellettuali ma si interessano tutti, a questo
o a quel titolo, alla battaglia delle idee. La terza parte di questo manifesto
("Orientamenti") esprime quindi la nostra posizione sui grandi
dibattiti dell’attualità e i nostri orientamenti per il futuro dei nostri
popoli e della nostra civiltà.
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