domenica 28 settembre 2025

CON IL CUORE E CON L'ORGOGLIO

 



Vivo a Cantù e lavoro a Meda, in questi giorni in auto e sul furgone ho attraversato Meda, Cabiate, Mariano Comense, Cantù, compresa la mia beneamata Vighizzolo.

Ho visto scene che non avrei mai immaginato, cumuli di macerie accatastate a bordo strada, ho sentito le testimonianze di chi, sotto l'acqua che ha invaso abitazioni e strutture lavorative, ha lasciato ricordi, mobili, auto, attrezzi e macchine da lavoro, speranze di vita, investimenti economici e ha provato tanta paura per se stessi e per i propri cari.

Stavolta l'ondata di maltempo è stata più devastante del solito, ma so che con il cuore e con l'orgoglio che distingue i brianzoli, per molti di loro tutto verrà ricostruito e anche migliorato, però c'è un però…

Un però che capiranno meglio coloro che non ce la faranno a rialzarsi e coloro che usano la testa.

Noi Brianzoli siamo orgogliosi e tenaci, ma stupidi, non ci accorgiamo che con i soldi che da Roma non arrivano potremmo salvaguardare i nostri argini, così come le nostre case, le nostre scuole, i nostri servizi pubblici; dai trasporti alla sanità attraverso i servizi sociali.

Mi appello a voi miei conterranei, è ora di dire basta a tutto questo. tanto Nelson Mandela quanto il Mahatma Gandhi ci hanno insegnato che ci si può ribellare pacificamente.

Oggi Patto per il Nord è il treno su cui salire e attraverso il quale veicolare il Nostro Risorgimento, il movimento che ha a cuore le necessità dei territori del Nord, ogni giorno più impoveriti, ogni giorno più vessati, da una classe politica autoreferenziata, composta anche da molti lombardi.

Vi aspetto per creare insieme il cambiamento,

Giorgio Bargna

Segretari Provinciale Como

Patto per il Nord

mercoledì 24 settembre 2025

PONTE SULLO STRETTO, LE DIMISSIONI DOPO I DUBBI DELLA CORTE DEI CONTI


Avevo già scritto di questo l'ormai lontano 8 Agosto, dubbi sulle sicurezze strutturali, dubbi su ogni logica tecnico-economica, domandandomi quali reali interessi si celano dietro un progetto scadente, rischioso, costosissimo, che produrrebbe assai più danni che benefici.

Oggi 24 Settembre 2025 la Corte dei Conti ha chiesto "chiarimenti ed elementi informativi" sulla delibera del Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile) che ha approvato il Ponte sullo Stretto, definendola una "ricognizione" più che una vera valutazione.

Il documento della Corte dei Conti mette in discussione diversi aspetti chiave del processo decisionale: dubbi sull’efficacia della delibera del CdM del 9 aprile 2025, che ha approvato i cosiddetti “motivi imperativi di interesse pubblico”, la Corte rileva assenza di alternative progettuali legate alla salute pubblica e alla sicurezza, emergerebbe un disallineamento economico tra la valutazione KPMG (10,481 miliardi €) e quella del quadro approvato il 6 agosto (10,509 miliardi €), con un aumento inspiegabile di oltre 27 milioni di €, bocciato anche il piano tariffario redatto dalla TPlan Consulting, giudicato inefficace nel garantire il rientro dei costi del progetto.

Risultato: il progetto del Ponte sullo Stretto appare segnato da gravi criticità, forzature procedurali e difformità rispetto alla legge.

La Corte dei Conti ha dato 20 giorni all'amministrazione per rispondere, dopodiché si riserva la facoltà di "decidere allo stato degli atti" o di consentire all'amministrazione di ritirare il provvedimento.

Oggi, come Patto per il Nord abbiamo chiesto le immediate dimissioni del Ministro Matteo Salvini, è chiaro che non è capace di portare avanti il suo stesso progetto, quindi invitiamo il Ministro a passare meno tempo sui social e più tempo in Ufficio dove troverà modo di scrivere e presentare al Presidente del Consiglio le sue irrevocabili dimissioni. 

Ovviamente sono il primo a sapere che la richiesta non verrà soddisfatta, ma era un passaggio necessario a nome degli abitanti del Nord, presi a pesci in faccia ancora una volta da parte di chi aveva promesso di difendere i loro interessi. 

Giorgio Bargna

Patto per il Nord

Como



martedì 16 settembre 2025

LA PITA D'ORA

 

"Comunità e tradizione" è uno dei marchi di fabbrica di "Patto per il Nord".

Tradizione sono anche le antiche leggende, da tramandare, perché in ogni storia c’è un fondo di verità o almeno di sentimenti che rimangono uguali nel corso delle varie epoche, anche se appartengono a cuori differenti. Per questo motivo tra i nostri simboli trovate anche la gallina d'oro, "La Pita d'Ora".

Non a caso probabilmente un tempo lontano la allora "Lega Nord" utilizzò questa immagine per indicare Roma che si ingrassa alle spalle del Nord.

Per noi, oggi, è semplicemente il ricordo di un tempo che fu e che vogliamo ripristinare, la ricchezza di una Terra che vuole alimentarsi da sola come ha fatto per secoli. 

La chioccia d'oro rappresenta un tesoro, un simbolo di ricchezza e abbondanza. 

Tanto che, legate a leggende e tradizioni, due chiocce d'oro con i loro pulcini, vengono conservati nei tesoro del Duomo di Monza e anche a Groppello. 

E’ interessante sapere che nel 1810, una pubblicazione francese, parlava di Vigevano, narrando una leggenda oramai dimenticata. Ma questa leggenda vive ancora in alcune lande.

Il libro che raccontava questa storia era stato scritto a Parigi, e secondo lo storico Ambrogio Basletta, tale leggenda veniva tramandata ancora di padre in figlio fino al 1915 circa. Basletta, maggiore dell’esercito, con la passione della riscoperta delle tradizioni locali, narra che la leggenda iniziava cosi: "Alla mezzanotte e un minuto secondo del 31 dicembre di ciascun anno, piova o nevichi, sia sereno o fischi la raffica, splenda la luna in un cielo mite o il gelo intristisca i campi, fa tredici giri intorno alla vasta corte del castello una chioccia. Essa è seguita da undici pulcini pipilanti lamentevolmente. Tanto la chioccia quanto i pulcini sono d’oro massiccio: mentre la prima tiene, al posto degli occhi, due grossi brillanti, i secondi hanno invece piccoli rubini luccicanti come faville".

Si narra che colui avesse incontrato l’insolita famigliola, dopo aver recitato alcune, sconosciute, frasi misteriose, si sarebbe trovato davanti alla gallina d’oro, la quale si sarebbe trasformata in una donna dai capelli biondi, così come gli undici pulcini in paggi biondi. Inoltre, il fortunato viandante, sarebbe diventato lo sposo della giovane donna, per di più ricco, perché ciascuno dei paggi era in possesso di un segreto per raggiungere un favoloso tesoro. 

Va considerato anche che  il pulcino è un potente simbolo di rinascita, nuova vita e abbondanza,  con la sua fragilità e aspetto tenero, è associato alla purezza e all'innocenza, e può rappresentare l'amore tenero. 

Le leggende nascondono sempre un fondo di verità, i nostri territori sono la Pita, i cittadini possono essere tanto i paggi che il viandante e se, insieme a noi, cercheranno il loro 31 Dicembre , sia loro che i territori, brilleranno a 18 carati.

Giorgio Bargna

Patto per il Nord Como


sabato 13 settembre 2025

CON IL CUORE E COL SORRISO (LA SPERANZA DIVAMPA)

 



Il 13 Settembre 2025 è successo qualcosa che è destinato a riscrivere il futuro delle terre del Nord.

Sessanta Cuori hanno pulsato, dalla Liguria fino al Friuli, dal Confine con la Svizzera a scendere fino alle Marche.

Con l'organizzazione di sessanta Gazebo in simultanea, centinaia di uomini e donne, aderenti a "Patto per il Nord, armati solo di sorrisi e cordialità, si sono messi a disposizione dei Cittadini per ascoltare le loro istanze, le loro necessità, le loro proposte.

Ma non solo questo, hanno dimostrato che "la speranza divampa", che c'è ancora chi si prende cura delle nostre Terre, che propone un sistema alternativo che tenga viva la speranza di un economia sostenibile, che mantenga vive le nostre tradizioni e le nostre culture.

Oggi è sbocciato un fiore, da coltivare, irrigare e trapiantare ed abbiamo invitato tutti ad unirsi a noi, a guidarci con il contributo della loro speranza e delle loro idee ad aiutarci a costruire il nuovo sogno.

Tutto questo si traduce in uno slogan, che non è una frase ma altresì il nostro futuro: 

"Per il Nord, Insieme".

Giorgio Bargna

Patto per il Nord

Como


sabato 6 settembre 2025

MENTRE IL CASTELLO CROLLA, IL SOGNO DIVAMPA

 


El diseva ul me Pàa: "quant la melma la riva ai calcagn o che la spuza o che la fa dagn".

Oggi la maleodoranza della situazione e le caviglie bagnate stazionano in Via Bellerio.

Le mura del fortino stanno cedendo e si stanno cercando le contromisure. 

In questa situazione la Salvini Premier torna improvvisamente a parlare di Nord, a parlare, a fini elettorali di Autonomia (tema in cui non ha mai creduto ma che ha sempre spacciato al suo elettorato),proprio mentre viene accerchiata a 360° sulla questione Ponte sullo Stretto.

Attaccando l'uomo che sta guidando l'armata "Patto per il Nord" si accusano Grimoldi ed altri di essere dei trombati in cerca di vendetta. 

Fatto salvo che Grimoldi è stato l'ultimo Segretario eletto della Lega Lombarda prima che Salvini commissariasse ogni angolo della Lega, qui non c' è in atto nessuna vendetta, ma bensì la rinascita di un sogno tradito. 

Dobbiamo ringraziare Salvini per questo, perché è stato proprio lui, con le sue scelte sconsiderate, con il suo abbandono della cura del Nord, con le sue ciliegie mangiate in TV a spingere chi già da decenni aveva abbandonato la Lega e chi come me, pur non essendo mai stato leghista è fermamente autonomista, indipendentista ma soprattutto coerente con i propri ideali.

Il risultato lo si vede ogni weekend attraverso i nostri gazebo sparsi per tutto il Nord, lo si vede dalla rinascita di partecipazione che ha portato centinaia di persone ad unirsi al "Patto".

Sabato 13 Settembre 2025, attraverso le centinaia di gazebi, che saranno presenti in più di cinquanta province, le mura del castello salviniano subiranno un altro duro scossone e da qui in avanti quando si parlerà di trombati, Salvini dovrà stare attento che non si parli di lui!!!


Per il Nord, Noi 

Giorgio Bargna

Patto per il Nord Como

lunedì 1 settembre 2025

NELLA DIFFERENZA TRA LE STRUTTURE FEDERALI E LE ELARGIZIONI PASSA IL FUTURO DEL NORD

 


Davanti all'imminente nuovo anno scolastico le solite affermazioni: più continuità didattica grazie a organici stabili e cattedre coperte anche nelle aree in sofferenza, soprattutto al Nord, dove la carenza di insegnanti resta cronica.

Il ministro Valditara, ha annunciato  l’inserimento del personale della scuola nel Piano Casa, intervento che prevede “benefit importanti” per i docenti disposti a trasferirsi interregionalmente verso Lombardia e Veneto, così da ridurre le rinunce alle immissioni in ruolo e favorire la mobilità territoriale.

Riflessione: perché da decenni si sposta personale anziché cercare di incentivare gli abitanti del nord a questa professione? Soprattutto in questo periodo di vacche magre.

Il nostro sistema distribuito su scala nazionale fa si che il reclutamento tramite graduatorie fa sì che i docenti vengano assegnati in base alle disponibilità delle cattedre, che spesso si trovano in luoghi lontani dalla loro residenza. E allora non sarebbe meglio ridimensionare tutto a livello Regionale? E' ovvio che dalle zone depresse ci si sposti, nelle aree più agiate gli insegnanti si dirigono verso le scuole private o altre professioni.

Nel quadro politico delineato da Palazzo Chigi e Mit, l’obiettivo è ampliare l’offerta di abitazioni a prezzi calmierati nelle grandi città e nei territori a forte tensione abitativa, con una platea che includa giovani coppie, famiglie numerose e, nella proposta di Valditara, anche il personale scolastico fuori sede.
Il Ministro ha inoltre affermato che nei futuri progetti di edilizia residenziale sociale verranno desinati alloggi a prezzi calmierati anche ai professionisti della scuola, con particolare attenzione a quanti si trasferiscono.

Lo stipendio di un insegnante italiano dipende dall'anzianità di servizio, dal tipo di scuola in cui si insegna e dal titolo di studio, ma si può stimare un range tra i 1.350 e i 1.960 euro netti al mese per un docente a tempo in base al contratto nazionale. Non stiamo parlando di una categoria più povera delle altre, nei centri commerciali e nelle fabbriche di molti settori a volte si fatica a raggiungere i 900 euro.

Va aggiunto inoltre che le agevolazioni per i dipendenti statali nel 2025 includono un bonus integrativo sulla retribuzione per redditi fino a 20.000 euro, accessibile tramite i dati disponibili nell'sistema Noipa e erogato in busta paga a giugno 2025, oltre a vantaggi sul mercato del credito tramite la convenzione INPS che offre mutui a tassi agevolati e la possibilità di richiedere prestiti annuali e biennali con la trattenuta diretta sullo stipendio. Sono inoltre disponibili agevolazioni per la formazione, come il progetto "PA 110 e lode", e benefici per i figli attraverso il fondo gestione creditizia e sociale INPS, che offre borse di studio, voucher per soggiorni estivi e altri contributi. 

Quindi traiamo due conclusioni finali.

La prima parte da un dato di fatto. Sappiamo tutti che l'Italia è disseminata di "alloggi popolari",
appartamenti pubblici sfitti, molti da ristrutturare e riassegnare, mentre si assiste ad un progressivo
calo rispetto agli anni passati delle domande presentate da nuclei indigenti. Allora perché anziché elargire sovvenzioni a raffica non si punta alla ristrutturazione ed all'utilizzo di questi? Viene il dubbio, direi legittimo, che sia più conveniente l'elargizione di sovvenzioni ed il dono  di agevolazioni ai dipendenti statali nel tentativo di renderli bacino di voto per i "partiti tradizionali".

La seconda conclusione porta a chiedersi perché non venga organizzato il mondo della scuola e di altri settori su scala regionale come avviene ad esempio in Svizzera?

Il sistema scolastico, ma non solo quello, svizzero è decentralizzato e federalistico, con l'organizzazione dell'istruzione obbligatoria di competenza dei Cantoni e la gestione quotidiana affidata ai Comuni. Ogni Cantone ha la propria autonomia nell'organizzazione del sistema scolastico, garantendo un'istruzione di alta qualità. ed i docenti "fuori sede" affrontano in forma pressoché totale uno spostamento di pochi chilometri.
Qui ovviamente la risposta è ovvia. Lo Stato Italiano è accentratore e despota e mai lascerebbe agli enti locali la possibilità di governarsi in proprio.

Ecco, la risposta, la filosofia di "Patto per il Nord" è diametralmente opposta e si vota alla Democrazia di stampo federale che ha reso Paesi ricchi Svizzera e Germania, per fare solo due esempi.

Giorgio Bargna
Patto per il Nord Como


venerdì 22 agosto 2025

DALLA PARTE DEL CITTADINO


Per noi di "Patto per il Nord" è essenziale coinvolgere i cittadini nel seguire la politica, nel praticarla, vogliamo dimostrare loro che la politica è necessaria per il bene comune e non è semplicemente un "cadreghin".

Vogliamo quindi , oltre che prenderci cura delle nostre terre, rendere la politica più accessibile e rilevante per la vita quotidiana di cittadini. Faremo questo attraverso una comunicazione chiara e trasparente, il coinvolgimento diretto dei cittadini e la dimostrazione dell'impatto della politica sulle loro vite.

Ecco alcuni approcci specifici:

1. Comunicazione efficace e trasparente:

Utilizzeremo un linguaggio il più semplice e chiaro possibile, evitando termini tecnici e astratti, preferendo un linguaggio comprensibile per tutti.

Spiegheremo l'impatto della politica dimostrando come le decisioni politiche influenzano le necessità della vita quotidiana, dalla sanità all'istruzione, dai trasporti all'ambiente.

Utilizzeremo diversi canali di comunicazione, adattando i messaggi ai diversi canali, quali social media, incontri pubblici, dibattiti televisivi, per raggiungere un pubblico più ampio.

Sapremo ascoltare le preoccupazioni dei cittadini creando spazi di ascolto e dialogo, rispondendo alle domande e alle critiche in modo costruttivo, con la serenità di chi sa di fare la cosa giusta

Condivideremo le informazioni in modo trasparente rendendo disponibili dati e documenti ufficiali, spiegandone il significato e l'impatto.

2. Coinvolgimento diretto dei cittadini:

Sull'esempio Svizzero dovremo promuovere la partecipazione, incoraggiando la partecipazione a elezioni, referendum, incontri pubblici, dibattiti.

E' necessario creare spazi di partecipazione, organizzare incontri, forum, laboratori partecipativi, dove i cittadini possono esprimere le proprie opinioni e idee.

E' fondamentale coinvolgere i giovani creando iniziative specifiche per loro, quali magari progetti scolastici e fondamentali incontri con figure politiche.

E' oltretutto lodevole sostenere il volontariato e l'associazionismo, favorire l'impegno civico e la partecipazione a organizzazioni che operano nel sociale e nella politica e possibilmente impegnarsi direttamente.

3. Dimostrare l'impatto della politica:

Non sarà un peccato di orgoglio mostrare i risultati concreti, evidenziare i successi raggiunti grazie a politiche efficaci, mostrando come hanno migliorato la vita delle persone.

Occorrerà riconoscere e risolvere problemi, affrontare le sfide e i problemi della comunità, dimostrando che la politica può essere uno strumento per trovare soluzioni.

Sarà fondamentale la collaborazione tra politica e società civile, creare sinergie tra il mondo politico e le organizzazioni non governative, le associazioni, i cittadini, per affrontare insieme le sfide.

In sintesi, per portare le persone a seguire la politica è necessario rendere la politica più accessibile, trasparente e rilevante, coinvolgendo attivamente i cittadini e dimostrando l'impatto positivo che può avere sulla loro vita.

 Giorgio Bargna

Patto per il Nord Como

lunedì 18 agosto 2025

Obbiettivi programmatici Patto per il Nord: Lo Stato Federale


L'obbiettivo programmatico per eccellenza di
"Patto per il Nord" è la riforma costituzionale in senso federale, solo grazie a questa è possibile raggiungere la sostenibilità nazionale.

E' possibile ogni cultura locale, ogni forma di economia locale, ogni qualità trasmettibile al resto del Paese.

Il modello più pratico, attuabile, snello ce lo ha donato anni fa Gianfranco Miglio, l'autogoverno del Nord, del Centro e del Sud con l'intesa di superare il vetusto e insostenibile centralismo partitico e assistenzialista, attraverso un moderno Stato Federale, nel rispetto e nella tutela di tutti i popoli che lo costituiscono, indipendentemente dalla loro consistenza numerica, dalla provenienza, dalla loro cultura.

Sostanzialmente una fusione delle regioni con relativo risparmio di soldi pubblici, che consenta però agli Enti Locali, arrivando possibilmente anche ai Comuni, una forte autonomia, anche fiscale, anche nel rispetto delle scelte dei contribuenti cittadini.

Ed a proposito dei Contribuenti ,va ridisegnata la tassazione e la redistribuzione di quanto pagato.

È vero che è complicato, quasi impraticabile, al giorno odierno aprire migliaia di uffici delle entrate locali, ma esistono i codici e quindi quanto versato a livello locale, utilizzando qualsiasi forma di pagamento all' agenzia federale, è facilmente restituibile a tempo zero, consentendo alle Amministrazioni Locali di gestire e far crescere il proprio territorio, partendo dai Comuni per passare attraverso Provincie e Regioni allo Stato Federale.

Sostanzialmente l'esatto contrario di quanto avviene oggi.

Intendiamo uno Stato Federale snello che al suo livello più alto si occupi soltanto di politica estera, difesa e moneta e lasci la possibilità ai privati e alle comunità locali di occuparsi di tutti i servizi, attraverso un "modello svizzero" applicato a Regioni e Provincie autonome ed ai Comuni.

Giorgio Bargna

Patto per il Nord

 

sabato 16 agosto 2025

Obbiettivi programmatici Patto per il Nord: Gabbie salariali

 


Patto per il Nord, tra le altre cose si identifica quale "Difensore del Nord".

Uno degli obbiettivi della nostra forma "difensiva" è il salario basato sul costo della vita dei territori, la contrattazione collettiva non basta come Milano ed altre città hanno ampiamente dimostrato. 

Nel mondo moderno - vedi il “London living wage” - gli stipendi non sono più nazionali ma territoriali.

Non è certo la scoperta dell'acqua calda, in Italia erano già in vigore le "Gabbie Salariali"

Le prime applicazioni risalgono al 1946, ma il sistema fu formalmente in vigore tra il 1954 e il 1969, con cancellazione definitiva nel 1972. 

Si tratta sostanzialmente di sostenere il potere d’acquisto dei dipendenti attraverso la previsione di trattamenti economici accessori collegati al costo della vita dei beni essenziali, così come definito dagli indici Istat, nelle aree territoriali presso cui si svolge l’ attività lavorativa, con particolare riferimento alla distinzione tra aree metropolitane urbane, suburbane, interne e di confine.

Si iniziò a parlarne, anche attraverso Umberto Bossi, nel primo decennio del 2000, se ne riparlò anche in tempi più recenti, ma nulla sembra essersi concretizzato.

A causare la loro cancellazione furono le agitazioni sindacali dell'autunno caldo del 1969 che portarono all'abolizione graduale delle gabbie salariali. 

Questo sistema fu considerato ingiusto e penalizzante per i lavoratori del Sud, che percepivano salari più bassi pur svolgendo mansioni simili a quelli del Nord, senza tenere in considerazione che in alcune zone del Paese la vita ha voci di spesa maggiori in confronto ad altre e spesso anche a costi superiori.

Tra l'altro non è necessario applicare contratti diversi da quelli nazionali, ma è sufficiente introdurre sgravi e agevolazioni in alcune zone dove si rendono necessarie e sottrarne dove non sono necessari.

Oggi abbiamo uno squilibrio sul numero delle famiglie considerate povere, meno al nord che al sud; di primo acchito potrebbe sembrare che le gabbie salariali possano essere un ulteriore capestro, invece noi affermiamo che già il salario attuale penalizza il nord e che il sud soffra perché, in zone meno organizzate a livello strategico sul lavoro, stipendi "troppo adeguati" limitino le possibilità di sviluppo delle aziende locali.

Di conseguenza ci spenderemo molto su questo obbiettivo, fino al raggiungimento.

Giorgio Bargna

Patto per il Nord


 



mercoledì 13 agosto 2025

LA REGIONE AUTONOMA: UNICA FONTE DI BENE COMUNE

 

Il preambolo è molto lineare.

Da anni inseguo il sogno di una Nazione Federalista su base Autonomista.

Venti Regioni basate sullo statuto delle attuali Regioni Autonome a Statuto Speciale (e relative Provincie a Statuto Speciale) che in forma concorrenziale si sostengono e si confrontano.

Signore e signori, ne più, ne meno, la Svizzera.

Ho partecipato a più progetti nel tentativo di realizzare questo sogno: Partito d'Azione Civica, Movimento Autonomista Lombardo, Fronte di Liberazione Fiscale.

Oggi Patto per il Nord appare l'unico movimento in grado di portare a realizzazione questo ambito sogno.

L'analisi è un po' più complicata.

Il viaggio che ci viene offerto si prospetta lungo e farraginoso, ma non per questo non va affrontato.

Si parte da una proposta di delibera Comunale, di avvio del procedimento costituzionale per la creazione della nuova Regione a Statuto Speciale (composta da Provincie a Statuto Speciale), che va approvata da un numero di Consigli Comunali tali da rappresentare almeno 1/3 della popolazione interessata.

Di seguito la procedura prevede un referendum popolare di approvazione da parte della popolazione del Territorio interessato ed il parere della Regione. Fatto questo occorre la presentazione di una legge costituzionale conforme alla volontà espressa dai consigli comunali e dalla popolazione.

Ci sono si delle incognite:

1) Cosa faranno i vari Consigli Comunali?

2) Cosa dirà la Regione?

3) Cosa farà il Parlamento e cosa faranno i singoli parlamentari?

Ma i legislatori inventando questo capestro non hanno capito che così ogni livello di potere sarà coinvolto e dovrà esprimersi pro o contro, che ogni elettore potrà così osservare e giudicare il proprio Sindaco, il proprio Consiglio Comunale, i Consiglieri Regionali, i Parlamentari, insomma tutti sotto esame popolare, che questo quindi, alla fine, potrebbe dimostrarsi il trionfo della democrazia attraverso una procedura costituzionale.

Quando si tratta della creazione di nuove Regioni il primo passo, precisa la Costituzione, spetta ai Consigli Comunali. Non al Presidente della Repubblica o al Presidente del Consiglio o al Presidente della Regione: ai Consigli Comunali, ossia agli organi istituzionali rappresentativi delle Comunità Locali.

La Costituzione richiede dunque che il primo passo lo facciano i Comuni, ossia le comunità locali.

Si tratta di un esempio di “Democrazia dal Basso”. Si tratta di un Federalismo che si fonda sul localismo, sull’autonomia, sulla responsabilità e sulla partecipazione popolare; un Federalismo che si fonda sul Municipio e che vuole arrivare lontano. Si tratta di portare avanti dei valori; valori fondati sull’Autonomia, la Responsabilità, sulla Partecipazione, sul Localismo, sulla Sostenibilità.

Si tratta di dare agli Enti Locali le risorse economiche necessarie a mettere in atto il “Bene Comune” ; senza denaro non esiste la possibilità di governare bene.

Non si tratta di mero egoismo, tutt’altro, si tratta di sopravvivenza di fronte ad uno stato che ci vuole prosciugare fino all’ultimo centesimo senza contropartita sociale, economica e democratica.

Nella conclusione che ripeto la strada è complicata, il centralismo ha creato una barriera architettonica quasi impossibile da aggirare, ma …

… alla fine, dopo il preambolo e l'analisi, arriva il futuro e questa è la parte che tocca a Patto per il Nord.

Diffondere il pensiero Federalista di chiave Autonomista tra i cittadini. Al Patto tocca questa missione nei territori del Nord, il Sud conosce benissimo l'idea federalista, è luogo dove risiedono parecchi movimenti autonomisti e sicuramente qualcuno se ne farà carico anche li.

Una volta che questo verbo sarà diffuso e capito, una volta convinta la popolazione, basandosi sulla spinta popolare, sulle pretese della popolazione, sulla voglia, la necessità, la convinzione che occorrano libertà e autonomia per raggiungere il benessere, probabilmente non occorrerà seguire quell' imbrigliante percorso precedentemente illustrato, perché a quel punto ogni politico dovrà confrontarsi con la spinta autonomista popolare ed accettare di sana pianta, volente o nolente, la volontà del Popolo.

Giorgio Bargna

Patto per il Nord Como