Proseguendo il percorso,
parliamo ora di comunicazione; formalmente si tratta di un processo
che tende alla condivisione delle notizie e delle idee articolato
attraverso alcuni elementi fondamentali: chi trasmette l’oggetto,
vale a dire il sistema che trasmette, ovverosia l'emittente; un
canale comunicativo, necessario alla trasmissione dell'informazione;
il contenuto di essa; un codice di trasmissione che la tramuti in una
forma linguistica all'informazione, che la riempia di significato.
Non bastano però questi elementi, il processo permane incompleto
senza l’ultimo tassello, il ricevente. Questo ultimo elemento però
non sempre significa l'assunzione completa dell'informazione, essa
non dipende solo dall'efficacia del canale trasmissivo, che già di
per se stesso non sempre è ottimale, ma anche e soprattutto dalla
ricezione ottenuta … ostilità e messaggi dai linguaggi
estremamente complessi influenzano tanto l'emittente quanto il
ricevente. Necessità quindi, per attuare una comunicazione perfetta,
l’introduzione di un "contesto" che influisca
positivamente sui due processi di significazione (dell'emittente e
del ricevente) e viene quindi a costituire in tali modelli il sesto
elemento fondamentale. La comunicazione comunque dovrebbe
intersecarsi con la verità, non succede spesso purtroppo, la
manipolazione è frequente ed atta a travisare, ad incanalare, a
confondere.
Ne parlavo qualche post fa di un “nuovo” sistema comunicativo
di certo non perfetto ma che comunque consente una onesta
informazione. Oggi tramite internet possiamo esprimere e recepire
quanto vogliamo senza che nessuno (a discrezione) ci contesti oppure
lasciandolo fare, ma soprattutto possiamo confrontare le idee e
svilupparle attraverso poi la nostra mente.
I detrattori della rete spesso criticano ferocemente questo mezzo,
io non sono d’accordo, perlomeno non lo sono in toto; esiste si il
rischio che porti all’alienazione dalla vita reale, ma questo
dipende dagli utenti, non dal mezzo utilizzato.
Ne parlo spesso, invece, di un sistema comunicativo dal costo
praticamente zero, parlo di partecipazione, discussione e
proposizione di idee in percorsi condivisi. Io parlo sostanzialmente
di democrazia partecipata applicata alla politica ed
all’amministrazione, ma questa formula è possibile applicarla a
più contesti partendo dalla famiglia per arrivare al lavoro.
Confrontarsi e deliberare insieme consente uno scambio comunicativo
intenso e completo e vi assicuro che in più di un occasione ho
cambiato idea su dei temi che non pensavo avrei mai tradito. Quella
comunicazione perfetta di cui accennavamo all’inizio si concretizza
a mio vedere tramite questo interscambio di idee che si assimilano,
poco altro, se non nulla, fa di meglio.
(continua)
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