E'
capitato più di una volta che io scrivessi delle lettere aperte,
hanno certamente il valore che hanno, ma mi consentono di esprimere
un parere direttamente al destinatario, fosse che la legga oppure no.
Questa
odierna è indirizzata ad una persona che ricopre un ruolo importante
e tocca un tema scottante e sempre più attuale, l'indigènza.
La
scrivo a te Francesco, si proprio tu, Papa Francesco. A te che non a
caso hai scelto questo nome, ispirandoti allo “stile” di questo
Santo, alle sue opere, alle sue azioni.
Ricopri
il tuo ruolo dal 13 marzo 2013, secondo il Diritto Canonico, oltre
che il Capo assoluto della Chiesa Cristiana, sei il Vescovo della
Diocesi di Roma, il capo del Collegio dei Vescovi e il Primate
d'Italia.
Molti
hanno fiducia in te per un cambiamento radicale dei rapporti tra
Chiesa e “resto del mondo”, molte tue parole vanno dirette in
quel senso, probabilmente anche molte tue azioni anche se è
probabile che tu incontri frizioni molto forti al tuo percorso.
Mi
rendo conto che non deve essere facile affrontare problematiche tipo
lo IOR e la pedofilia nella Chiesa e so che probabilmente non ti sarà
mai consentito di far maturare un cambiamento radicale su questi
temi, ma io voglio andare a parare altrove.
Sono
questi anni di difficoltà per molte persone, sia nel mio Paese che
in altri, mi rivolgo a te proprio perchè sei Primate in Italia (e
poco conta se si tratta di un titolo più formale che concreto) e
Capo della Chiesa nel Mondo.
Oggi
in Italia migliaia, milioni di persone vivono una fatica economica
pesante, molti di loro non hanno dove dormire e /o mangiare e la
situazione sociopolitica attuale non dona loro grandi speranze per il
futuro, anzi il lavoro diminuisce ogni giorno a dismisura ed i fondi
sociali si riducono quotidianamente. Oggi in Italia approdano
quotidianamente decine, migliaia di profughi di ogni nazionalità e/o
religione, dai perseguitati agli esiliati, ai delinquenti, a chi cerca
solo una vita più umana. Anche loro hanno necessità di un tetto e
di un piatto. Tutti coloro che ho elencato sarebbero stati gli amici
del Francesco a cui ti ispiri.
Ti
volevo dire, chiedere, allora Francesco: la misericordia e la carità
sono due principi cardinali della religione cristiana? Se la risposta
è si hai l'occasione per dimostrare che ci sei, un occasione che
troverà frizioni meno forti di quelle citate in precedenza.
Prendo
spunto da alcune parole di Don Mazzi: “E’
comodo dire agli italiani di aprire le loro case quando ci sono
conventi vuoti che potrebbero diventare luoghi di ospitalità anche
belli.
Apriamoli per ospitare i migranti e i profughi.”
Io aggiungo a queste parole che possono, devono diventare luoghi di
ospitalità anche per gli italiani in difficoltà, che comunque la
Chiesa di alto livello deve obbligatoriamente impegnarsi su questo
tema, in questo od in altro modo, come fanno già alcuni (purtroppo
solo alcuni) Parroci.
Qui
caro Francesco puoi dimostrare di essere veramente un Papa che
incarna un nuovo stile di Chiesa, un novello Francesco che scende in
strada con i poveri. Questo varrebbe molto, ma molto di più di cento
Giubilei Straordinari.
Buon
lavoro, Giorgio Bargna
1 commento:
Nadia mi trovi molto daccordo in quello che scrivi
Sempre gli immobili della cosiddetta chiesa sono opere di istituzioni cristiane e non appartengono al Papa. Ordini religiosi che posseggono conventi, case estive, collegi,appartamenti frutto di donazioni o acquistati da abili badesse e Priori...
Credo che il Papa non possa fare che invitare ma nulla più, ma giustissima la tua lettera aperta e credo che non sia la prima ne sarà...
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